Nei giorni scorsi si sono moltiplicate le voci sul passaggio di Facebook e Instagram in abbonamento per gli utenti europei.
In passato simili annunci comparivano di tanto in tanto su Facebook. Si trattava, però, di trappole spam che adescavano gli ingenui promettendo il passaggio dell'account all'inesistente status "Gold", esente da pagamento, in cambio dell'invio dei dati personali. Questa volta, invece, la faccenda sembra seria ed è stata riportata da testate autorevoli tra cui il Wall Street Journal.
Il peso dell’Europa
Tutto ruota intorno alla nuova normativa comunitaria sulla protezione dei dati personali che dovrebbe entrare in vigore nel 2024 e che per Meta rappresenta una grossa grana.
L’Europa, infatti, è il secondo mercato in termini di introiti pubblicitari per Meta e le nuove disposizioni andranno a incidere sia sulla quantità sia sulla possibilità di trasferire fuori dalla UE i dati raccolti profilando gli utenti Facebook e Instagram del Vecchio Continente, rendendo di conseguenza meno appetibili e trattabili al ribasso i servizi che Meta offre agli investitori pubblicitari.
Per correre ai ripari ed evitare future multe milionarie, il colosso di Menlo Park starebbe perciò valutando se varare o meno il piano che prevede un “doppio binario” per Facebook e Instagram in Europa.
I due social diverrebbero disponibili senza pubblicità ai sottoscrittori di un abbonamento mensile (si parla di una cifra intorno a 14/15 $).
Per chi non è disposto a pagare, FB e IG continuerebbero a essere fruibili gratuitamente ma con nuove condizioni e termini d’uso che riguarderebbero sia più ampie concessioni alla raccolta, trattamento e cessione a terzi dei dati personali sia la quantità di inserzioni pubblicitarie presenti nei contenuti visualizzati.
Che fare?
Al momento non si può fare altro che stare alla finestra in attesa degli eventi.
Qualora Zuckerberg and Co. dovessero optare per il “doppio binario” è ovvio che ciascuno dovrà fare le valutazioni del caso. E’ vero che a tutto ci si adegua bene o male, ma molto, moltissimo dipenderà da cosa offrirà in cambio Meta: in altre parole, quale sarà l’effettivo rapporto costi/benefici.
Per chi non è un/una influencer che guadagna dai contenuti che genera online, la presenza su Facebook o Instagram è un’abitudine, una pausa di intrattenimento, la curiosità di sbirciare cosa combinano amici e conoscenti lontani. Per questa larghissima fetta dii utenti, perciò, pagare un abbonamento - anche minimo - solo per godersi una versione “ripulita” di un passatempo virtuale ha tutta l'aria di essere il classico gioco che non vale la candela, niente d'irrinunciabile insomma.
Francamente dubito che l’eventuale passaggio a pagamento provocherà una fuga di massa dai social network Meta, così come non è successo sinora a X-Twitter malgrado gli opinabili ed erratici cambiamenti imposti da Elon Musk. Tuttavia il buonsenso mi induce a pensare che una scelta in tal senso non sarà affatto indolore.
Nessun commento:
Posta un commento