mercoledì, marzo 28, 2018
Punishment
“Quando Dio vuole punirci, esaudisce i nostri desideri”
TRUE
Etichette: bad news unlimited, Milano, vita da blogger
domenica, novembre 05, 2017
Maniac
Ebbene sì, lo ammetto a fatica, ma anch’io ho assunto comportamenti turpi e inappropriati nei confronti del gentil sesso.
I fatti risalgono a molti anni fa, però ritengo giusto assumermi la responsabilità dell’accaduto.
Tornato dalla mia solita visita al parchetto malfamato e malfrequentato dove, secondo voci di corridoio, andavo a molestare le vecchiette con la scusa di cercare l’ispirazione, mi fermai alla reception per scambiare quattro chiacchiere con la segretaria.
Lei mi dava le spalle, china sulla fotocopiatrice e io, che quel giorno indossavo un trench alla tenente Colombo, proprio non seppi resistere all'insana tentazione... infilate le mani nelle tasche, improvvisai il classico gesto del maniaco sessuale.La poverina colse il movimento con la coda dell’occhio. Non sussultò: fece una vera e propria giravolta acrobatica e, fissandomi con gli occhi sbarrati, esclamò: “Oh santalamadonna!!”.
Dopo qualche secondo tolse le mani dalla bocca e, profferita qualche esclamazione non esattamente da educande, si sciolse in un irrefrenabile moto di ilarità neanche mi fossi mostrato ignudo sotto l’impermeabile :-(
In effetti l’avevo messa sotto shock perché tutto si sarebbe aspettata da me tranne una burla sopra le righe.
Ho grande rispetto per le donne e, malgrado il tempo trascorso da allora, mi affligge il pensiero che qualcosa che ho fatto possa aver offeso e traumatizzato quella persona. Mi rincresce; non riflette ciò che sono.
Mi scuso perciò con l’ex collega per le conseguenze che possono averla tormentata in tutti questi anni a causa del mio comportamento del tutto incongruo.
Etichette: copy e dintorni, Milano, neurocopy deliri, Ricordi
sabato, agosto 08, 2015
A35: quando il rischio è calcolato
C'era una volta in Lombardia, nemmeno tanti anni fa, il progetto di una nuova autostrada tra Milano e Brescia che avrebbe dovuto alleggerire il traffico sull'analogo tronco dell'autostrada A4 Milano-Venezia.
Per indorare la pillola dell'ennesimo consumo di territorio e dare dimostrazione di efficienza e modernità, la Regione Lombardia guidata dall'ineffabile Celeste (Roberto Formigoni) aveva garantito che la realizzazione della nuova A35 - nota con l'acronimo di Bre.Be.Mi - sarebbe stata interamente finanziata dal consorzio di imprese Brebemi SpA, il quale sarebbe rientrato dagli investimenti attraverso l’incasso dei pedaggi.
Alla fine, però, i conti non tornano: l’opera finisce per costare il doppio del preventivo (2,4 miliardi di euro contro 1,42) e il traffico sui 62 km della A35 resta circa 1/3 di quello previsto anche a causa di un pedaggio di 15 cent/km contro i 7 cent/km della A4 che corre poco più a nord.
A rigor di logica, un’opera costruita in regime di project financing che si rivela sottoutilizzata ed economicamente non sostenibile è un grosso problema per chi l'ha finanziata. Nella migliore delle ipotesi, infatti, la società di gestione dovrebbe rassegnarsi a posticipare di parecchi anni il punto di breakeven senza battere cassa all'erario.
Ma siamo in Italia, per cui i soldi dei contribuenti italiani e lombardi andranno a mettere una toppa da 360 milioni di euro sui calcoli sbagliati di regione Lombardia e delle imprese: alla faccia del project financing e del capitale di rischio.
Etichette: il buco con la fregatura intorno, Milano
lunedì, giugno 15, 2015
O tempora...
Tuoni e cielo corrucciato che preannunciano l'ennesimo scroscio serale: mancano giusto le partite di calcio dal Brasile e la replica del 2014 sarebbe perfetta.
Ma non dovevamo vederci più?!?
venerdì, maggio 15, 2015
Guerrilla strike in Milan
Tram, autobus e filobus che accumulavano ritardi a causa di guasti improvvisi, convogli della linea 1 della metropolitana che circolavano a singhiozzo, con interminabili soste a ogni fermata ufficialmente per via della “presenza di persone non autorizzate in galleria”, o che andavano improvvisamente fuori servizio scaricando i passeggeri accaldati e frustrati con la vaga promessa di un altro treno in attesa di entrare in stazione.
Cronaca di un venerdì sera a Milano, dove lo sciopero del trasporto pubblico, ufficialmente sospeso per precettazione prefettizia, è andato in scena mascherato da disservizi "a macchia di leopardo".
Una buona occasione per fare una sana camminata che ho sfruttato con la collaborazione di Giove pluvio, che ha ritardato la pioggia sino a quando ho aperto la porta di casa.
Etichette: copy e dintorni, diritti, Milano
lunedì, maggio 04, 2015
Over-EXPOsed
Magari il mio scetticismo è totalmente fuori luogo. Non escludo a priori che l'impressione che EXPO 2015 sia una colossale operazione di greenwashing cederà il passo all'entusiasmo più sfrenato una volta che varcherò i cancelli e visiterò i padiglioni a Rho.
Tuttavia, anche scacciando dalla mente l'infausto ricordo degli immani sprechi di Italia '90, al momento non mi viene spontaneo allinearmi all'ottimismo di chi profetizza l'effetto taumaturgico del semestre di EXPO sull'economia.
Molti stanno lavorando a pieno regime - questo è indubbio - ma le previsioni sul rapporto costi/benefici mi sembrano tanto premature quanto sovrastimate.
Anche cantando fuori dal coro, però, mi auguro di essere clamorosamente smentito dal bilancio finale.
Etichette: comunicazione, EXPO, Milano
lunedì, marzo 23, 2015
Pisapia non è figlio di Maria
Per il sentire della SINISTRA eternamente mugugnona, il mandato di Giuliano Pisapia è stato non abbastanza di sinistra.
Sindaco troppo debole, conciliante e ostaggio del PD nelle politiche per la casa, il disagio sociale, i giovani, la scuola, i diritti individuali, la cultura, la mobilità sostenibile, l’EXPO.
Per il sentire della DESTRA eternamente livorosa, il mandato di Giuliano Pisapia è stato disastroso.
Sindaco fumoso, demagogico, nemico giurato della libera impresa, esoso tassatore, succube dei sindacati, fiancheggiatore di ROM, immigrati, centri sociali e associazioni LGBT, inetto sul fronte della sicurezza, del traffico e del commercio.
Tirando le somme, per sperare di accontentare gli incontentabili Giuliano Pisapia avrebbe dovuto essere un mix tra Mandrake, Boris Johnson e Che Guevara, oppure all'inverso un cocktail tra Michael Bloomberg, Rudy Giuliani e Gianluca Bonanno.
È stato “solamente” Giuliano Pisapia, e forse - pur con tutti i limiti - non è stato poi così male come Primo Cittadino di Milano.
Etichette: Milano, Politica, The Smoking Pipe
mercoledì, giugno 19, 2013
La musica che non gira intorno
Frullato di musica italiana
Ho ascoltato le esibizioni live di due band italiane e, ancora una volta, sono stato colto dalla sconfortante idea di essere diventato vecchio dentro, un “matusa” come si diceva un tempo.
C’è però qualcosa che non quadra nello sfacelo dei miei neuroni sensibili alla musica: mancano i sintomi della classica sindrome passatista, quella che induce a stabilire inderogabilmente la morte della musica al termine di una decade ormai lontana e che, in nome di tale verità inconfutabile, dispone l’animo del malcapitato allo sdoganamento ecumenico di tutto ciò che è stato prodotto entro la fatale scadenza, fossero anche le porcate più immonde.
No, sia pure confusamente io resto possibilista, aperto all’ascolto, desideroso di emozionarmi ancora, senza pregiudizi, nazionalismi o esterofilia. Ho i miei limiti di genere, ovviamente, perché ci sono sonorità come quelle di tal Scrillex, feticcio della mia ondivaga figlia adolescente, che mi risultano congeniali come la nevralgia del trigemino.
Per farla breve, la prima band era in odore di contratto per andare suonare in Giappone e negli USA per meriti ignoti, visto che il repertorio era un rock vagamente orecchiabile, suonato i modo passabile ma anche sciapo e per nulla originale.
La chicca era la vocalist: un corpo estraneo, fuori tempo e fuori tono, di quelle cantanti che sospetti siano state messe al microfono perché non c’era di meglio, perché è lei la ragazza del leader o perché ha portato in dote il garage o la cantina dove si fanno le prove.
La seconda band - e già definirla tale è un complimentone - si è esibita in una riuscita imitazione dei cori “da gita scolastica del liceo”, sia pure con contorno di basi elettroniche e tastiere.
Siccome di band emergenti, magari non scalcinate come quelle descritte, ne ho ascoltate parecchie e l’alternativa sono le ugole seriali plastificate-talentate-amicate-sanremate, sapete che vi dico? Che è ufficiale, sono un matusa e ora, senza alcuna vergogna, mi sparo in cuffia Get Lucky.
RIP
Fino a poche settimane fa, sinceramente, il nome Claudio Rocchi mi diceva poco o tendeva a sovrapporsi a quello di Claudio Lolli. Immagino il ribrezzo degli estimatori per cotanta dimostrazione d’ignoranza. D’altra parte, però, avrebbe poco senso se millantassi che all’alba della pubertà disponevo dei mezzi tecnici (dischi, giradischi, radio, registratori ecc.) e, soprattutto, dei mezzi culturali per confrontarmi con un certo genere musicale e con liriche ad alta densità di metafore: questo tipo di giochetto si fa quando si è adolescenti in vena di “farsi belli”.
M’è bastato leggere su una bacheca un post terribilmente umano della compagna di Rocchi per spingermi ad ascoltare un po’ di repertorio datato su youtube.
No, non è scattato il colpo di fulmine, però la distanza tra la libertà poetica di Claudio Rocchi e il conformismo glitterato della canzonetta attuale è roba da panico. Si vede che è era tempo che facessi i conti con la sua musica, e ci sono arrivato quasi fuori tempo massimo.
Etichette: Milano, musica, Ricordi
sabato, luglio 07, 2012
Blending
sulla cattiva strada
Due marchi a lungo sulla cresta dell'onda nel settore della telefonia mobile sono entrati quasi contemporaneamente in una fase di declino che sembra inarrestabile: la canadese Research In Motion (RIM), "mamma" del Blackberry, e la finlandese NOKIA.
RIM non accenna a riprendersi dopo lo sbandamento dovuto alle faide interne al top management. Il tempo perso nello sviluppo e la concorrenza spietata degli smartphone Apple e Samsung hanno diminuito drasticamente l'appeal e le vendite dei Blackberry sia nel mercato consumer sia in quello, tradizionalmente più redditizio, delle aziende.
Per anni è sembrato che NOKIA non dovesse sbagliare un colpo e che potesse guardare dall’alto la concorrenza che si azzuffava per le briciole del mercato. Oggi i segnali sono ben diversi e il marchio annaspa in seconda fila con i conti in profondo rosso.
A ben poco è servito il matrimonio con la nuova piattaforma mobile Microsoft, il cui successo iniziale si è rivelato un fuoco di paglia. Così le vendite mondiali del Lumia 900, che per NOKIA doveva essere lo smartphone del rilancio, hanno ristagnato al punto di non coprire nemmeno le spese.
Rosicone
Non mi sono mai posto seriamente il problema del rapporto tra la condivisione e la proprietà intellettuale sul web e mi secca non poco ammettere che la mia attenzione è stata richiamata da un trascurabile smacco al mio amor proprio.
Che la condivisione, la copia o il linking su internet non comportino fisicamente alcuna asportazione o manomissione non significa automaticamente che per l’autore delle immagini o dei contenuti o per chi detiene i diritti di riproduzione non vi sia potenzialmente un danno, sempre che non abbiano scelto forme di licenza “aperte”.
D’altra parte, il link puro e semplice non è di per se dannoso, anzi fa circolare l’opera aumentandone la visibilità e la notorietà a costo zero.
Lo stesso si può dire delle copie che vengono postate con gli opportuni credit e link nelle didascalie. Altro è il problema di chi copia per poi spacciare - online e offline - l’opera altrui come propria.
In generale, come nel campo musicale e dei video, sarebbe necessario trovare un valido compromesso tra gli interessi di chi crea e quelli di chi usufruisce, non imponendo ai primi di lavorare gratis e per la gloria, ma anche differenziando le tipologie di licenza d’uso per non strozzare il contributo di scouting e di comunicazione virale fornito dagli utenti non commerciali.
Per contenere gli inevitabili raggiri bisognerebbe pensare un sistema obbligatorio di autenticazione dell’utente (iscrizione per rimuovere il blocco di default al download e al linking) e, se è possibile, di protezione tramite waternark che si attivino al processo di stampa.
La mia situazione è ancora diversa.
Faccio ricerca di immagini in funzione dei contenuti che veicolo per divertimento e/o per passione. Ragion per cui, uso immagini che non ho creato e su cui non ho il copyright, provvedendo a inserire i relativi credit e copyright qualora non lo faccia automaticamente la piattaforma.
Non di meno, la ricerca e la selezione delle immagini, insieme alla creazione di contenuti originali in inglese richiedono tempo e impegno.
Per questo sono rimasto piuttosto sconcertato quando ho scoperto casualmente che un’immagine molto particolare che avevo scovato mesi fa e la relativa didascalia, passando di condivisione in condivisione su Pinterest, erano state pubblicate da un gruppo Facebook con un largo seguito (Milky Way Scientists) con il credit image attribuito… a un giapponese, nello specifico uno degli utenti Pinterest nella catena delle ripubblicazioni.
Lo so, fa parte del gioco, ma non nascondo di aver provato un fastidioso bruciore, non dico dove.
Inconti naturalistici
Avvistare per puro caso un esemplare di falco pellegrino mentre volteggia al tramonto nel cielo sopra Sesto San Giovanni e avere il tempo di seguirlo con i binocoli finché non diventa indistinguibile con l’orizzonte: un incontro decisamente fuori programma.
Pavlov?
Ha poco da fare il sarcastico il ministro Corrado Passera citando il ben noto riflesso pavloviano per quanti hanno messo in relazione i 200 milioni di tagli all’università con la stessa somma aggiunta alle dotazioni delle scuole private. Forse il ministro non è consapevole del livello di esasperazione cui è giunto questo Paese.
Etichette: comunicazione, copy e dintorni, diritti, Milano
domenica, giugno 03, 2012
Rigurgiti italiani
Confusi e infelici
Sono preoccupato; preoccupato più del solito e schifato dalla vuotezza della politica, messa all'angolo inebetita e balbettante, ma ancora di più dalle manifestazioni di livore cieco, intolleranza, frustrazione e angoscia che esplodono, per ora "solo" verbalmente, dalle tastiere di mezza Italia.
Mi dà la nausea la presunzione assurda che i problemi sparirebbero d'incanto facendo tabula rasa di tutta la classe politica di questo scalcagnato e ridicolo paese di cui faccio parte.
Mi fa pena (non compassione) chi non è consapevole di fare un uso catartico degli insulti sguaiati scaricati in quantità industriali sui profilo facebook della onorevole Finocchiaro, dell'incazzatura domenicale e dei giorni comandati per i talk show di attualità, ma che il giorno seguente torna a stare umile e genuflesso perché tiene famiglia.
Ancor di più trovo grottesca e pericolosa la posizione di certi circoli di una certa sinistra snob, moralista e pseudo-giacobina che ama tanto salire in cattedra per impallinare la Croce Rossa (l'attuale PD), ma che di suo non ha gestito neanche uno scantinato in multiproprietà, né mai si è sporcata le mani per portare a casa un contratto collettivo o una riforma.
I Cinque Stelle li lascio pure volare in pace finché hanno benzina. Chissà, potrebbero anche stupirmi con effetti normali e dimostrarsi amministratori capaci alla faccia del loro pirotecnico guru.
Che sia chiaro: questa NON è la mia indulgenza plenaria ai partiti, e al PD in particolare.
Oh, Bersani & soci, ma siam PAZZI?? Siam mica qui a dar la biada ai cavalli a dondolo mentre la stalla brucia…PORCA BOIA!!
Mr. Blue Sky
Robertino ha scoperto la comodità di avere un concetto di etica istituzionale "a fisarmonica". Benché lo ritenga un politico tutt'altro che mediocre e sopravvalutato, è tempo che prenda la fisarmonica, la metta in valigia e si reinventi una vita altrove.
Etichette: black hole, Milano, Politica, web
giovedì, novembre 03, 2011
Crisis? What crisis??
Dovessi giudicare gli effetti della crisi economica sul potere d’acquisto e sul tenore di vita degli italiani prendendo come indicatore unicamente un campione casuale delle autovetture che transitano sotto la finestra di casa in un sabato pomeriggio qualsiasi, dovrei concludere che:
- la crisi è un’invenzione diabolica, colpisce solo chi non può permettersi di ignorarla;
- oggi il chiagni e fotti è un habitus molto, molto padano;
- gli autosaloni di Milano e della Brianza continuano a fare affari d’oro;
- Milano e Brianza sono state annesse in segreto dal Principato di Monaco o dalla Baviera;
- in alternativa, sta a vedere che abito a Montecarlo o a Monaco di Baviera e non me ne sono accorto.
Età media delle autovetture in circolazione, tutte rigorosamente fiammanti come appena uscite dal concessionario, max 1,5/2 anni. Prezzi di listino: abbondantemente sopra la soglia dei 30.000 €.
Inevitabilmente le utilitarie, nuove o con diverse stagioni impietosamente stampate sulla carrozzeria, recitano la parte delle umili comprimarie in mezzo a tanto profluvio di SUV, maxi fuoristrada e berline di rappresentanza che portano a spasso quella classe indefinita di liberi professionisti, commercianti, manager e imprenditori che pubblicamente "sta alle pezze", ma che in privato apre i portafogli pur di sfoggiare uno status-symbol semovente.
A pensare male si fa peccato, tuttavia...
Etichette: copy e dintorni, il buco con la fregatura intorno, Milano
lunedì, agosto 29, 2011
Una vacanza REALMENTE vacanza
3 settimane tonde di ferie estive: è dai tempi del liceo che non disponevo di tanto ben-di-dio e tanta libertà di usare il tempo libero.
Non ho realizzato tutto quello che mi ero riproposto di fare, anzi le cose rimaste nel cassetto delle buone intenzioni sono vergognosamente più del solito. In compenso, ho divorato i libri assegnati a quella benedetta testolina di mia figlia, benché mi resti poco chiara la ratio che ha spinto l’insegnante di italiano a imporre a lettori indisciplinati, insofferenti e frettolosi come gli adolescenti in vacanza romanzi “lenti” e marcatamente regionalistici nelle ambientazioni e nel linguaggio come “La mennulara”, “La lunga vita di Marianna Ucrìa” e “Sempre caro”, insieme a un classico un po’ stantio della letteratura per ragazzi come “L’isola del tesoro”.
Con tutto il rispetto, cosa mai potranno ricavare e rielaborare i suoi alunni da letture che fanno riferimento a realtà distanti e sconosciute, ergo difficilmente comprensibili quali la vita familiare nella cupa Sicilia settecentesca o le complesse dinamiche socioculturali nella Nuoro dei primi del ‘900?
Non è che parteggi per gli omogeneizzati corpo 18 alla Geronimo Stilton, gli insopportabili vampiri della saga di Twilight o la melassa alla Federico Moccia, ma forse sarebbe stato meglio rimandare certi incontri letterari impegnativi a tempi più favorevoli.
Le successive due settimane nella Milano chiusa per ferie e rintronata dall’afa e in terra di Puglia sono state una splendida, privatissima favola. Non aggiungo altro perché non sarebbe carino da parte mia attentare alla vostra glicemia.
Giusto per ricollegarmi ai miei ultimi post, questa è la striscia sull'esimio Governatore della Sardegna che ho realizzato a metà agosto:
Buona settimana a tutti, incrociando le dita per un atterraggio il più "morbido" possibile nel tran-tran lavorativo.
Etichette: frattaglie di me, Milano, Pausa, Turista per caso, Vacation
lunedì, maggio 30, 2011
Né profeta né figlio di profeta
Pisapia a Milano, De Magistris a Napoli, Zedda a Cagliari... e poi ancora Trieste, Novara, Bologna, Torino, Desio, Pavia, Gallarate, Mantova, Arcore ecc. ecc.
Meno male che non sono né profeta né figlio di profeta (per usare una frase che portò una sfiga tremenda a papa Pio IX, che a pochi mesi dalla breccia di Porta Pia si disse certo che i piemontesi non sarebbero mai entrati a Roma) perché, sono sincero, ancora un mese fa non avrei scommesso 50 Centesimi che i candidati di Sinistra a Milano, Napoli e Cagliari sarebbero arrivati al ballottaggio, tanto meno che avrebbero vinto con distacchi tanto netti.
Motivo in più perché sia festa grande.
P.S: Questa era Piazza Duomo poco prima delle 19.00, gremita a 2 ore abbondanti dall'inizio della festa ufficiale con il neo-sindaco Giuliano Pisapia.
La qualità è quella non eccelsa della fotocamera "basic" del cellulare, sorry.

Etichette: Milano, Politica, Sardegna
sabato, aprile 23, 2011
Easter Pack
Fatti-Fango 1-0

Il Vermentino frizzante pronto per essere stappato deve essere stato ritirato frettolosamente quando da Piazza Repubblica, lato Palazzo di Giustizia, è rimbalzata la notizia dell’assoluzione di Renato Soru dalle accuse di turbativa d’asta e peculato nella vicenda della gara d’appalto per la pubblicità istituzionale della Regione e la campagna sociale “Sardegna fatti bella”.
Per anni dalle colonne del (fu) quotidiano indipendente non si è persa occasione per esercitarsi nel “Tiro al Soru”, usando a piene mani anche l’inchiesta giudiziaria sul budget regionale assegnato all’agenzia Saatchi & Saatchi, nata dall’esposto di un concorrente alla gara.
Una campagna tignosa, insinuante, orchestrata per isolare e "azzoppare" l’uomo e l’avversario politico minandone l’integrità morale e la credibilità, con un martellamento ai fianchi che, a mio modo di vedere, andava oltre l’obiettivo contingente di tirare la volata al Popolo delle Libertà.
L’allora Presidente della Regione è stato dipinto come un alieno triste e nevrotico, un avventuriero autoritario, refrattario alle regole democratiche e nemico giurato dello sviluppo turistico, un piazzista sopravvalutato che sfruttava la carica istituzionale per dispensare favori agli amici e puntellare il proprio impero di cartapesta (Tiscali).
La macchina del fango si è inceppata sul più bello, proprio quando qualcuno della “Sardegna tornata a sorridere” gongolava pregustando il momento in cui avrebbe affondato la stoccata finale: ’ta lastima.
La parata dei cialtroni

Il caso dell’avvocato Roberto Lessini da Turbigo, che ha rivendicato la paternità delle sciagurate affissioni “Via le BR dalle Procure”, sembra solo l’apoteosi di questa perniciosa smania di mettersi in mostra e compiacere i vertici di partito che alligna, non a caso, specialmente nel Popolo delle Libertà.
Ma, a ben guardare, sale il sospetto che il teatrino messo in scena all’interno del PDL sulle “dimissioni dalla candidatura” del reo confesso sia una scaltra commedia delle parti.
Il “cattivo” Lessini ora può tirare i remi in barca, sicuro di portare all’incasso nell’urna la visibilità acquisita insieme all’indiretta, ma “tangibile” gratitudine del premier, che a Milano ancora una volta gioca la carta del referendum sul suo nome e contro la magistratura. Per contro, il sindaco uscente Letizia Brichetto Moratti può accreditarsi presso la platea dei moderati come l’amministratore “buono” che si occupa solo della città.
25 aprile: valori più che mai da custodire

Pasqua
Ho sentito parlare di te,
che non significa che io abbia mai avuto esperienza di te.
Fin da piccolo mi hanno istruito a cercarti
nei gesti, nelle devozioni, nelle parole scritte da altri.
Ho inseguito le tracce della tua presenza
nell’ambiguità delle correnti discontinue che mi agitano
e in quelle che attraversano l’universo da punto a punto,
nello sguardo levato, supplice e fiducioso, della beghina genuflessa
e nella crudeltà irriflessa con cui si schiaccia un insetto.
Dovevo perdermi,
precludermi l’orizzonte oltre l’orizzonte
secondo le leggi, la Chiesa, i Santi e i Dottori,
per percepire, nell’assenza, qualcosa della tua presenza.
Nella giusta prospettiva

Il minuscolo puntino blu delle dimensioni di meno di un pixel, inserito nella banda arancione dovuta al riflesso solare sull’ottica, è il nostro pianeta osservato da oltre 6 miliardi di km (6.054.571.520 per l’esattezza) di distanza. Attualmente, la sonda si trova nell’eliopausa a circa 16 anni luce dalla Terra (oltre 151.000 miliardi di km).
Da questa prospettiva non c’è cosa che non si ridimensioni e/o assuma un diverso significato. Forse le avrete già lette e rilette, ma le considerazioni fatte a suo tempo da Carl Sagan a proposito del “Pale Blue Dot”, il pallido puntino blu, meritano di essere riportate.
"Guardate ancora quel puntino. questa è casa: siamo noi. C’è tutto ciò che amiamo, tutti quelli che conosciamo, tutti coloro di cui abbiamo mai sentito parlare, ogni essere umano che sia mai esistito ha vissuto qui la sua vita.
Qui si concentra la nostra gioia e la nostra sofferenza: migliaia di religioni, ideologie e dottrine economiche. Ogni cacciatore e allevatore, ogni eroe e codardo, ogni creatore e distruttore di civiltà, ogni re e contadino, ogni giovane coppia innamorata, ogni madre, padre, figlio, inventore ed esploratore, ogni maestro di morale, ogni politico corrotto, ogni superstar, ogni leader supremo, ogni santo e peccatore nella storia della nostra specie ha vissuto lì - su un granello di polvere sospeso in un raggio di sole.
La Terra è un palcoscenico molto piccolo in una vasta arena cosmica. Pensate ai fiumi di sangue versati da tutti quei generali e imperatori affinché, nell’ora della gloria e del trionfo, potessero diventare i padroni momentanei della frazione di un punto. Pensate alle crudeltà senza fine compiute dagli abitanti di un angolo di questo pixel ai danni degli abitanti scarsamente distinguibili di qualche altro angolo: quanto frequenti i loro malintesi, quanto desiderio di uccidersi a vicenda, quanto fervente il loro odio.
Il nostro atteggiamento, la nostra immaginata importanza, l'illusione di avere una qualche posizione privilegiata nell'Universo, sono sfidate da questo punto di luce pallida. Il nostro pianeta è un granello solitario nel grande buio cosmico che l’avvolge. Nella nostra oscurità, in tutta questa vastità, non c’è alcun accenno al fatto che un aiuto verrà da altrove per salvarci da noi stessi.
La Terra è l'unico mondo noto finora per ospitare la vita. Non c’è nessun altro luogo, almeno nel prossimo futuro, verso cui la nostra specie possa migrare. Piaccia o no, per il momento la Terra è dove possiamo esistere.
È stato detto che l'astronomia è un'esperienza di umiltà e di costruzione del carattere. Non c'è forse migliore dimostrazione della follia dei concetti umani di questa immagine lontana del nostro piccolo mondo."
Etichette: copy e dintorni, Milano, Politica, Sardegna, The Smoking Pipe
domenica, agosto 01, 2010
Scratches 07.01.2010
Intinte nella passione

Anche le parole
sono vene
dentro di esse scorre sangue
quando le parole si uniscono
la pelle di carta
s’accende di rosso
come nell’ora dell’amore
la pelle dell’uomo
e della donna
Ah, sere voluttuose
la luna nella stanza
la luna sul letto
sul tuo corpo nudo
Yannis Ritsos
(Monemvasia 1909 - Atene 1990)
Introspezione

My soul is sleepless by Fiamma on Flickr
Le parole a volte non servono e non bastano a descrivere quello che si ha dentro.
Ne bastano poche, o non ne basta nessuna.
La mia anima non dorme più.
Da molto tempo.

I'll make it through the rainy days by Fiamma on Flickr
Cosa si fa quando il proprio mondo inizia a crollare?
Quando le speranze si perdono, quando le convinzioni svaniscono,
quando i sorrisi diventano lacrime incontrollabili, quando di reagire non si ha la forza?
Chi può colmarti i vuoti se non c'è più nessuno?
Ultimamente l'introspezione è un esercizio caduto parecchio in basso, non di rado liquidato come paccottiglia o malattia benigna che affligge gli adolescenti definiti bimbominkia.
Personalmente me ne frego delle etichette: questo esperimento di Fiamma, cui appartengono sia le immagini sia i testi, tutto mi pare tranne che appiattito su una melodrammatica banalità tinta di Dark.
Messaggi obliqui

Ufficialmente, però, siamo nella laboriosa, ordinata e incorruttibile Lombardia, dove lo sanno persino i muri che i messaggi obliqui non esistono.
[Aggiornamento 6 Agosto] Buon weekend e buone vacanze a tutti!
Etichette: Donne, Milano, Pausa, poesia, web
domenica, luglio 25, 2010
Certe piccole indignazioni
The Big Game

A me pare, e non da oggi, che Marchionne stia prendendo tutti per il naso applicando una spregiudicata strategia che contempla mosse, diversivi e contromosse.
L’A.D di Corso Marconi detta le regole del gioco e si muove rapidamente su più tavoli, alternando aperture, affondi e minacciosi silenzi.
Marchionne sfrutta furbamente ogni vantaggio concesso, in primis la debolezza di un governo italiano che ha rinunciato del tutto a sviluppare una politica industriale e, al momento, non ha neppure un ministro di riferimento.
In secondo luogo, mentre partiti e sindacati si attardano a discutere le sue proposte “non trattabili”, seguendo un cerimoniale reso più solenne dalla consapevolezza che sul piatto c’è una buona fetta del futuro industriale ed economico della nazione, lui ne approfitta per stare uno o due passi avanti.
Diciamolo in modo brutale: il sospetto è che il tanto decantato e discusso progetto “ Fabbrica Italia” faccia parte di una manovra diversiva, sia una mossa compiuta per ottenere vantaggi tattici e per costituire la giustificazione a un prossimo disimpegno del Gruppo FIAT dall’Italia.
Marchionne procede forzando la mano: prima ha messo politici e sindacati con le spalle al muro proponendo il baratto investimenti milionari contro ristrutturazione delle relazioni industriali e applicazione di un modello fordista a Pomigliano d’Arco.
Non soddisfatto del risultato ottenuto, ora rilancia adombrando la creazione di una newco che, rilevando in gestione uno o più stabilimenti, avrebbe mano libera nel ridefinire contratti di lavoro, assunzioni, esuberi e garanzie sindacali.
Se otterrà un no o un ni, cosa assai probabile viste le prime reazioni, Marchionne potrà sostenere che l’Italia è terra bruciata, inadatta a sostenere la sfida della competizione globale.
In tutto questo, le critiche alla FIAT non vanno oltre il frusto e querulo rimprovero di essere ingrata verso un Paese che per decenni ha generosamente contribuito ai bilanci aziendali con milioni di euro in incentivi, finanziamenti agevolati e sgravi.
Immagino Sergio Marchionne profondamente scosso da tali accuse: sì, scosso da una risata omerica.
Rumenta e Fatturazione
Appena una settimana fa, le Fiamme Gialle hanno messo i sigilli all’area ex Montecity di Rogoredo, hinterland Sud-Est di Milano, di proprietà della Milano Santa Giulia SpA, società della holding Risanamento che fa capo all’immobiliarista piemontese Luigi Zunino.
È emerso che i lavori di bonifica sui siti dismessi della Montecatini-Montedison e delle Acciaierie Redaelli, contaminati da sostanze chimiche, amianto e metalli pesanti, sono stati effettuati in modo incompleto e truffaldino, tant’è che le falde acquifere che approvvigionano il quartiere in costruzione risultano inquinate da agenti cancerogeni e teratogeni.
Il sequestro preventivo s'inserisce in un filone di inchiesta che vede coinvolti Luigi Zunino, che proprio sui mega progetti immobiliari a Rogoredo e Sesto San Giovanni si è giocato il controllo della Risanamento SpA, di fatto salvata da un’insolvenza a 9 zeri dall’intervento delle banche creditrici, e Giuseppe Grossi, l'ammanicatissimo e discusso re delle bonifiche ambientali in Lombardia.

Secondo ipotesi al vaglio degli inquirenti, la Green Holding di Grossi avrebbe preso l’appalto senza essere in grado di rispettare i termini di consegna.
Pertanto, Grossi e i suoi più stretti collaboratori avrebbero preso accordi con le imprese in subappalto per seppellire parte dei materiali inquinanti all’interno del cantiere e con alcuni affaristi tedeschi per smaltire un’altra parte in Germania.
Il conseguente vortice di fatturazioni false o gonfiate avrebbe permesso a Grossi di accumulare fondi neri per oltre 20 milioni di euro messi al riparo in Svizzera.
Quasi sicuramente questo gioco sporco sulla salute dei cittadini non è un episodio isolato, anche se non ho prove per affermarlo. Resta, però, una profonda sensazione di indignazione e di schifo.
E la chiamano estate
Si avvicinano le ferie agostane e con esse il tanto atteso rientro in Sardegna. Tanto per cambiare, non prevedo un periodo facilissimo dal punto di vista emotivo e di dolce far niente.
Bah, vedremo.
In attesa degli eventi, curo la saudade divorando con gli occhi immagini come quella del ripido pendio (in sardo Costa) di Donneneittu nel supramonte di Urzulei, che sembra un pezzo di sierra messicana magicamente trasportato all’altro capo del mondo, e con il filmato qui sotto sulle balene e gli squali elefante, insolitamente numerosi nelle acque del Golfo di Orosei a marzo scorso.
Buona settimana.
Etichette: il buco con la fregatura intorno, Milano, Sardegna, Turista per caso
domenica, aprile 19, 2009
Sunday Resume 04.19.09
Compagno Silvan

E' bastato che l'astuto Savoldello privasse Lorena Bianchetti della protezione dell'anello magico forgiato dalla Ditta Sauron di Arcore perché la fede e il coraggio leonino della giornalista, iscritta all'Ordine per meriti episcopali, si liquefacessero all'istante.
La sventurata ha tentato un estremo atto di resistenza, dissociandosi dal micidiale affondo contro Berlusconi pronunciato da Savoldello e lanciandosi in una disperata professione di fede che richiede il totale controllo sulla lingua.
Ecco la documentazione filmata di quei drammatici momenti (se ne sconsiglia la visione ai deboli di stomaco)
Il giorno seguente, però, Lorena Bianchetti è stata intercettata all'aeroporto di Fiumicino mentre faceva il check in per un volo intercontinentale diretto a Città del Messico.
Raggiunta telefonicamente dall'ANSA, la Bianchetti ha rilasciato la seguente, laconica dichiarazione: "Chiedo scusa a tutti. Parto per il Chapas perché intendo mettermi al servizio del SubComandante Marcos e della causa internazionalista. Aldo Savoldello mi ha aperto gli occhi: ho capito che altrimenti la mia vita non avrebbe senso".
Compagno Aldo, o dovrei dire Mago Silvan, per piacere usa la tua prodigiosa bacchetta magica su Silvio e i suoi compagni di merende! Ah... ahem... ti sarei grato se, magari in un altro momento, volessi usare la tua bacchetta anche a favore del mio conto in banca. Sim Sala Bim! :-)
Fatt' and Furious

Ero in auto con amici che mi riaccompagnavano gentilmente a Stalingrad City quando, all'altezza di Porta Venezia, entra in scena una Audi con targa francese. Osservando lo stile "avventuroso" del conducente, lasciamo sfilare l'Audi poco prima di un semaforo, che l'autovettura supera a razzo malgrado sia ormai rosso pieno.
Al semaforo successivo è il turno di una Lancia Ypsilon con a bordo quattro ragazzotti usciti belli pimpanti da qualche locale. I giovanotti in questione si divertono un mondo a fare casino schiamazzando, suonando il clacson e giocando con i fari per chiedere strada.
Noi stiamo dietro per i fatti nostri e continuiamo a osservare scambiandoci commenti sarcastici. Quando vediamo l'Audi e la Ypsilon imboccare Viale Monza ci guardiamo in faccia per un attimo pensando la stessa cosa: "Sta a vedere che...".
Detto fatto: l'Audi e la Lancia iniziano a sfidarsi in sorpassi e controsorpassi in stile Fast & Furious.
A un certo punto, al francesino alla guida dell'Audi salta la mosca al naso perché accelera, sorpassa e poi inchioda i freni di botto.
Con l'aiuto di San Cristoforo, il conducente della Ypsilon evita il tamponamento e dalle auto ferme scendono tutti e otto gli occupanti per un tempestoso "chiarimento".
Prima di proseguire, facciamo in tempo a vedere che già stanno volando i primi spintoni. Nel retrovisore vediamo anche in lontananza i lampeggianti blu di una vettura dei vigili urbani o delle forze dell'ordine che sta sopraggiungendo.
Non saprò mai quale sia stato l'epilogo della vicenda, ma se per caso ci fosse stata una macchina per misurare la concentrazione di stupidità nel sangue penso che sarebbero risultati valori da guinness dei primati.
Pesce d'aprile o uovo di pasqua?
L'incredibile caso di un distinto signore russo operato per una massa tumorale ai polmoni. In sala operatoria, il chirurgo apre e non crede ai suoi occhi: con le pinze, infatti, estrae una piantina di abete alta circa 5 cm.
Non ditemelo: lo so che ha tutta l'aria di un pesce d'aprile, ma forse è un altro trucco del Mago Silvan, in trasferta in Russia con il disegnatore Vauro per preparare il ritorno al potere dei comunisti.
Ecce video
Buona settimana a tutti
Etichette: it's a fools' world, Milano, Politica, salute
mercoledì, marzo 25, 2009
Radio Voices

È difficile spiegare razionalmente i legami che si creano attraverso un mezzo come la radio, specie se quest’ultima è l'espressione di un’identità collettiva in cui ci si riconosce malgrado molte sfumature e distinguo.
Marco Formigoni per me era una voce; una voce familiare che per qualche anno (dal 1993 al 1995) è entrata spesso e volentieri in casa mia attraverso le frequenze di Radio Popolare/Popolare Network, emittente che è da sempre uno dei punti di riferimento per l'area della Sinistra a Milano.
Riconoscevo Marco Formigoni non appena prendeva il microfono, provavo simpatia per come “stava sul pezzo”, per quel suo modo di raccontarti un fatto di cronaca o una situazione come se ogni dettaglio meritasse di essere spiegato affinché nulla restasse ambiguo o impreciso.
Con quella sua voce da bravo ragazzo mi dava l’idea di un "biondino", di un cronista giovane che stava ancora facendosi le ossa, però già capace di sciogliersi, di stare al gioco e di tenere botta a un peso massimo dallo stile ruvido e tranchant qual era l’allora direttore dell’emittente, Piero Scaramucci.
Mi faceva sorridere che proprio lui, con quel cognome ingombrante, fosse l’inviato di Radio Popolare ai congressi della Lega Nord, lo “specialista” mandato a misurare gli umori della base leghista e a decifrare i misteri altrimenti ineffabili del Bossi-pensiero.
Il bello della radio è proprio questo: basta una voce per avere l’impressione di conoscere a fondo qualcuno che è e resterà un perfetto sconosciuto.
Tante cose su Marco Formigoni, sul suo percorso umano e professionale, le ho apprese solo oggi e hanno aumentato esponenzialmente il rimpianto per quella sua voce “da bravo ragazzo”.
Etichette: Marchino Formigoni, Milano, Radio, Ricordi
sabato, novembre 29, 2008
Non mordo... o sì?
Con quella faccia un po' così...

A una dozzina d'anni di distanza dall'ultima volta, questo pomeriggio sono sceso in piazza e ho sfilato in uno dei tre tronconi della manifestazione organizzata a Milano contro la pseudo-riforma Gelmini.
Non conoscevo nessuno a parte l'amica chi mi aveva invitato e che era impegnata con l'organizzazione, per cui sono stato libero di spostarmi a piacimento lungo il serpentone di un migliaio o forse più di persone tra genitori con figli al seguito, insegnanti, ricercatori, sindacalisti e varia umanità che si snodava lungo Corso Buenos Aires.
Sarà stata la presenza dei bambini o il fatto che i manifestanti erano in larga maggioranza persone adulte e responsabili, ma tutto si è svolto in modo pacifico, senza tensione, incidenti o provocazioni sino all'arrivo in piazza Duomo, dove la manifestazione si è sciolta spontaneamente a causa della pioggia diventata fitta.
La cosa più insolita e curiosa è stata sentirmi osservato. Dovevo apparire particolarmente arcigno con la pipa piantata all'angolo della bocca e un cartello satirico appeso al collo, visto che i bimbi sgranavano gli occhi e correvano a rifugiarsi dalle mamme, i passanti si fermavano a guardarmi e che in vita mia non sono mai stato fotografato come questo pomeriggio.=)
Bad Day
Ultimamente ho riscoperto una canzone che sembra scritta apposta per farmi compagnia quando le giornate girano storte o in certe serate malinconiche.
Non è un capolavoro: è solo onesto rock fine anni '90 che si lascia ascoltare e ti resta dentro come il gusto del caffè a mezza mattina.
Etichette: copy e dintorni, Milano, musica, Politica
martedì, settembre 09, 2008
Cartolina notturna

Notti come questa sembrano strade, viali illuminati che conducono in nessun posto. Non c'è mai abbastanza buio per nascondersi ai pensieri scomodi che hai liberato e che ti marcano stretto per evitare che possa scantonare, tirare il fiato, convincerti che sì, insomma, le cose vanno come al solito.
Notti di passaggio e di ricapitolazione come questa sono fatte per stare da soli.
Ti senti insopportabile e indigesto come i menù di certi ristoranti finto-giapponesi: due occhi extra che ti scrutano, che reclamano attenzioni o il sonno sarebbero decisamente di troppo.
Al termine della notte, se tutto va bene, questo tuo gioco dell'oca sarà ultimato e ti ritroverai esattamente alla casella di partenza.
Cos'ha di speciale questa notte rispetto ad altre notti? Il giorno che scoprirò l'arcano smetterò di rimpiangere rari momenti come questo, in cui mi sento intero e non un eterno incompiuto.
Noche fabricadora de embelecos,
loca, imaginativa, quimerista,
que muestras al que en ti su bien conquista,
los montes llanos y los mares secos;
habitadora de cerebros huecos,
mecánica, filósofa, alquimista,
encubridora vil, lince sin vista,
espantadiza de tus mismos ecos;
la sombra, el miedo,
el mal se te atribuya,solícita,
poeta, enferma, fría,
manos del bravo y pies del fugitivo.
Que vele o duerma, media vida es tuya;
si velo, te lo pago con el día,
y si duermo, no siento lo que vivo.
A la noche - Federico Garcia Lorca
* "Ma-nishtanà halayla hazè mikol haleilot?" traslitterazione dall'ebraico che significa "Cosa ha di speciale questa notte rispetto ad altre notti?", è una domanda che ha un preciso significato religioso. Fa parte, infatti, del rituale della cena della vigilia di Pesach, la Pasqua ebraica.
Etichette: copy e dintorni, Milano, Nightshift