venerdì, settembre 28, 2007

 

Birmania - Myanmar



red flag

B stands for Bravery, not for Blood
copyman

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giovedì, settembre 27, 2007

 

SST (Super Stinky Trash)





È proprio il caso di dire che oggi "ho pescato nel torbido" :-)

L'inquietante The Cacaman (un nome - una garanzia) dà il suo meglio (lo so, si stenta a crederlo...) in un'imbarazzante parodia "scatologica" di Justin Timberlake e del suo hit SexyBack.

WARNING: si consiglia la visione lontano dai pasti!!

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martedì, settembre 25, 2007

 

MEMbeh?


Deliziosamente impudente, Labelladdormentata mi scrive che gli amici si vedono nell'ora del bisogno. Così, tra l'usco e il brusco, mi trovo “nominato” x un altro Meme. Questa volta si tratta di scrivere otto cose “random” e inedite su di sé... Un autentico supplizio per chi legge.

1) Dee-Jay radiofonico
ebbene sì, sono abbastanza stagionato da aver vissuto l'epoca delle radio libere dalla parte del microfono. Per alcuni anni ho fatto il conduttore (e anche il regista) di trasmissioni musicali su emittenti locali. Non prendevo il becco di un quattrino, in compenso mi divertivo parecchio.

2) Licence pending
ho dovuto attendere la bellezza di 2 anni prima che mi fosse consegnata la patente di guida

3) Palle di ciclope
il più grosso smacco come cuoco m'è capitato da matricola all'università, quando abitavo con altri otto fuorisede come me. All'esordio in cucina, mi venne in mente di preparare agnellone arrosto con contorno di crocchette di patate. Purtroppo sono incappato nella patata più bastarda del mondo: quella che, lessata, butta fuori acqua in continuazione. Con tutta la farina che occorse per tamponare l'impasto realizzai delle crocchette così leggere da essere battezzate a furor di popolo “le palle del ciclope”.

4) All'arma bianca
sono riuscito a "disonorare" una splendida sciabola da parata, cimelio di famiglia, brandendola per inchiodare a terra... un sorcio.

5) Kafkianità
di tanto in tanto torna a galla il mio incubo kafkiano. Per un bizzarro errore burocratico, al Ministero della Difesa risulta che non ho assolto il servizio militare. Così vengo precettato e costretto a vestire nuovamente la divisa dell'aeronautica militare. Più mi agito e sbraito per dimostrare il macroscopico errore, più vado a cozzare contro il peggiore muro di gomma.

6) Scultore x casa
per qualche anno mi sono dedicato per hobby alla scultura. Per i miei esperimenti artistici usavo legna da ardere, così se il tentativo abortiva tutto finiva dritto nel caminetto.

7) Smoking experience
mai fumato sigarette. Ho iniziato direttamente con la pipa a 21 anni, dopo un primissimo, devastante approccio da ragazzino con la pipa ereditata dal nonno riempita di foglie d'arancio secche e triturate.

8) Musica e ricordi
due canzoni nella playlist, due interpreti diversi, stesso arrangiamento e produttore, effetti opposti: I call it love richiama i ricordi più piacevoli, So Sick quelli più amari del 2006.


Ora dovrei scegliere cinque nuove "vittime" per perpetuare la catena. Avrei pure i cinque nominativi proprio sulla punta dei polpastrelli... mmmmh... facciamo che uso la telepatia ;-)

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lunedì, settembre 24, 2007

 

It's my life



It's my life: stazzonata, lisa sui gomiti, bruciacchiata in più punti, di un modello che è passato di moda parecchio tempo fa.
Non ne ho un'altra di ricambio, anche se mi sono illuso che fosse possibile mollare tutto e ripartire da zero, mettersi alle spalle gli errori del passato e seguire il vento di una mai negata inclinazione alla solitudine.

Ho avuto anche sogni bellissimi da carezzare con le dita; sogni che per un attimo sono sembrati a un solo, infinitesimale passo dal concretizzarsi e dall'essere condivisi, ma il destino - o la casualità - ha una sua indecifrabile saggezza nello sparigliare le carte. Va bene così, so long and good luck.

Con addosso questa vita di sempre guardo al futuro prossimo e alle opportunità che mi offre sentendomi una volta tanto sereno.
Solo nelle favole i ranocchi si trasformano in principi, ma chissenefrega: mi basta essere quello che sono e giocarmela sino in fondo.

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sabato, settembre 22, 2007

 

Sinistri scricchiolii


doh!
"Si può dare di più:
prendetevi anche il culo!!"
Lo so, come incipit non è il massimo della finezza e neppure dell'originalità, ma cos'altro si può dire dopo quanto successo venerdì al Senato durante la concitata discussione sulle nomine del CdA RAI?
Come altro riassumere il comportamento tafazziano di una maggioranza stralunata e sfilacciata, che l'ha sfangata solo grazie all'involontario soccorso del Cavaliere Nero Francesco Storace?

Da un certo punto di vista è stato provvidenziale che il dibattito non sia andato in onda: da quanto ho letto sui quotidiani sarebbe stato un magnifico spot a favore dell'antipolitica.
Tanto per cambiare, infatti, è stato dimostrato al di là di qualsiasi dubbio che i politici di casa nostra - qualsiasi casacca indossino - si guardano bene dal mollare la presa sulla RAI, dal permetterle di trasformarsi da preda da spartire e protettorato lottizzato in qualcosa di vagamente simile a un'azienda "normale".

Inoltre, seppure l'ennesima prova tecnica di spallata da parte della Premiata Forneria Berlusconi non sia andata a buon fine, per il depresso e martirizzato elettorato dell'Unione mi sa che è tempo di affilare i forconi e iniziare a piantonare le uscite del Palazzo.

Non è necessaria una sfera di vetro da chiromante per immaginare che le contraddizioni e le inimicizie incrociate all'interno dell'attuale maggioranza potrebbero raggiungere il punto di non ritorno una volta approvata la Legge Finanziaria, sempreché il trust di cervelli alla Homer Simpson che decide le strategie nelle segreterie di partito non scelga d'incaprettare il governo Prodi il giorno dopo la manifestazione della sinistra radicale, se non erro in calendario per metà ottobre.

Quanto vorrei che tutto questo fosse solo un incubo partorito da una sbronza triste...

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mercoledì, settembre 19, 2007

 

Pura, irripetibile magia





Ogni volta che guardo questo video ritrovo - puntualmente - emozioni, languori e ricordi capaci di stemperare qualsiasi amarezza.
La magia dei vecchi amici non tradisce.

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(ab)Usato




"È un mondo difficile e vita intensa,
felicità a momenti e futuro incerto..."
Tonino Carotone

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lunedì, settembre 17, 2007

 

Dialogo tra sordi




La settimana scorsa, a parte che sono stato letteralmente asfaltato dal lavoro, dalla preparazione rabberciata per una selezione suicida e dai miei sproloqui pseudo-letterari in casa Splinder, ho preferito tacere sul V DAY.

Se n'è parlato tanto su stampa e TV e se ne continuerà a parlare, sovente a vanvera e con l'unico obiettivo di estrapolare il titolone ad effetto, ma soprattutto con una superficialità disarmante, fin troppo disarmante per non apparire come frutto di una scelta meditata.

Mi sono preso la briga di ragionare un pochino sulla "piattaforma" di Beppe Grillo, personaggio verso cui provo (anche per ragioni squisitamente anagrafiche) una simpatia di vecchia data.
Alcune proposte sono pure trovate retoriche: imporre l'ineleggibilità dopo due legislature, ad esempio, non offre alcuna garanzia di ottenere un ricambio effettivamente salutare né di rendere più "disinteressato" l'esercizio del mandato parlamentare. Con tutto il rispetto, temo sia più facile pescare anonimi burattini manovrati dai soliti capibastone o mediomen alla Castelli, alla Gasparri o alla Mele piuttosto che gli eredi di Lussu, Pertini, Berlinguer e Moro.
Bisognerebbe aprire ora una parentesi sulle cause dell'estinzione della politica di base - quella fatta nelle sezioni, nei circoli, nelle assemblee sindacali - e sulla "mutazione genetica" del concetto del fare politica, ma sarebbe un discorso lungo e spinoso, nel quale i punti interrogativi sarebbero di gran lunga superiori alle risposte.

Tornando a noi, sulla base dei punti di debolezza del Grillopensiero è lecito prendere le distanze dal V Day, liquidare un fenomeno complesso e trasversale come la mobilitazione che c'è stata a episodica esplosione di viscerale qualunquismo e becera antipolitica?

Innanzitutto è cretino incasellare tutto nella categoria vaga e spregiativa dell'antipolitica.
C'è invece, specialmente in quella parte del popolo della sinistra che si è mobilitata l'8 settembre e che troppo facilmente viene liquidata come afflitta da "mugugno perpetuo" o da "Sindrome di Tafazzi" una diffusa domanda di etica e un'acuta coscienza critica che non fa sconti a nessuno (Grillo compreso). Per farsi un'idea di che aria tiri basta sfogliare onemoreblog o visitare l'aggregatore Kilombo. Non si può dire che l'atteggiamento di questa sinistra sia di rifiuto tout court della politica attiva o un giacobinismo d'accatto capace solo di critiche distruttive.

Il problema, semmai, è l'incomunicabilità tra un movimento dal basso come quello catalizzato da Grillo, che reclama una riforma profonda e moralizzatrice della politica, e il sistema dei partiti. Tra domande e risposte, infatti, si nota la stessa sintonia che c'è in un dialogo tra sordi.
Anche nelle dichiarazioni più aperte al dialogo di alcuni esponenti della maggioranza mi sembra evidente l'impaccio di chi teme di fare concessioni poco avvedute a un cavallo perdente.
Infatti, la speranza ineffabile di molti onorevoli - a sinistra, al centro e a destra - è che anche quest'ondata si esaurisca, rifluisca per stanchezza, ritorni nelle riserve indiane di Micromega, dei Girotondi, della Rete di Lilliput o nella dimensione, sospesa tra pubblico e privato, dei mille e un blog.

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domenica, settembre 16, 2007

 

I bambini ci guardano....


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venerdì, settembre 07, 2007

 

Ciao Diario


Diario

Oggi è uscito in edicola l'ultimo numero di Diario: ultimo perché il settimanale diretto da Enrico Deaglio chiude.
Finisce nel silenzio e nell'indifferenza dei più l'avventura di un periodico atipico, schierato ma anche rigoroso, scomodo, tignoso; uno dei pochi a portare ancora avanti la tradizione del giornalismo d'inchiesta "vecchio stile", ad anteporre la sostanza dei contenuti e la qualità della scrittura a formule più leggere e digeribili d'infotainment.

Tutto sommato, un settimanale come Diario, troppo "intellettuale" e troppo poco compiacente per essere appetibile agli occhi degli inserzionisti pubblicitari, ha avuto una vita straordinariamente lunga.

Grazie di tutto, Diario, è stato bello finché è durata.

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martedì, settembre 04, 2007

 

The "B Side" of blogging


Maschio o femmina, in ogni blogger che si rispetti c'è una comare in agguato

Lui polemico? E' probabile quanto essere aggrediti da una pecora morta

Le sue poesie sarebbero toccanti solo se le scrivesse sulla carta moschicida

La profondità delle sue riflessioni si misura in pixel

Lui/Lei sì che è una persona di larghe vedute:
il suo amor proprio si estende quanto la città di Los Angeles


Non m'interessano le opinioni di chi legge i miei post,
però se mi mandi una foto potremmo discuterne...


Niente è più piacevole di passare un'oretta
in compagnia del mio ultimo post



Informazione di servizio: il malumore e il disinganno di venerdì sono acqua passata. Ci sono cose più serie di cui preoccuparsi senza perdere il sorriso e la voglia di ridicolizzare, con questi sghembi aforismi bisbetici, l'altra faccia (il Lato B appunto) della vita da blogger.
Quale? Quella dell'invidia covata, delle rivalità inconfessabili, delle battutine al vetriolo mormorate in privato mentre pubblicamente ci si spertica in lodi e attestazioni di simpatia, quella di chi si prende sempre troppo sul serio. :-)

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