martedì, aprile 25, 2006

 

Cahier de Doleances


Come volevasi dimostrare, il gaudioso ponte della liberazione dai triti affanni si è rivelato la solita, instabile "passerella sul fiume dei Guai".
Mi ero riproposto di lavoricchiare a casa su quella tela di Penelope che è il mio vecchio sito web, curando il layout e i contenuti del pretenzioso tutorial sulla scrittura. Andando di questo passo, tra un contrattempo familiare e scadenze “per ieri”, temo che potrò rimuovere macerie & ragnatele non prima del 2012.


Anche aggiornare questo blog, sia pure per i pochi intimi che ne sono a conoscenza, è un impegno che si sta rivelando più complicato del previsto. "Tieni duro, è un periodo in cui dobbiamo correre ventre a terra. Stiamo esaminando i CV per trovare un nuovo copy assistant o qualcuno che abbia voglia e capacità per affiancarti. Presto potremo rifiatare," dissero in coro il CEO e il Presidente nel Campo dei Miracoli a Pinocchio copy...
Strana la vita: da quel che vedi trai l'impressione che se c'è una cosa che proprio non difetta sono le vocazioni a copywriter e poi ti pare d’appartenere a una sottospecie iperspecializzata in via di estinzione (il sedicente "copy editoriale") perché gli aspiranti copy o non prendono in considerazione qualcosa di meno del soffiare il cadreghino a Turani, Merlo e Feltri oppure sono stati forgiati per essere perfette macchine da headline.


L'unica nota positiva di questi giorni affannati di primavera è che, viaggiando di link in link tra i blog, m'imbatto sempre più spesso in persone che non hanno smarrito il gusto di scrivere bene, che sanno ancora esprimere sentimenti profondi - non di rado sofferti - o momenti di leggerezza di spirito distillando con intelligenza e cuore la magia della parola scritta. Saremo anche un Paese di analfabeti di ritorno, ma more solito la realtà ha un respiro incommensurabilmente più ampio di un emoticon.


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