mercoledì, novembre 30, 2016

 

Quotation



Io conosco la risposta. La risposta è che mai e poi mai devi fare affidamento su un’altra persona per la tua pace interiore.
Se lo fai resterai fregato anche se in buona fede: non oggi, forse, ma prima o poi.
Devi - che ne so - imparare a vivere con te stesso. Devi imparare a rassettare il letto da solo e a preparare la tavola per uno senza sentirti patetico. Devi essere forte, fiducioso e compiaciuto di te stesso e non dare la minima impressione di essere incapace di arrangiarti senza quella certa stramaledetta persona.
Devi fingere, di brutto.

Armistead Maupin, da More Tales of the City

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martedì, novembre 01, 2016

 

Vizi privati e pubbliche virtù mediorientali



il business della vergogna

Sex ScamIl tallone d'Achille delle società ultra-conservatrici e formalmente puritane come quelle dei Paesi Arabi è notoriamente il sesso, e alcuni hanno imparato ad approfittare di questo punto debole per puntellare l'economia locale, come ad esempio la cittadina marocchina di Oued Zem, 115.000 abitanti, divenuta una delle capitali mondiali delle estorsioni online a sfondo sessuale.

Il meccanismo è semplice, ma ben rodato: si vagliano i profili social delle potenziali vittime: giovani adulti celibi o sposati, che vengono "agganciati" con richieste di contatto da parte di false identità femminili.
Segue la proposta di una sessione di sexcam su Skype, e qui entra in gioco l'abilità tecnica dei truffatori. Al posto della giovane, avvenente e disinibita ragazza libanese, egiziana, giordana o di uno dei Paesi del Golfo c'è un video scaricato dal web, reso credibile attraverso la perfetta sincronizzazione tra le immagini e le azioni reali (es: i messaggi vengono digitati quando nel video la protagonista scrive alla tastiera).

Le vittime vengono invitate a masturbarsi davanti alla videocamera e, se stanno al gioco, sono perdute. Pochi minuti dopo la conclusione della sexcam, infatti, il ricatto arriva attraverso un messaggio privato su WhatsApp o Facebook: o si pagano entro pochi giorni somme corrispondenti a 2.000/5.000 euro o il video con le prodezze onanistiche sarà inoltrato a mogli, familiari e amici.

Il racket della masturbazione online non è un'esclusiva di Oued Zem, ma nella cittadina marocchina ha di fatto soppiantato come principale fonte di entrate sia la decrepita miniera di fosfati gestita dallo Stato sia le rimesse degli emigrati, calate drasticamente con la crisi economica mondiale.
A Oued Zem si contano qualcosa come 50 agenzie di money transfer che movimentano principalmente denaro proveniente da estorsioni online. In questa lucrosa economia sommersa sono occupati centinaia di giovani locali che riescono a portare a casa sino a 300/400 euro al giorno.
Un'associazione britannica che si occupa di supporto alle vittime di questo genere di truffe dichiara di aver ricevuto oltre 14.000 richieste di aiuto dal 2012 a oggi, provenienti in larga misura da giovani arabi, e che almeno 1/3 delle estorsioni aveva come base il Marocco.



Toh! Chi si rivede

Michel AounUn brevissimo flash per salutare, con rispetto, un piccolo trionfo della perseveranza, unita a una notevolissima dose di spregiudicatezza politica: l'elezione di Michel Aoun a Presidente del Libano.

L'ottantunenne Aoun, cristiano maronita ed ex alto ufficiale delle forze armate libanesi, è una vecchia conoscenza per chi segue, anche distrattamente, le faccende mediorientali.
Sul finire degli anni '80, infatti, il generale Aoun si mise in testa di diventare protagonista assoluto nel Paese dei Cedri martoriato da una lunga e sanguinosa guerra civile da "tutti contro tutti" che opponeva cristiani maroniti, sunniti, drusi, palestinesi e sciiti in alleanze che variavano a seconda delle convenienze dei leader e, soprattutto, degli interessi dei Paesi vicini.
Con un'autostima esagerata, Aoun vedeva se stesso come un De Gaulle libanese e cercò di opporsi militarmente allo strapotere della Siria, occasionalmente alleata con le milizie Hizbollah filo-iraniane e i drusi guidati da Walid Jumblatt. Gli andò malissimo e dovette prendere la strada dell'esilio.

La sua elezione, fortemente sponsorizzata proprio dagli ex arci-nemici Hizbollah, ha rotto uno stallo istituzionale che durava da oltre 2 anni e segue un accordo di non-belligeranza con il premier Saad Hariri, sunnita e sostenuto dall'Arabia Saudita.
Solo il futuro ci dirà se la strana coppia riuscirà a preservare il fragile equilibrio tra comunità che tiene insieme il Libano, un tempo lontano considerato - a seconda dei punti di vista - la Svizzera o la baldracca del Medio Oriente.

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