domenica, maggio 31, 2009

 

Sunday Resume 05.31.2009



Nelle mutande di Sua Maestà

Bisogna dire pane al pane e cazzo al pene, consigliava argutamente un grande, un Vincenziano che conoscevo a Cagliari. Allora affermo senza perifrasi che il ciarpame politico-gossiparo sull'affaire Noemi, nonché gli strascichi velenosi alle dichiarazioni della signora Miriam Raffaella Bartolini, prossimamente ex consorte di Berlusconi Silvio, mi hanno frantumato il cazzo.

A me non importa un fico secco se l'attuale premier ha impellente bisogno di circondarsi di un harem di giovani e avvenenti signorine per lenire le fatiche e la solitudine del potere, benché la ritenga una consuetudine a dir poco ambigua e di pessimo gusto.

M'importa già di più appurare se per il trasporto della lieta compagnia al buen ritiro sardo del Premier siano stati utilizzati in modo sistematico aeromobili dell'aeronautica militare, il cui non modico costo vivo è scaricato sulle tasche dei contribuenti.
Peccato che le foto che lo testimonierebbero sono finite nel maxi-sequestro lampo disposto dalla Procura della Repubblica di Roma su esposto dell'avvocato Niccolò Ghedini. Per inciso, vi inviterei a fare un esperimento istruttivo: presentate un esposto per violazione della privacy in qualsiasi Procura e verificate quanto tempo passa prima che la pratica sia iscritta a registro e assegnata a un magistrato.

Assai di più m'interessa avere una risposta chiara ed esauriente sul perché Berlusconi Silvio abbia sentito la necessità - personale o politica - di fornire al Paese spiegazioni fantasiose e contraddittorie su origini e natura del suo legame con la famiglia Letizia. Tutto il resto è letame.

Inoltre, sarò un italiano atipico, ma a me ravanare nel cesto della biancheria sporca altrui fa abbastanza senso e chi lo fa, prendendoci gusto, è un personaggio incommensurabilmente squallido.
Così, come posso etichettare la prima pagina domenicale di Libero, che sbatte in prima pagina le rivelazioni di Madame Palle di Velluto, al secolo Daniela Santanché, sulla presunta relazione extraconiugale di Veronica Lario?
O come dovrei catalogare questo articolo al curaro pubblicato - senza firma - su Affari Italiani?
Chapeau per lo sfoggio di stile anglosassone, imparzialità e indipendenza di giudizio...
E poi qualcuno ha pure la faccia tosta di lamentarsi che la stampa farebbe da scendiletto al povero PD.

Se telefonando...

Ricordate la popolarissima campagna pubblicitaria per l'allora SIP (oggi Telecom Italia) che aveva come claim "Una telefonata allunga la vita"?
Per i nostalgici e per quanti non hanno visto i commercial per ragioni anagrafiche, ecco il primo spot della serie.



Piaciuto? Oggi, però, il vecchio claim va rivisto con un'aggiunta significativa: "a patto di essere a posto con il pagamento delle fatture".

Incredibile ma vero, negli USA un importante operatore telefonico ha rifiutato di collaborare alle ricerche di una persona scomparsa in quanto quest'ultima risultava indietro nei pagamenti per l'astronomica cifra di 20 (venti) Dollari.

L'esterrefatto sceriffo ha dovuto mobilitare i suoi uomini, i vigili del fuoco e gruppi di volontari nella ricerca finché non è riuscito a trovare il modo di saldare l'arretrato dello scomparso, uscito di casa dopo un'abbondante bevuta di birra e visto vagare in apparente stato confusionale.
Solo a pagamento effettuato, l'operatore telefonico ha fornito alle autorità i dati dei ponti radio utili a localizzare il telefono cellulare del disperso.
Il tizio è stato rinvenuto sdraiato su una panchina. Tra parentesi, in tasca aveva il modulo e i soldi per pagare l'arretrato alla compagnia telefonica.

Coca & Co(la)

Sono passati trenta e passa anni da quando ho avuto la prima e, a oggi, unica occasione di provare un liquore galeotto: la Coca Buton.
Al dopo-pizzata della radio c'erano anche Cointreau e un altro liquore ad alta gradazione, ma le dispute più feroci si ebbero - neanche a dirlo - per accaparrarsi il verde liquore a base di assenzio, erbe e - surprise surprise - foglie di coca peruviana.
Ovviamente, nessuno di noi candidi ragazzotti di provincia era al corrente che le foglie di coca erano state preventivamente trattate in modo da eliminare il peccaminoso alcaloide, per cui il massimo cui potevamo aspirare era una magnifica sbronza: e sbronza fu.

Perché rimesto nei torbidi ricordi del tempo che fu? Per due notiziole curiose di questi giorni che hanno a che vedere con la presenza di coca nelle bevande.

In Germania, sei Land hanno messo al bando la Red Bull Cola perché da alcuni test sono risultate tracce di foglie di coca.
Secondo le autorità tedesce, tale presenza farebbe scattare automaticamente la classificazione come "narcotico", con la conseguente necessità di speciali autorizzazioni per la vendita.
L'azienda produttrice ha ribattuto che le foglie di coca, private in laboratorio del principio dopante, sono di uso comune nelle bibite come aromatizzante naturale (vedi che succede a non leggere le etichette?? n.d.r.).

Dall'altra parte del mondo, in Colombia, la tribù degli Indios Nasa ha deciso di mettere in commercio a livello nazionale la Coca-Sek, un soft drink "energetico" che ha il suo asso nella manica in un estratto ottenuto dalla bollitura di foglie di coca.
Le autorità USA l'hanno presa molto male, non tanto per la concorrenza sleale portata al Gatorade, quanto perché negli ultimi anni hanno investito qualcosa come 4 miliardi di dollari per contrastare la coltivazione e la lavorazione di coca in Colombia.
Una curiosità per concludere: sapevate che la Coca-Cola è diventata completamente cocaine-free solo nel 1929?

Ah, dimenticavo: buona settimana!!

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venerdì, maggio 29, 2009

 

Thrill



Monica, uno dei miei contatti su FB, senza volerlo mi ha fatto un gran bel regalo condividendo il video della performance di un coro bulgaro.
Non so dirvi se il brano eseguito sia un classico del folklore nazionale né cosa dica il testo, però in tutta sincerità non me ne curo perché la musica sa esprimersi benissimo nella lingua franca delle emozioni.
Io trovo che l'esecuzione sia splendida, di una bellezza struggente in alcuni passaggi, e che la voce cristallina della giovane solista Neli Andreeva metta i brividi.


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giovedì, maggio 28, 2009

 

Chuckling beneath the shroud



De Profundis

C'è uno scontro tra due macchine
al di là della Moscova
E si son conciati tutti,
anche quello che guidava.
Eran tre con dietro un quarto,
che però era già morto
e difatti nella bara
lui non s'è nemmeno accorto.
Nel corteo si procedeva
tutti quanti alla rinfusa
quasi fossero cateti
in cerca dell'ipotenusa.
Il diacono sfiatava
su ogni mezzo do di petto
Il defunto, solo lui,
nel suo ruolo era perfetto...

Perché, senza entrare nel merito,
è soltanto questione di spirito
Perché, senza entrare nel merito,
è soltanto questione di spirito

Le piagnone nei singhiozzi
eran scarse d'energia
L'oratore a ogni frase
dava sfoggio d'amnesia.
Lo baciava sulla fronte,
poi sputava disgustato
e lì il morto, assai discreto,
è rimasto senza fiato.
Ecco il cielo s'indispone
e scoppiettano due tuoni,
ma si sa che la natura
e ne frega dei sermoni.
Tutti quanti a scantonare
per cercare almeno un tetto
e soltanto il caro estinto
non si è messo a far fagotto...

Perché, senza entrare nel merito,
è soltanto questione di spirito
Perché, senza entrare nel merito,
è soltanto questione di spirito

Che gli importa del diluvio,
non è poi questo svantaggio
nei viventi, a dire il vero,
c'è carenza di coraggio.
I defunti, gli ex-umani,
han più stabile fermezza,
mica fatti come noi
sono proprio un'altra razza.
Poi in quanto a sangue freddo
non si fanno compatire
non li vedi mai scomporsi,
mai avranno da ridire
Sanno star nel loro ambiente,
quieti quieti fino in fondo,
non si sente anima viva,
proprio cose d'altro mondo...

Perché, senza entrare nel merito,
è soltanto questione di spirito
Perché, senza entrare nel merito,
è soltanto questione di spirito

Là nel regno delle ombre
non si sente una parola
e di notte una signora
ci può andare anche da sola
ché non corre nessun rischio,
né pericoli di sorta
qui nessuno la importuna
o le fa la mano morta.
E va beh che prima o poi
dovremo andarci tutti quanti,
ma se c'è chi ha molta fretta
che mi passi pure avanti
Sembra proprio che a schiattare
qui si faccia tutti a gara
con la debita eccezione
di chi sta dentro a una bara....

Perché, senza entrare nel merito,
è soltanto questione di spirito
Perché, senza entrare nel merito,
è soltanto questione di spirito


Una bella esibizione live di Giorgio Conte, fratello del più celebre Paolo, che interpreta De Profundis, adattamento in Italiano di una canzone composta dal poeta e cantautore russo Vladimir Vysotskij (Mosca, 25 gennaio 1938 – 25 luglio 1980).
Le origini del pezzo nella musica di strada e nei quartieri malfamati di Mosca, regno del ribelle e "non allineato" Vysotskij, è evidente.
Giorgio Conte e la band che l'accompagna hanno dato al testo un'impronta deliziosamente ironica e surreale, mentre dal punto di vista musicale traspaiono chiare e godibilissime coloriture Klezmer.

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martedì, maggio 26, 2009

 

Guilty Conscience




Mi ritengo l'ultima persona al mondo qualificata a giudicare la moralità dei comportamenti altrui. Inoltre non intendo suggerirvi - neanche indirettamente - che quanto segue rappresenti qualcosa di più del punto di vista di chi ha rilasciato la dichiarazione.
Che ognuno valuti e tragga le sue conclusioni.

"Tutti consideravamo l'abuso sessuale su minori moralmente malvagio, ma non ne capivamo la natura criminale.
Inizialmente accettai ingenuamente l'opinione generale che non fosse necessario preoccuparsi degli effetti
(degli abusi sessuali n.d.r.) sui ragazzi: o li avrebbero dimenticati oppure li avrebbero superati."


Mons.Weakland Rembert Weakland, ex Arcivescovo di Milwaukee (USA), primo prelato cattolico ad aver ammesso pubblicamente la sua omosessualità.
Nel 2002, Monsignor Weakland fu costretto a rassegnare le dimissioni per il clamore suscitato dallo scandalo di cui era protagonista. Era emerso, infatti, che nel 1998 l'Arcivescovo di Milwaukee aveva pagato 488.000 Dollari per assicurarsi il silenzio di un ex seminarista di cui aveva abusato sessualmente molti anni prima.

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sabato, maggio 23, 2009

 

Weekend Resume 05.23.09



La sacralità dell'amore

El cantar de los cantares
Cuando te diste vuelta
tañí tu espalda
cuando estabas encima

fuiste música.

Ruth
Il cantico dei cantici
Quando ti sei girata
ho suonato la tua schiena
Quando mi stavi sopra
eri musica


El espiritu santo
No puedo dejar de recordar tus montes
no puedo dejar de tocar
en el recuerdo que dura sólo
un segundo en el recuerdo
que se queda en la memoria de mí
cuando duermo
desaparece la voluntad de saber
tus vivos rojos los ojos
de tu pecho el silencio curvo
la forma del sabor
de tu sonido:
pezones tímpanos pezones.
No puedo dejar de tocar la ausencia
de lamer el Espíritu
que dejaste.
La voz de tu jugo
moja.


Lo spirito santo
Non posso smettere di ricordare i tuoi monti
non posso smettere di toccare
nel ricordo che dura soltanto
un secondo nel ricordo
che si ferma nella memoria di me stesso
quando dormo
scompare la volontà di sapere
dei tuoi occhi incandescenti
del silenzio arcuato del tuo seno
della forma del sapore
del tuo suono:
capezzoli timpani capezzoli.
Non posso smettere di toccare l'assenza
di leccare lo Spirito
che hai lasciato.
La voce del tuo succo
bagna.

Rafael Courtoisie - La Biblia Humeda
(La Bibbia Umida - edizione italiana a cura di Alessio Brandolini
2009 - LietoColle )

Caccia grossa

Tempi duri per i grandi dell'informatica. A metà maggio, la Commissione Antitrust dell'Unione Europea ha comminato una sanzione monstre da 1,06 miliardi di Euro alla Intel, contestando al numero 1 mondiale nei microprocessori il ricorso a pratiche commerciali scorrette volte a danneggiare la concorrenza (abuso di posizione dominante).
Dall'altra parte dell'oceano, il tribunale texano che fa da foro competente per le cause sulla violazione di brevetti ha emesso nel giro di 2 mesi una serie di sentenze che hanno condannato Apple e Microsoft al pagamento di risarcimenti multimilionari.
Il verdetto contro Apple ha quantificato il risarcimento per violazione intenzionale di brevetto in circa 18 milioni di dollari. Molto peggio è andata a Microsoft, uscita sconfitta in due cause separate e condannata a pagare complessivamente 588 milioni di dollari ai detentori dei brevetti violati.

Due considerazioni:
- se l'Italia fosse un paese normale e l'Autorità garante per la concorrenza fosse messa in condizioni di svolgere sul serio il suo compito vedremmo volare gli stracci in molti settori, visto che i cartelli tra aziende e le manovre sottobanco sono la norma. Non parliamo poi della mancanza di una normativa decente sul conflitto di interessi.

- In secondo luogo, non è tutto oro quel che luccica. Negli ultimi anni, le cause per violazione di brevetto nel settore informatico sono aumentate in modo esponenziale. Spesso chi avanza rivendicazioni è un'azienda piccola e semi-sconosciuta ed è arduo stabilire se il brevetto vantato sia effettivamente valido o meramente strumentale.
Più che una lotta tra Davide e Golia, si ha l'impressione che negli USA si sia aperta una stagione di caccia grossa, con firme legali specializzate nel passare al setaccio i registri dei brevetti depositati, trovare connessioni con tecnologie simili in uso e farsi dare mandato per intentare cause milionarie.

Un altro anello mancante?

ida protoapeDopo il presunto antenato della foca, un altro ritrovamento ha messo a rumore la paleontologia. Al termine di studi portati avanti in segreto, è stata svelata al mondo Ida, fossile di una proscimmia vissuta 47 milioni di anni fa che - a parere di alcuni studiosi - rappresenterebbe l'anello mancante nella separazione tra gli antenati dei lemuri e quelli degli ominidi cui la nostra specie appartiene insieme a gorilla, orango e scimpanzé.

Le particolarità di Ida, scoperta a Messel ( Germania), non sono poche, a cominciare dal suo stato di conservazione.
Nella quasi totalità dei casi, i paleontologi si trovano a ricostruire le caratteristiche di un animale o di un ominide partendo da pochissimi reperti. In questo caso, invece, c'è un fossile completo per oltre il 90%, che ha conservato sia l'impronta della pelliccia sia i resti del suo ultimo pasto: uno "snack" a base di vegetali.

A quanto pare, Ida era un esemplare giovanissimo, dato che stava cambiando la dentizione. Dai segni di una frattura guarita si pensa che fosse caduta da un albero quando era ancora cucciolo.
Sulle cause del decesso, l'ipotesi più accreditata è che Ida sia morta mentre si abbeverava sulla riva di un lago vulcanico, uccisa all'istante dalle esalazioni di una grande bolla di gas risalita in superficie. Il cadavere, precipitato sul fondale, sarebbe stato conservato quasi integralmente dagli strati di limo.

Pur avendo un aspetto simile agli attuali lemuri del Madacascar, Ida presenta alcune caratteristiche morfologiche distintive degli ominidi. Con tutta probabilità, però, Ida non è una nostra antichissima nonna, bensì qualcosa di simile a una venerabile prozia.

Oi dialogoi

Ah, l'inimitabile cantilena dei casteddai (cagliaritani)! ;-)

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domenica, maggio 17, 2009

 

Sunday Resume 05.17.2009



Il sapore dei ricordi

"Disse l’oste al vino: tu mi diventi vecchio,
ti voglio maritare con l’acqua del mio secchio.
Rispose il vino all’oste: fai le pubblicazioni,
sposo l’Idrolitina del cavalier Gazzoni!
"

Per curiosità e nostalgia, ho fatto un piccolo esperimento: ho acquistato al supermercato un pacchetto di quelle polverine solubili che rendono effervescente l'acqua del rubinetto.

Credevo che simili preparati non fossero più in commercio almeno dai primi anni '80, soppiantati dall'acqua minerale imbottigliata.
In fondo ai ricordi d'infanzia, però, restava il gusto di quelle bollicine quasi artigianali portate a tavola, per cui non ho resistito alla tentazione di mettere la scatoletta nel carrello della spesa.

Alla prova pratica, l'impatto è stato crudele (con i ricordi). Il sapore strano - non del tutto sgradevole, ma nettamente salato - dell'acqua ha spazzato via ogni residuo di nostalgia, a conferma della regola che c'è sempre un buon motivo per cui il passato sta bene dove sta.

Dubbi atomici

Datemi pure del NIMBY (Not In My BackYard), ma io le centrali termonucleari in Italia non le voglio, tanto meno sono disposto ad accettare che il futuro della Sardegna sia ipotecato da un governo nazionale che nella faccenda sta giocando un ruolo ben poco trasparente.

Alla faccia di tutte le smentite di facciata, l'attuale esecutivo ha preparato con cura il progetto di ritorno al nucleare, al punto che è lecito sospettare che dietro la sua stesura ci sia la manina di una lobby ben introdotta nelle stanze del ministero retto da Claudio Scajola.
Da un punto di vista strettamente programmatico, infatti, il governo (o chi per lui) ha confezionato e fatto approvare in Senato un trappolone perfetto - fin troppo perfetto - per blindare la realizzazione delle future centrali termonucleari.

Tuttavia, anche a voler saltare tutta la complessa trafila per le localizzazioni, ci sono aspetti che per ora restano oscuri e incomprensibili a un lettore qualsiasi come me.
a) Per la la costruzione delle 4 centrali EPR di terza generazione (un gran favore fatto ai cugini francesi) e delle opere connesse si parla di investimenti da 30 miliardi di Euro a salire, spalmati su un decennio.
Chi metterà i soldi sul piatto? Dove e come saranno reperiti?
Se guardiamo alle casse statali mi sa tanto che stiamo freschi, visto l'andamento negativo dell'economia e del gettito fiscale. Non sottovaluto l'abilità e la creatività del ministro Tremonti, però non stiamo parlando né di noccioline né del gioco delle 3 carte.
La verità elementare è che, allo stato attuale, il nostro Paese non può permettersi la messa in cantiere di grandi opere infrastrutturali se non facendo schizzare a livelli siderali il debito pubblico, aumentando la pressione fiscale sui contribuenti e tagliando ulteriormente i servizi.

b) Che ruolo avrà l'ENEL nel grande affare?
Se i bilanci non sono semplici pezzi di carta, la principale utility energetica del Paese (di cui lo Stato è azionista con una quota del 31%), è zavorrata da un indebitamento finanziario pari a 50 miliardi di Euro, contro un fatturato annuo di 61 miliardi di Euro: decisamente troppo per avventurarsi nel nucleare senza concreti rischi di tracollo.
Togliendo l'ENI, le altre imprese che operano nel mercato libero dell'energia non hanno il know how e le dimensioni per entrare in partita sia nella fase di costruzione che in quella della gestione delle future centrali termonucleari.
Delle due l'una: o il governo riuscirà nella quadratura del cerchio o ci ritroveremo tra le mani il più pericoloso tra tutti i pasticciacci all'italiana.

Santa pazienza

Dal sito BBC arriva una notiziola curiosa, quasi d'altri tempi.
Le iscritte a un piccolo "Club del cucito" si sono messe d'impegno e hanno sferruzzato la riproduzione dettagliata di un intero villaggio inglese.

Punto dopo punto, gomitolo dopo gomitolo, il villaggio di Mersham, nel Kent, è stato minuziosamente riportato in scala attraverso un lavoro ai ferri portato avanti con una pazienza invidiabile, dato che per completare l'opera ci sono voluti oltre 23 anni!
La riproduzione verrà presto messa all'asta per beneficenza. Sarei curioso di sapere quanto verrà valutato il tempo e la tenacia delle gentili (e volitive) dame britanniche.

Rockin' boy

Il bambino del video è un giapponesino di soli 9 anni che non spiccica una parola d'inglese. In compenso, suona la chitarra elettrica come un rocker fatto e finito.
Giudicate voi se è un autentico fenomeno o un piccolo mostro.

Poteva mancare la "carrambata" finale con l'entrata in scena dell'immarcescibile Ozzy Osbourne?
Ma che domande: ovviamente no!! ;-)

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mercoledì, maggio 13, 2009

 

Nasty profits





Tradito dalla fretta

M.SalviniLe dichiarazioni razziste di Matteo Salvini sui posti a sedere e sulle carrozze da riservare ai soli milanesi sono state commentate e stigmatizzate un po’ ovunque.
Perché me ne occupo, allora?
Perché ho annotato due cosette, forse scontate, che nella reazione epidermica di rigetto sono rimaste in secondo piano.
  1. Salvini farnetica?
    Che la proposta lanciata da Matteo Salvini sia bieca, grottesca e fragrante di stallatico non ci piove. A dispetto di ogni evidenza, però, io sospetto che Salvini non sia né uno sprovveduto né un povero mentecatto.
    Il Lumbard i suoi bravi 4 conti sull’efficacia della propaganda li sa fare, tant’è che ha scelto di farla fuori dal bulacco proprio per creare una piccola bomba mediatica a suo uso e consumo.
    Difatti la sparata ha avuto risonanza immediata, e tanto più forti sono state le reazioni di censura, tanto più è uscita rafforzata presso l’elettorato sensibile ai proclami "Law and Order" l’immagine di Salvini come politico che non ha paura di sporcarsi le mani.

  2. Il razzismo è ancora un tabù?
    C’è un aspetto ancora più interessante: le reazioni in seno al PDL, in particolare quelle di Riccardo De Corato, vicesindaco di Milano, e del Senatore Ignazio La Russa.
    Sia De Corato, politico che sui temi della sicurezza e della tolleranza zero verso gli immigrati non ammette di essere secondo a nessuno, sia La Russa hanno commentato quasi infastiditi che sì, l’uscita di Salvini è stata inopportuna, esagerata nei toni, ma soprattutto poco concreta, inattuabile.

    Il punto sta proprio qui: non un fiato, non una presa di distanze, non una condanna del contenuto scopertamente razzista.
    Viene spontaneo pensare che per i due più navigati uomini politici il collega Lumbard è stato tradito dalla fretta, ha sbagliato nel non curare a sufficienza gli aspetti pratici, di fattibilità della sua proposta.
    Pur facendo la tara all’assuefazione ai toni da grand guignol delle sparate di Bossi e alla diplomazia tra alleati di governo, trovo significativo che due esponenti di spicco della maggioranza abbiano respinto la proposta di Salvini per un vizio di forma e non per l’inaccettabilità della sostanza.
    Come dire che l’esponente della Lega ha dato voce a un pensiero che già circola, ma che deve essere passato in lavatrice, stirato e imbustato nei dovuti modi prima di essere venduto al pubblico.


Quando la finanza lava più nero

Barclays BankBarclays plc non è una banca qualsiasi: è il terzo gruppo bancario del Regno Unito, il settimo in Europa per capitalizzazione.

In Italia, Barclays è in piena fase di espansione, con oltre un centinaio di filiali già operative nelle principali città, numerose altre di prossima apertura e una buona posizione nei mutui attraverso Banca Woolwich.
Barclays sta attuando una politica aggressiva sia nel credito retail, reclamizzando un tasso di interesse sui conti correnti vicino al 5%, sia nel settore delle carte di credito revolving (Barclaycard).
Fin qui tutto abbastanza bene: dopo l’appannamento della stella di ING Direct e del suo Conto Arancio si sentiva la mancanza di uno sfidante capace di pungolare le banche di casa nostra, cronicamente afflitte dalla sindrome del braccino corto e da idiosincrasia alla concorrenza.

Sennonché salta fuori l'opaco retrobottega estero di Barclays. Il 4 maggio scorso, infatti, The Observer e The Guardian hanno accusato Barclays di essere al centro di un progetto per creare un paradiso fiscale in Ghana.
Secondo i quotidiani britannici, da almeno 4 anni anni il board di Barclays starebbe tessendo le trame per istituire nel Paese africano un International Financial Services Centre che garantirà tasse risibili e obblighi di trasparenza pressoché nulli.

A noi che ci frega? Saranno cavoli del Ghana e di Barclays” direte voi.
Nossignori, perché un paradiso fiscale in quell’angolo del Golfo di Guinea significa non solo piazzare una idrovora capace di risucchiare capitali dai Paesi confinanti, dissestando le loro traballanti economie, ma anche e soprattutto fare un immenso favore ai narcotrafficanti.
I signori della droga già oggi utilizzano l’Africa come piattaforma per i loro lucrosi commerci in Europa e sarebbero ben lieti di avere a disposizione un'efficiente "lavanderia industriale" per ripulire il denaro sporco al riparo da occhi indiscreti.

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domenica, maggio 10, 2009

 

Sunday Resume 05.11.09



Merce scadente





"Maroni ha poco da esultare. È la dimostrazione di un metodo crudele di affrontare l'immigrazione e di trattare le persone come fossero merce scadente da respingere al mittente"
Roberto Zaccaria








merce scadente... merce scadente... merce scadente... merce scadente...

Hyenae

"A quello gli tira ancora, beato lui!"
"Lui non si muove senza la sua scorta: gli agenti speciali Cialis e Viagra"
"Quante storie per un po' di galanteria"
"Quelli di sinistra non trombano mai e rosicano"
"Quella lì è una sciaquetta invecchiata che ha perso la testa"
"Non ha saputo stare dietro al marito"
"Doveva stare al suo posto e lavare i panni sporchi in casa"

ienaNon c'è niente da fare: in questo Paese non c'è modo di tenersi a distanza di sicurezza dal nuovo Re Sole neppure tenendo spento il televisore e saltando a pie' pari le cronache nazionali dei quotidiani.

Il premier è virtualmente ubiquo e verbalmente incontinente: in un modo o nell'altro deborda dai media consenzienti e invade surrettiziamente la nostra vita; riesce sempre a stare sulla bocca di qualcuno (senza doppi sensi, siamo inglesi!) che è fastidiosamente vicino alle nostre orecchie.
Le frasi e le battute riportate sopra, infatti, sono state colte dal sottoscritto qua e la in metropolitana e sul filobus, ed erano tutte accompagnate da sorrisetti compiaciuti e ammirati (per Silvio) ed espressioni di stizza (per Veronica Lario).

Non pretendo che quelle persone siano rappresentative del pensiero del bacino elettorale moderato/conservatore da cui PDL e Lega Nord pescano a piene mani, però rispecchiano l'acquiescenza alla linea dettata dai fogliacci e dai TG di stretta osservanza al Capo subito dopo le ferali esternazioni di Veronica Lario.
Quando penso alle iene che stanno sedute alle scrivanie delle redazioni provo un'indicibile nausea e temo che Veronica Lario dovrà assaggiare a lungo il morso dei loro denti e la loro trivialità, come prima di lei chiunque si sia messo di traverso sulla strada del miglior piazzista del mondo, come lo definiva Indro Montanelli.

Think soft

laptop pillowNon se ne può più di pirla mandati a Montecitorio o a Strasburgo che non perdono occasione per sparare ca##ate sesquipedali, di candidati dal sorriso clonato che ti guardano dai cartelloni, di promozioni e piani tariffari fasulli, di colpi di spugna su fatti gravissimi nascosti in emendamenti dai titoli falsamente innocui. Non si può essere indignati 24 ore al giorno in un paese dove non s'indigna più nessuno a parte quanti seguono Anno Zero e Report.

Tiriamo per un attimo il fiato con una segnalazione ai limiti del frivolo.
Un unico nome - Laptop Pillow - per due curiose idee regalo perfette per i maniaci dei computer portatili e per i "workalholic", quelli che non staccano gli occhi dai monitor sinché non crollano addormentati, schiantandosi con la faccia sulla tastiera. :D

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lunedì, maggio 04, 2009

 

Vacation at least!



Come gran parte degli italiani, ho utilizzato il fine settimana del 1 maggio per staccare dallo stress e dalle preoccupazioni del lavoro.
L’idea di prendere l’ennesimo aereo per la Sardegna non mi seduceva quanto la prospettiva di tapparmi in casa per una lunga e appassionata seduta di siesta, però alla fine devo ringraziare mia moglie per aver organizzato la prima, autentica vacanza da anni a questa parte.

Porto Conte MapLa trasferta di 2 giorni e mezzo a Porto Conte, ampia baia a una dozzina di km da Alghero, è stata sorprendente sotto diversi aspetti, incluso il fuori programma di una cena in albergo allo stesso tavolo con il pastore di una chiesa evangelica, con il quale ho intavolato un’amabile quanto serrata discussione a colpi di citazioni bibliche, mentre mia figlia strabuzzava gli occhi tra sorpresa e insofferenza :-)

Negli occhi ho ancora i paesaggi straordinari della strada litoranea da Alghero a Bosa e nei polpacci l’indolenzimento per essere sceso e risalito lungo i 656 scalini dell’Escala del Cabriol, lo stretto e vertiginoso percorso incassato nella roccia che dall’alto dello sperone di Capo Caccia conduce all’imboccatura delle Grotte di Nettuno, a pelo sul mare.
Ne valeva la pena, non ultimo per la sosta al rientro nella borgata di Marceddì, villaggio di pescatori affacciato sulla laguna omonima a sud di Oristano, in tempo per gustare cozze, arselle, murici e pesci degni di un gran gourmet.

Cartoline da una vacanza

Porto Conte

vista di Porto Conte da Capo Caccia

escala del cabriol

strada provinciale Alghero-Bosa

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