venerdì, marzo 29, 2013

 

La situazione è grave, ma non è seria


Burning house

In una fredda sera di una primavera che tarda ad arrivare, all'improvviso prende fuoco un’azienda agricola. In attesa dell’arrivo dei vigili del fuoco, i titolari si danno da fare come possono per domare le fiamme e mettere in salvo gli animali.
Per caso, sulla statale che per un breve tratto costeggia i terreni dell’azienda passa un autobus granturismo che trasporta un folto gruppo di turisti.
L’autista ferma l'automezzo sul ciglio della strada e, insieme alla guida e ai passeggeri, si avvicina al luogo dell’incendio. Nella concitazione del momento qualcuno propone di andare ad aiutare, ma viene zittito e bloccato dall'arcigna guida turistica, mentre la maggioranza del gruppo resta immobile a osservare la scena.

«Non state a guardare. Vi prego, venite a darci una mano!» - esclama uno dei titolari.

«Mmh. No, non m’immischio»
«Non sono affari miei»
«Perché dovrei?»
«Non sono autorizzato ed è pericoloso»
«Si sta facendo tardi. Torniamo sull'autobus»

«Aiutateci a salvare almeno il bestiame!»

«Eh già, gli animali… chissà come li torturate!»
«Assassini!»
«Quest’azienda è gestita male. Siete dei furfanti!»
«Ben vi sta!»
«Avete rubato e truffato per anni! Siete dei ladri!»
«Non mi piacciono le vostre facce, non mi fido di gente come voi»
«Non fateci perdere altro tempo»
«Non vi aiuteremo né ora né mai. Sbrigatevela da soli»

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venerdì, marzo 08, 2013

 

Un 8 marzo qualsiasi



women's day

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mercoledì, marzo 06, 2013

 

Alla crudele (Grillo che dice? Boh!)


Prendetevi pure il vostro stupido pezzo di muro di Berlino come trofeo

“ o votato chi cazzo mi pare.... ma se i seggi fossero ancora aperti mi verrebbe voglia di votare berlusconi solo per fare un dispetto a tutti i democratici di sinistra CHE di DEMOCRATICO non HANNO UN CAZZO ma io dico e possibile che in un paese democratico come dovrebbe essere L'ITALIA se uno non vota come cazzo dite VOI e un coglione ma vi siete mai messi una domanda che forse i COGLIONI siete VOI che continuate a votare gente come Dalema, Folena ,Fassino, Bersani, Prodi, Bertinotti, cazzo tutti personaggi che anno dato all'Italia un grosso contributo ma fatevi una cagata tutti assieme e democraticamente non prendetevela con chi non a votato i vostri politici di professione che altro non anno fatto nella loro vita che fottere gli elettori che li votavano e li votano ....... vai GRILLO manda a casa tutti questi porci di Sinistra e di Destra che ci succhiano il sangue da troppo tempo TUTTI A CASA”

Sarei davvero meschino se davanti a questo sfogo liberatorio post-elettorale mi appigliassi solo al crimine contro la grammatica italiana, vittima immolata al sacro furore iconoclasta.

Ammetto che sul momento, da persona permalosa che vive una mai negata “relazione complicata” con il Piddì, mi si sono girati i pendagli a frombola nel sentirmi dare gratuitamente del coglione snob da parte di uno che non ha trovato di meglio che applicare alla politica gli schemi mentali e il linguaggio scurrile del tifoso da curva.
Tuttavia lascio socchiusa la porta al dubbio che la mia natura sia (anche) razzista e snob, visto e considerato che provo un certo qual fastidio a mescolarmi con milanisti e juventini - :o) - oltre a rifiutare, per quanto possibile, il coinvolgimento in inconcludenti risse verbali con pasdaràn berlusconiani, leghisti in salsa celtica, fan di Radio Maria, forzanuovisti, casapoundiani e alfieri di una certa sinistra biliosa, sanculotta e velleitaria.
Quanto al mio tasso di coglioneria, se fosse quotato in Borsa sarebbe immediatamente sospeso dalle contrattazioni per eccesso di rialzo, ragion per cui lasciamo perdere.

Intemperanze verbali a parte, oggi non si fa che parlare del babau Beppe Grillo, dell’incognita M5S e della composita pattuglia di volenterosi apprendisti trionfalmente spedita tra i banchi di Camera e Senato.
Personalmente dubito che i Grillini possano fare peggio dei peones che occupavano gli stessi scranni nelle passate legislature, ammesso e non concesso che la loro presenza acquisti un significato diverso da quello della delegazione di extraterrestri in visita all’Acquario di Genova e che i Dioscuri titolari del marchio concedano loro una qualche autonomia di pensiero.
Le premesse in questo senso non sono delle migliori, visto il cordone ombelicale che li lega mani e piedi agli umori volatili dei leader e alla fumosa piattaforma che hanno partorito. D’altra parte, però, agli esordi in parlamento la rappresentanza della Lega Nord godeva di credenziali di democraticità persino peggiori.

Ciò che infastidisce, semmai, è la loro presunzione di radicale, irriducibile diversità e di superiorità morale rispetto a chiunque non accolga gioiosamente la Buona Novella del Profeta del Vaffanculo, che per loro è da compatire in quanto servo indegno, ottenebrato o prezzolato.
Una presunzione assoluta di candore, di disinteressato amore per il popolo afflitto e angariato e di capacità che non può essere oggetto di riserve o dubbi benché sia basata esclusivamente su curriculum vitae da absolute beginner della politica e sulle regole interne del movimento. Un comportamento tendenzialmente settario e autoreferenziale, questo, che accomuna grillini eletti e grillini simpatizzanti e che temo non si attagli con le responsabilità acquisite a livello nazionale e con il fisiologico funzionamento di una democrazia parlamentare.

Quello che impensierisce ancora di più, però, è il tenore del post del mio conoscente elettore grillino, uguale a 1000 altri, carico di attesa rancorosa per il collasso definitivo del sistema parlamentare e partitico, colmo di fiducia nella missione palingenetica del Movimento di Grillo.
Non una parola sui tempi e suoi modi della ricostruzione di un Paese sull’orlo del declino: a loro basta la presa del Palazzo d’Inverno e che l’odiata Casta al completo sia stanata e messa alla berlina sulla pubblica piazza. Per questo ho scelto l'immagine del memorabilia del muro di Berlino: la distruzione e la caccia al trofeo da esibire sembra l'unico orizzonte e interesse che anima questa tipologia di elettori del M5S.

Impossibile non notare, tra l'altro, il compiacimento per la presunta riscossa delle masse, e in particolare di quel sottoproletariato un po' "coatto" e incazzato che vede approssimarsi l’ora della rivincita sull’oligarchia parassita che per anni lo ha guardato dall’alto in basso, circuito, umiliato, derubato e taglieggiato facendosi beffe della sua ingenuità naif.
Perciò Beppe Grillo ai suoi occhi è l’angelo vendicatore, lo Spartacus, il Maradona che redime una nazione intera realizzando il goal impossibile, l’avverarsi del sogno millenarista di un regno di giustizia su questa terra.

Si tratta, per come la vedo io, di aspettative e speranze iperboliche, che presto o tardi dovranno fare i conti con i limiti della Camelot virtuale messa in piedi da Grillo & Casaleggio: personaggi abilissimi a inquadrare nel mirino e bombardare il nemico da demolire, nel gestire la comunicazione e nel tenere la scena, ma balbettanti quando si tratta di avanzare proposte realistiche e progetti concreti che vadano oltre l’opposizione del niet, il patchwork di spunti disparati presi in rete e i proclami da bar sport.

Il lato più amaro è che una volta fondate, le mitologie dei movimenti di massa mettono radici profonde. Lo dimostra la pervicacia con cui, a 90 anni dalla Marcia su Roma, torna ciclicamente a galla la favola del fascismo buono e denso di alti ideali delle origini, poi degenerato e caduto nell’abiezione a causa del tradimento e della cialtroneria di interpreti inadeguati.

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