martedì, maggio 12, 2015
Canzone d'Autunno
Canción de Otoño
Quando il mio pensiero
vola verso di te, si profuma.
Il tuo sguardo è così dolce
che diventa profondo.
Sotto i tuoi piedi nudi
c’è il candore della spuma
e sulle tue labbra
è riassunta la gioia del mondo.
L’amore passeggero
vive di un breve incanto
e offre lo stesso termine
alla gioia e al dolore.
Un'ora fa un nome
ho inciso sulla neve.
Un minuto fa ho confidato
il mio amore alla sabbia.
Le foglie ingiallite
cadono sul viale
dove vagano
molte coppiette innamorate.
E nella coppa dell’autunno
resta un fondo di vino
dove vanno a sfiorire,
primavera, le tue rose.
(Rubén Darío - José María Vitier)Bello il testo scritto dal poeta nicaraguense Rubén Darío, semplice ma ispirata la musica dei cubani José María Vitier e Pablo Milanés. Sul Tubo è presente solo un live registrato in un teatro e la canzone inizia al minuto 5:46. Se volete ascoltare, seguite questo link.
Il testamento di Leo Burnett
Un giorno o l’altro, quando sarò finalmente fuori dal gioco, voi – o i vostri successori – sarete forse tentati di togliere il mio nome dalla porta.
Magari vorrete chiamarvi “Tizio, Caio e Sempronio S.p.A” o “Agenzia Futura”, o qualcosa del genere. Mi starà bene, se starà bene anche a voi.
Però lasciatemi dire quando sarò io a voler togliere il mio nome dalla porta.
Sarà quando spenderete più tempo a far quattrini e meno a fare la pubblicità. La pubblicità come la intendiamo noi. Quando dimenticherete che, per il tipo di gente che lavora nella nostra agenzia, il divertimento che il lavoro pubblicitario dà è importante almeno quanto il denaro che se ne ricava.
Quando perderete la sensazione che quello che fate non è mai abbastanza buono.
Quando perderete l’invincibile desiderio di fare il lavoro bene per se stesso, senza riguardi per il cliente, per i soldi o per la fatica.
Quando perderete l’amore per la completezza e l’avversione per le perdite di tempo.
Quando smetterete di ricercare lo stile, le sottolineature, la fusione di parole ed immagini che producono risultati freschi, memorabili e credibili. Quando smetterete di dedicarvi ogni giorno all’idea che “Leo Burnett” significa “pubblicità migliore”.
Quando non sarete più quello che Thoreau chiamava “un’azienda con una coscienza”, che per me significa solo un gruppo di uomini e donne coscienti di quel che fanno. Quando comincerete a compromettere la vostra integrità, che è sempre stata il cuore e la forza di quest’agenzia.
Quando vi fermerete davanti ai vantaggi immediati e razionalizzerete l’opportunismo per amore dei soldi. Quando mostrerete anche i più piccoli segni di asprezza, di incompetenza, di saccenteria perdendo quel sottile senso delle proporzioni.
Quando il vostro interesse principale sarà di porre come unità di misura della vostra opera la quantità invece che il buon lavoro, il lavoro duro che dà buoni risultati. Quando le vostre prospettive si ridurranno a contare i simboli del successo nel vostro ufficio. Quando perderete la vostra modestia e diventerete dei “pezzi grossi”… un po’ troppo grossi per le vostre scarpe.
Quando la mela rimarrà solo un frutto da mangiare (o da lustrare) anziché essere parte del nostro stile, della nostra personalità. Quando, trovando da ridire su qualcosa, tirerete in ballo non il lavoro in sé ma la persona che lo avrà fatto.
Quando smetterete di costruire su idee forti e vitali e vi accontenterete di una catena di montaggio.
Quando comincerete a credere che, nell’interesse dell’efficienza, lo spirito creativo possa essere delegato e amministrato, dimenticando che deve essere invece solamente nutrito, stimolato ed ispirato. Quando comincerete a sciacquarvi la bocca con la frase “Agenzia Creativa” e smetterete di esserlo davvero.
Quando, infine, perderete il rispetto per l’individuo: l’uomo solo alla sua macchina da scrivere, o al suo tavolo da disegno, o dietro la sua macchina da presa, o semplicemente immerso nelle scartoffie a lavorare tutta la notte su una pianificazione media.
Quando dimenticherete che solo l’individuo – e ne sia ringraziato Dio! – ha reso possibile la costruzione dell’agenzia che abbiamo adesso. Quando dimenticherete che è sempre stato l’individuo, tendendo la mano verso mete irraggiungibili, a toccare per un momento una di quelle calde, lontanissime stelle.
Allora, amici, vi chiederò di togliere il mio nome dalla porta. E, perbacco, quel nome sarà tolto. Anche se dovessi materializzarmi abbastanza a lungo, una notte, per cancellarlo da ogni piano del palazzo. E, prima di smaterializzarmi di nuovo, cancellerò anche quel simbolo con la mano e le stelle. E brucerò gli archivi e gli schedari. Magari, en passant, strapperò qualche annuncio. E butterò ogni stramaledettissima mela giù per la tromba delle scale. E la mattina dopo non riconoscerete più neanche il posto. Allora dovrete trovarvelo per forza, un altro nome.
Leo Burnett
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mercoledì, febbraio 12, 2014
Il lato frustrante del low cost
Un'avvertenza quasi scontata: quando prenotate un volo online non trascurate alcun dettaglio prima di concludere la transazione. Questo monito vale per tutti i vettori, ma in particolar modo per la compagnia low cost per eccellenza: Ryanair.
Va dato atto al vettore irlandese di aver migliorato e semplificato il suo sito rispetto al percorso ad ostacoli di qualche anno fa. Tuttavia auguratevi di non aver fatto un errore grossolano, per esempio nella data di partenza o di ritorno, perché le possibilità a vostra disposizione per modificare a posteriori la data pagando una penale potrebbero mettere a dura prova i vostri nervi.
Ryanair offre due alternative:
- contattare il call center
- modificare la prenotazione all'interno del sito
Da mobile, invece, non ci sono blocchi da rimuovere e la tariffa viene puntualmente snocciolata da una voce registrata appena si prende la linea (0,20 centesimi allo scatto, circa 0,90 centesimi+IVA al minuto fino a un importo massimo di 15 euro, dopodiché la linea viene automaticamente disconnessa).
Mettiamo che siate fortunati perché l'operatore del call center risponde entro un minuto. Dovrete spiegare rapidamente di cosa avete bisogno, fare lo spelling del codice di prenotazione, scandire la nuova data di partenza, comunicare correttamente la vostra email, snocciolare con cura le cifre della carta di credito, del termine di validità della carta e del CVV2.
In teoria, ve la dovreste cavare pagando la penale più una decina di euro di traffico telefonico.
Se invece vi va male perché restate in attesa dell'operatore per diversi minuti, allora avrete solo sprecato tempo e denaro perché non arriverete a metà della procedura prima che scatti la tagliola del tetto dei 15 euro.
Modificare la data di prenotazione dal sito Ryanair è, sulla carta, la soluzione più semplice ed economica, penale a parte.
Peccato, però, che la procedura possa bloccarsi senza alcuna spiegazione dopo aver impostato la nuova data e premuto il bottone "cerca voli".
Alcune volte arriverete in una pagina in cui dovreste dare una conferma di qualche tipo in una dialog box di cui, però, vedrete solo il bordo inferiore, mentre i resto è irrimediabilmente oltre lo spazio visualizzabile dal browser. Altre volte, invece, girerete in tondo provocando solo il refresh della pagina.
Ryanair ha introdotto anche un help center che funziona tramite chat testuale. Tuttavia gli operatori - pur amichevoli e cortesi - non sembrano abilitati ad altro se non a ripetere le istruzioni e i suggerimenti presenti nel sito.
Detto con simpatia, Ryanair, proprio non ci siamo.
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domenica, ottobre 21, 2012
Parabola ecologica
Come Lazzaro
Questa storia sembra la ripetizione moderna di quanto è avvenuto nei secoli ogni volta che l'uomo è arrivato via mare in qualche luogo del pianeta da lui non ancora esplorato e colonizzato. L'elenco di specie animali che hanno fatto le spese della caccia, del disboscamento o delle abitudini predatorie degli animali che l'uomo ha portato con sé, infatti, è piuttosto lunga.
Lo scenario della moderna "parabola" è l'Isola di Lord Howe, oggi paradiso turistico per pochi e facoltosi fortunati che si trova quasi a metà strada tra le coste orientali dell'Australia e la Nuova Zelanda.
Il 15 giugno 1918 la SS Makambo, nave adibita al trasporto passeggeri e merci tra l'Australia e le isole del mare di Tasman, va a incagliarsi forse per un errore di manovra su una scogliera affiorante nei pressi della costa di Lord Howe.
La nave, abbandonata, resta bloccata nella morsa degli scogli per circa 10 giorni prima di essere soccorsa e riparata. In questo lasso di tempo, i ratti neri che infestano la stiva della Makambo (cosa del tutto usuale fino a qualche decina di anni fa) guadano con comodo il breve braccio di mare e iniziano a colonizzare Lord Howe.
L'introduzione accidentale del prolifico e vorace roditore ha un effetto devastante sull'ecosistema dell'isola.
Nel giro di pochi anni, infatti, i ratti neri provocano l'estinzione di diverse specie dell'avifauna endemica dell'isola saccheggiandone i nidi, sterminano varie specie di lucertole, chiocciole e insetti autoctoni e danneggiano seriamente le piantagioni di Kenzia che rappresentano la principale fonte di reddito degli isolani.
A ciò si aggiunga che nel 1926 il governo australiano, nel tentativo di arginare l'escalation del roditore, introduce sull'isola un nuovo predatore - una civetta - che vince a mani basse la competizione con quanto restava delle specie di rapaci notturni specifiche di Lord Howe.
Fino al 1918, il Dryococelus è tanto comune nei boschi dell'isola da essere utilizzato dai pescatori locali come esca, ma già nel 1920 si inizia a darlo per estinto fino alla dichiarazione ufficiale, formalizzata nel 1930.
Settanta anni dopo, a sorpresa, si materializza il cosiddetto "Effetto Lazzaro".
Uno scalatore alle prese con le ripide pareti dell'imponente falesia di Piramyd's Ball, che si innalza dal mare pressoché in verticale a 20 km circa a sud di Lord Howe, trova dei resti rinsecchiti di Dryococelus abbarbicati su un cespuglio. Saranno necessari diversi e complicati appostamenti notturni per accertare la presenza su quello scosceso spuntone di roccia di una minuscola colonia di 24 esemplari.
Per l'insetto più raro al mondo inizia un lento cammino di recupero basato sull'allevamento in cattività di alcune coppie con l'obiettivo finale della reintroduzione della specie a Lord Howe.
Ad aprile 2012, lo zoo di Melbourne è arrivato a contare su una colonia di oltre 9.000 Dryococelus Australis pronti a essere immessi sull'isola.
Si dirà, ma i ratti?
Per fortuna, nel 2003 il ratto nero è stato dichiarato sradicato dalla piccola isola dell'Oceania.
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domenica, agosto 05, 2012
l'amarezza messa in valigia
Il periodo di ferie comincia sotto una stella tutt'altro che fulgida. Pazienza, bisogna accontentarsi e ingegnarsi per prendere tutto (e solo) il buono che può venirne; il resto è fatto di umane piccolezze.
A si biri.
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lunedì, agosto 29, 2011
Una vacanza REALMENTE vacanza
3 settimane tonde di ferie estive: è dai tempi del liceo che non disponevo di tanto ben-di-dio e tanta libertà di usare il tempo libero.
Non ho realizzato tutto quello che mi ero riproposto di fare, anzi le cose rimaste nel cassetto delle buone intenzioni sono vergognosamente più del solito. In compenso, ho divorato i libri assegnati a quella benedetta testolina di mia figlia, benché mi resti poco chiara la ratio che ha spinto l’insegnante di italiano a imporre a lettori indisciplinati, insofferenti e frettolosi come gli adolescenti in vacanza romanzi “lenti” e marcatamente regionalistici nelle ambientazioni e nel linguaggio come “La mennulara”, “La lunga vita di Marianna Ucrìa” e “Sempre caro”, insieme a un classico un po’ stantio della letteratura per ragazzi come “L’isola del tesoro”.
Con tutto il rispetto, cosa mai potranno ricavare e rielaborare i suoi alunni da letture che fanno riferimento a realtà distanti e sconosciute, ergo difficilmente comprensibili quali la vita familiare nella cupa Sicilia settecentesca o le complesse dinamiche socioculturali nella Nuoro dei primi del ‘900?
Non è che parteggi per gli omogeneizzati corpo 18 alla Geronimo Stilton, gli insopportabili vampiri della saga di Twilight o la melassa alla Federico Moccia, ma forse sarebbe stato meglio rimandare certi incontri letterari impegnativi a tempi più favorevoli.
Le successive due settimane nella Milano chiusa per ferie e rintronata dall’afa e in terra di Puglia sono state una splendida, privatissima favola. Non aggiungo altro perché non sarebbe carino da parte mia attentare alla vostra glicemia.
Giusto per ricollegarmi ai miei ultimi post, questa è la striscia sull'esimio Governatore della Sardegna che ho realizzato a metà agosto:
Buona settimana a tutti, incrociando le dita per un atterraggio il più "morbido" possibile nel tran-tran lavorativo.
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lunedì, luglio 18, 2011
Quattro passi virtuali
Virtual tour
La versione 6x di Google Earth integra a buon livello il servizio Street View. Grazie a questa combinazione ho trascorso qualche ora a fare un tour virtuale di Cagliari, della S.S. 125 “Orientale Sarda”, di Lanusei e del litorale di Arbatax accompagnato da un pizzico di malinconia per le cose che, inevitabilmente, sono cambiate negli anni, molta curiosità e da sprazzi di divertimento.
È stato comunque bello tornare a percorrere certe strade, rivedere certi panorami come se fossi lì, trovare al loro posto “vecchi amici” come le balze scoscese del monte Tricoli quasi che davvero mi aspettassero pazienti.
Anche per le prossime ferie, se tutto andrà bene, trascorrerò giusto qualche giorno in Sardegna e, tanto per cambiare, non ci sarà tempo di effettuare una visita “mordi e fuggi” a Lanusei; questo mio back to the roots sta diventando di anno in anno una sorta di promessa indefinita del tipo “l’anno prossimo a Gerusalemme”.
Shoppers
Se qualcuno ancora pensa che le shopper bag siano una banale comodità priva di identità e forza comunicativa, beh, non ha fatto i conti con la creatività visionaria, furba, provocatoria e persino eccessiva degli studi di design e dei virtuosi della cartotecnica.
Guardate questi esempi e ditemi se possono essere classificati come semplici e anonimi sacchetti per la spesa :o)
P.S: se questi esempi hanno stuzzicato la vostra curiosità, qui trovate una vetrina ben fornita delle idee più bizzarre, innovative e divertenti: enjoy! :-)
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martedì, marzo 01, 2011
Tempi morti
Contabilità: nel weekend ho trascorso poco meno di 12 ore con i bambini (22 se si contano le ore di sonno) e ben 13,5 in viaggio (circa 6,5 effettive, quasi 7 in attesa tra stazioni e aeroporti).
Un'esperienza francamente deficitaria, da non ripetere.
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mercoledì, dicembre 22, 2010
Per chi parte & per chi resta dov'è
domenica, luglio 25, 2010
Certe piccole indignazioni
The Big Game

A me pare, e non da oggi, che Marchionne stia prendendo tutti per il naso applicando una spregiudicata strategia che contempla mosse, diversivi e contromosse.
L’A.D di Corso Marconi detta le regole del gioco e si muove rapidamente su più tavoli, alternando aperture, affondi e minacciosi silenzi.
Marchionne sfrutta furbamente ogni vantaggio concesso, in primis la debolezza di un governo italiano che ha rinunciato del tutto a sviluppare una politica industriale e, al momento, non ha neppure un ministro di riferimento.
In secondo luogo, mentre partiti e sindacati si attardano a discutere le sue proposte “non trattabili”, seguendo un cerimoniale reso più solenne dalla consapevolezza che sul piatto c’è una buona fetta del futuro industriale ed economico della nazione, lui ne approfitta per stare uno o due passi avanti.
Diciamolo in modo brutale: il sospetto è che il tanto decantato e discusso progetto “ Fabbrica Italia” faccia parte di una manovra diversiva, sia una mossa compiuta per ottenere vantaggi tattici e per costituire la giustificazione a un prossimo disimpegno del Gruppo FIAT dall’Italia.
Marchionne procede forzando la mano: prima ha messo politici e sindacati con le spalle al muro proponendo il baratto investimenti milionari contro ristrutturazione delle relazioni industriali e applicazione di un modello fordista a Pomigliano d’Arco.
Non soddisfatto del risultato ottenuto, ora rilancia adombrando la creazione di una newco che, rilevando in gestione uno o più stabilimenti, avrebbe mano libera nel ridefinire contratti di lavoro, assunzioni, esuberi e garanzie sindacali.
Se otterrà un no o un ni, cosa assai probabile viste le prime reazioni, Marchionne potrà sostenere che l’Italia è terra bruciata, inadatta a sostenere la sfida della competizione globale.
In tutto questo, le critiche alla FIAT non vanno oltre il frusto e querulo rimprovero di essere ingrata verso un Paese che per decenni ha generosamente contribuito ai bilanci aziendali con milioni di euro in incentivi, finanziamenti agevolati e sgravi.
Immagino Sergio Marchionne profondamente scosso da tali accuse: sì, scosso da una risata omerica.
Rumenta e Fatturazione
Appena una settimana fa, le Fiamme Gialle hanno messo i sigilli all’area ex Montecity di Rogoredo, hinterland Sud-Est di Milano, di proprietà della Milano Santa Giulia SpA, società della holding Risanamento che fa capo all’immobiliarista piemontese Luigi Zunino.
È emerso che i lavori di bonifica sui siti dismessi della Montecatini-Montedison e delle Acciaierie Redaelli, contaminati da sostanze chimiche, amianto e metalli pesanti, sono stati effettuati in modo incompleto e truffaldino, tant’è che le falde acquifere che approvvigionano il quartiere in costruzione risultano inquinate da agenti cancerogeni e teratogeni.
Il sequestro preventivo s'inserisce in un filone di inchiesta che vede coinvolti Luigi Zunino, che proprio sui mega progetti immobiliari a Rogoredo e Sesto San Giovanni si è giocato il controllo della Risanamento SpA, di fatto salvata da un’insolvenza a 9 zeri dall’intervento delle banche creditrici, e Giuseppe Grossi, l'ammanicatissimo e discusso re delle bonifiche ambientali in Lombardia.

Secondo ipotesi al vaglio degli inquirenti, la Green Holding di Grossi avrebbe preso l’appalto senza essere in grado di rispettare i termini di consegna.
Pertanto, Grossi e i suoi più stretti collaboratori avrebbero preso accordi con le imprese in subappalto per seppellire parte dei materiali inquinanti all’interno del cantiere e con alcuni affaristi tedeschi per smaltire un’altra parte in Germania.
Il conseguente vortice di fatturazioni false o gonfiate avrebbe permesso a Grossi di accumulare fondi neri per oltre 20 milioni di euro messi al riparo in Svizzera.
Quasi sicuramente questo gioco sporco sulla salute dei cittadini non è un episodio isolato, anche se non ho prove per affermarlo. Resta, però, una profonda sensazione di indignazione e di schifo.
E la chiamano estate
Si avvicinano le ferie agostane e con esse il tanto atteso rientro in Sardegna. Tanto per cambiare, non prevedo un periodo facilissimo dal punto di vista emotivo e di dolce far niente.
Bah, vedremo.
In attesa degli eventi, curo la saudade divorando con gli occhi immagini come quella del ripido pendio (in sardo Costa) di Donneneittu nel supramonte di Urzulei, che sembra un pezzo di sierra messicana magicamente trasportato all’altro capo del mondo, e con il filmato qui sotto sulle balene e gli squali elefante, insolitamente numerosi nelle acque del Golfo di Orosei a marzo scorso.
Buona settimana.
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sabato, maggio 29, 2010
Lavori in corso

Un saluto ai naviganti di passaggio. Mi prendo una pausa di lavoro (domestico) in Sardegna fino al prossimo weekend.
A presto.
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domenica, agosto 02, 2009
Semplicemente Ciao
È tempo di saluti. Da mercoledì sarò in Sardegna e per le prossime due settimane conto di dedicarmi full time alla vita in famiglia.
Le tre immagini qui sotto ritraggono Scivu e Piscinas, due posti di mare che - meteo e piromani permettendo - ritroverò con gioia.
Sensualità quasi mistica
Vi lascio questa "Sonu 'e anima"; sino a qualche giorno fa non la conoscevo affatto.
Mi ha stupito il testo, che si colloca nel solco del Cantico dei Cantici senza scadere nella rozza imitazione o nell'involontaria parodia.
Mi auguro che gradiate sia la musica che il testo, che ho riportato più in basso tradotto in italiano.
Sonu 'e anima
(Andrea Parodi - Michele Pio Ledda)
Dormi accanto a me
suono d'anima
che presto sarà giorno
Fuori è quasi l'alba
e i tuoi capezzoli
brillano ancora
sul corpo mio
pioggia e lacrime
Tu la sabbia mia
io l'onda tua
il sudore è il mare per noi
Il tuo respiro
è parola
i tuoi fianchi
nuvole e nebbia
ai miei occhi pare incredibile
Dormo dentro te
suono d'anima
Tu la sabbia mia
io l'onda tua
il sudore è il mare per noi
Nelle labbra mie
odore di donna
nei tuoi brividi
ancora fame
senza colpa
senza nome
Mi sveglio dentro te
suono d'anima
Tu la sabbia mia
io l'onda tua
il sudore è il mare per noi
Un cordiale arrivederci a quanti hanno preso la pessima abitudine di frequentare questo blog, con l'augurio che agosto sia generoso nel regalarvi momenti felici da ricordare.
A si biri
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martedì, giugno 23, 2009
Je ne regrette rien
Non, rien de rien, non, je ne regrette rien
ni le bien qu' on m`a fait, ni le mal
tout ça m`est bien egal
Non, rien de rien, non, je ne regrette rien
Edith Piaf
Non rimpiango di aver scelto il briciolo di umanità che mi resta e di essere arrivato fino in fondo a quel che sentivo di dover fare, sapendo che ne avrei pagato le conseguenze al rientro in fase operativa.
Questa è la mia lealtà, discutibile e contorta quanto si vuole: in certe situazioni non sono ammesse esitazioni o temporeggiamenti, benché il posto di lavoro mi sia caro come a chiunque altro.
Di queste due settimane circa di permanenza in Sardegna porto con me ricordi e immagini che non posso condividere perché troppo intimi.
Il dubbio di aver contribuito, nel mio piccolo, ad allungare un’agonia è solo un puntino di buio in fondo all’anima che non avrà risposta tanto presto.

Quando mi sono staccato dalla lettura in cui ero immerso dal decollo e ho guardato dal finestrino, ho visto comparire sotto di me il profilo della costa della Riviera di Levante dalle parti di Chiavari.
Per qualche strano motivo, però, mi sono convinto di essere sopra la Corsica in rotta verso Cagliari, per cui inutilmente mi sono lambiccato nel tentativo di capire dove esattamente ci trovassimo e perché mai il comandante avesse impartito al personale di bordo il classico ordine di prepararsi all’atterraggio.
Dottor Freud, ha qualche spiegazione?
Umani?
C'è una cosa che desidero condividere con voi della mia permanenza in Sardegna: non è una cosa bella da raccontare, ma va detta.
Venerdì 12, mia moglie, recandosi a Cagliari per le terapie che sta seguendo, ha raccolto nei pressi di uno svincolo per un grosso centro del Medio Campidano un cane di piccola taglia a pelo lungo, un meticcio con l'aspetto di un volpino per intenderci.
Il cane, munito di collare, giaceva in mezzo alla corsia di marcia dopo essere stato investito da qualche altra autovettura, vivo ma impossibilitato a spostarsi per la paralisi agli arti posteriori.
All'ora di pranzo sono andato nella cittadina per prelevare il cane dalla casa di mio cognato, dove era stato portato da mia moglie, e trasportarlo dal veterinario benché per un animale con la colonna spezzata ci sia un solo epilogo.
C'ero già passato anni prima con un gatto siamese investito nel vicinato a Lanusei; avevo provato a sfamarlo, proteggerlo e curarlo, ma alla fine avevo dovuto sopprimerlo con un'iniezione letale e - credete a me - era stata una esperienza sconvolgente.
Questa volta il compito dell'eutanasia è spettato al veterinario che, a opera completata, aveva nello sguardo lo stesso sgomento, frustrazione e amarezza che avevo sperimentato io, con in più l'ira data dal sapere benissimo che ogni anno nella zona del ritrovamento c'era una piccola ecatombe di cani abbandonati e centrati da macchine che sfrecciano da 80 a 120/130 kmh.
Non mi è stato risparmiato l'ingrato compito di occuparmi della sepoltura in aperta campagna, visti i costi improponibili dello smaltimento a norma.
Sono sicuro di una cosa: c'era molto più di umano nello sguardo smarrito di quel povero cagnolino che nel cuore di chi l'aveva tradito, abbandonandolo a una sorte spietata.
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mercoledì, giugno 10, 2009
Altro giro

Si riparte (again).
È un anno movimentato, questo 2009, e quasi mai si tratta di viaggi di piacere.
Statemi bbuoni o scatenerò contro di voi l'ira funesta degli orsi del Kispios, dei canguri maori e dell'aquila di Vetz (vediamo se superate questo test di memoria).
Adiosu
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venerdì, maggio 29, 2009
Thrill
Monica, uno dei miei contatti su FB, senza volerlo mi ha fatto un gran bel regalo condividendo il video della performance di un coro bulgaro.
Non so dirvi se il brano eseguito sia un classico del folklore nazionale né cosa dica il testo, però in tutta sincerità non me ne curo perché la musica sa esprimersi benissimo nella lingua franca delle emozioni.
Io trovo che l'esecuzione sia splendida, di una bellezza struggente in alcuni passaggi, e che la voce cristallina della giovane solista Neli Andreeva metta i brividi.
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lunedì, marzo 16, 2009
Nostalgia rotabile
Mi piacerebbe davvero che questi tre scorci della mia terra e dei miei ricordi sapessero trasmettere qualcosa delle emozioni che provo.
I luoghi e i panorami che vedete, selvaggi e remoti, si trovano tra l'Ogliastra e la Barbagia di Seulo. Io li ho percorsi e ammirati per anni dalle spartane carrozze del trenino FdS.
Quei posti me li bevevo con gli occhi, tenendo il finestrino spalancato anche d'inverno per "respirarli" (mi capitava di essere l'unico viaggiatore) e ogni volta era come la prima volta: una festa per il cuore, un privilegio, una magnifica avventura.
Da soli, valevano il prezzo di 6 ore di viaggio: tanto occorreva al trenino per giungere alla stazione di Cagliari (Piazza Repubblica) se tutto andava bene.
P.S: lo so, la mia è una sbornia di nostalgia, non il massimo da leggere di lunedì.
In ogni caso vi consiglio di usare i link e di andare a visualizzare le immagini di Mario Dessì nella dimensione massima: meritano.
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venerdì, marzo 06, 2009
The flat line

Giornata infernale alle spalle, partenza a ore. In poche parole STREMATO.
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lunedì, febbraio 16, 2009
Pericolo di sbandata a destra

Il primo giorno della settimana si chiude con il pensiero assai molesto di risvegliarsi tra qualche ora con un sorridente re travicello democraticamente eletto sullo scranno di presidente/governatore della Regione Sardegna.
Un lunedì iniziato rimbalzando da una parte all'altra del Medio Campidano per mettere una pezza a una mia "piccola disattenzione": la patente di guida scaduta da appena 1 anno e 1 mese.
Neanche a farlo apposta, ho rischiato di essere fermato a un posto di blocco volante dei Carabinieri mentre in macchina andavo alla ricerca dell'ufficio ASL competente (e aperto di lunedì) tra Guspini e San Gavino Monreale.
Alla fine tra peregrinazioni varie, fila all'ufficio postale per pagare i bollettini CCP, caccia al tabaccaio che avesse la benedetta marca da bollo e scarpinata trafelata alla volta dell'ambulatorio accuratamente nascosto in fondo a un'anonima viuzza, sono riuscito a sbrigare la pratica a un soffio dalla chiusura.
Tra una corsa e l'altra, sono riuscito a infilare un salto in comune per rifare il certificato elettorale andato smarrito e uno al seggio per votare.
Ecco, dopo tutto questo darsi da fare mi seccherebbe ripartire lasciando la Sardegna che ha appena sbandato a destra.
[edit Febbraio 17, h 07:45] Il pessimo risveglio annunciato si è materializzato. Non mi stupirei se tra neanche un anno non trovassi nessuno disposto ad ammettere di aver votato per quelli là, ma democrazia è anche questo.[/edit]
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mercoledì, gennaio 07, 2009
Fly high

Tornare a Milano oggi è stato come giocare alla roulette, visto che fino all'ultimo secondo il volo Meridiana da Cagliari a Milano Linate su cui dovevo salire è stato a rischio cancellazione, seguendo il destino infausto toccato a tutti i collegamenti aerei della mattinata.
Quando finalmente è arrivata l'autorizzazione al decollo, nemmeno i piloti sapevano se sarebbe stato possibile atterrare a Linate oppure si sarebbe dovuto optare per Orio al Serio (Bergamo) o Verona Villafranca.
Adesso, seduto nella semi-oscurità del soggiorno, guardo il panorama di uno spicchio di Sesto San Giovanni che la neve ha trasformato in qualcosa di vagamente fiabesco.
Non mi dispiacerebbe se questo primo "assaggio" - un po' avventuroso ma tutto sommato soft - di 2009 a Milano fosse di buon auspicio, perché quest'anno di fortuna (buona sorte) ci sarà bisogno come del pane.
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lunedì, novembre 03, 2008
Roba da conigli mannari

Sono rientrato da una toccata-e-fuga in un autunno sardo che aveva ancora parecchio dell’estate nei colori e nell'aria.
Mi è costato parecchio non prolungare ulteriormente la permanenza sull’isola, anche perché gli arrivederci non sono mai stati il pezzo forte del mio repertorio.
Sorvolando la Sardegna in una notte stellata ho visto sfilare sotto di me le luci dei paesi da una costa all’altra e, dinanzi a tale spettacolo, ho provato un sentimento inconsueto, a metà tra l’incanto, la nostalgia e l’invidia.
Per fortuna non era notte di luna piena, altrimenti non so se ce l'avrei fatta a trattenere l'ululato da autentico coniglio mannaro sardo.
Ok, è tempo di riallacciare le cinture perché si ricomincia.
Buona settimana a tutti.
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lunedì, ottobre 20, 2008
Fuori programma

Chiacchierare, passeggiare, sorridere, stare bene: sintesi di una domenica pomeriggio a spasso per la Valchiavenna in compagnia di Melavvelenata.
Grazie Nika.
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