domenica, agosto 29, 2010

 

Saved and Overcrowded - 08.29.2010



Cossiga tra mito e realismo

Francesco CossigaTrovandomi in Sardegna nelle settimane centrali di agosto, non ho potuto scansare l’immane colata di retorica glassata di orgoglio sardo usa-e-getta calata in occasione della dipartita di Francesco Cossiga.
Non è stato tanto il tanfo d’ipocrisia nel profluvio di dichiarazioni agiografiche ad avermi nauseato - lo considero un elemento sgradevole, ma inevitabile nelle esequie a un personaggio illustre e potente - quanto la superficialità “ad usum delphini” con cui giornali e televisioni hanno ripulito la figura e l’operato di Cicittu Zaramontesu.

Di Francesco Cossiga conservo un piccolo ricordo personale: l’ho visto da vicino, da ragazzino, quando era ancora solo un politico emergente nella DC isolana.
Stavo seguendo la messa domenicale quando mi sono trovato questo sconosciuto, arcigno e circospetto, a un passo da me prima che infilasse la porta della sagrestia per un conciliabolo con l’arciprete della cattedrale.
Nel tardo pomeriggio Cossiga avrebbe tenuto un comizio elettorale in paese per cui, da buon democristiano di estrazione FUCI, “preparava il terreno” con una visita alle gerarchie ecclesiastiche locali.

Negli anni ho seguito, come tutti, le alterne fortune e le metamorfosi del Kossiga ingessato ministro degli interni degli Anni di Piombo, presidente della repubblica “notaio”, poi picconatore e insopportabile esternatore allusivo. Con tutto il rispetto, penso che Francesco Cossiga sia stato sopravvalutato al di là dei suoi meriti e delle sue indubbie doti di intelligenza, cultura, arguzia e scaltrezza.

Qual è il vero bilancio dell’attività del Cossiga politico al netto degli istrionismi, dei vezzi e delle esche avvelenate delle sue mezze verità?
Cos’ha fatto in concreto per l’Italia e per la Sardegna che lo elevi a benemerito statista?
Frugo nei ricordi, ma in mano resta solo un magro pugnetto di cenere e sabbia.


Smeetting

Mai come quest’anno ho letto tanti reportage e commenti critici sul Meeting di Rimini, crocevia della politica agostana e passerella per i potenti graditi all’anima politica di Comunione e Liberazione, benché da sempre CL neghi sdegnosamente qualsiasi collateralismo (esplicito) a politica e affari.

A distanza di decenni ben poco sembra cambiato nella nebulosa ciellina. Scorgo nei ragazzi e nelle ragazze che a spese loro si recano a Rimini per dare gratuitamente una mano alla macchina organizzativa della kermesse lo stesso entusiasmo ed esaltazione per una “grande esperienza” di servizio, preghiera e testimonianza di quando nel movimento l’essere stati a Rimini equivaleva ad aver ricevuto un'onorificenza sul campo.
Non c’è spazio per i dubbi, per l’autonomia di giudizio, per dissonanze - anche timide - rispetto a scelte di campo calate dall’alto. Su tutto prevalgono i valori totemici della Compagnia e dell’Esperienza, in un circuito chiuso, anzi blindato dove una maggioranza in buona fede fa da massa di manovra e una ristretta élite, cooptata, si allena in vista di un futuro al sole.




(...)

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mercoledì, agosto 18, 2010

 

Summing Up



byzantine coin

Quando vedi brillare negli occhi di una persona cara una ritrovata gioia di vivere; una felicità arrivata per caso, inaspettata e insperata al punto da sembrare tratta di peso dalle pagine di un rotocalco rosa, ma che le sta dando il coraggio di osare, di sfidare convenienze e convenzioni sociali

ALLORA

tieni per te l'altra faccia della moneta, anche se è arroventata e ti apre piaghe nella carne.
Affronti i momenti di stravolgimento, le emergenze quotidiane, le discussioni e le recriminazioni con una lucidità insolita. Fai quello che ritieni giusto e lasci che l'orgoglio contuso, il disprezzo e i giudizi taglienti scivolino via perché sai per chi e per cosa stai combattendo.

Questo è il riepilogo (provvisorio) delle mie ferie agostane, bivio tra un passato che si chiude con il botto e un futuro da inventare.

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venerdì, agosto 06, 2010

 

A si biri




postIT.jpg

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domenica, agosto 01, 2010

 

Scratches 07.01.2010



Intinte nella passione

moonlight over your skin

Anche le parole
sono vene
dentro di esse scorre sangue
quando le parole si uniscono
la pelle di carta
s’accende di rosso
come nell’ora dell’amore
la pelle dell’uomo
e della donna


Ah, sere voluttuose
la luna nella stanza
la luna sul letto
sul tuo corpo nudo

Yannis Ritsos
(Monemvasia 1909 - Atene 1990)



Introspezione


my soul is restless
My soul is sleepless by Fiamma on Flickr

Le parole a volte non servono e non bastano a descrivere quello che si ha dentro.
Ne bastano poche, o non ne basta nessuna.
La mia anima non dorme più.
Da molto tempo
.


I'll make it through the rainy days
I'll make it through the rainy days by Fiamma on Flickr

Cosa si fa quando il proprio mondo inizia a crollare?
Quando le speranze si perdono, quando le convinzioni svaniscono,
quando i sorrisi diventano lacrime incontrollabili, quando di reagire non si ha la forza?
Chi può colmarti i vuoti se non c'è più nessuno?


Ultimamente l'introspezione è un esercizio caduto parecchio in basso, non di rado liquidato come paccottiglia o malattia benigna che affligge gli adolescenti definiti bimbominkia.
Personalmente me ne frego delle etichette: questo esperimento di Fiamma, cui appartengono sia le immagini sia i testi, tutto mi pare tranne che appiattito su una melodrammatica banalità tinta di Dark.


Messaggi obliqui

Nella sonnacchiosa tranquillità di una città (quasi) chiusa per ferie è nuovamente stagione di piccioni sparati al cuore e graziosamente depositati davanti alle saracinesche di determinati esercizi commerciali, nonché di ripetuti e sfacciati tentativi di effrazione in pieno giorno seguiti, guarda caso, da repentini cambi di gestione.

Ufficialmente, però, siamo nella laboriosa, ordinata e incorruttibile Lombardia, dove lo sanno persino i muri che i messaggi obliqui non esistono.

[Aggiornamento 6 Agosto] Buon weekend e buone vacanze a tutti!

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