sabato, luglio 07, 2012

 

Blending



sulla cattiva strada

Due marchi a lungo sulla cresta dell'onda nel settore della telefonia mobile sono entrati quasi contemporaneamente in una fase di declino che sembra inarrestabile: la canadese Research In Motion (RIM), "mamma" del Blackberry, e la finlandese NOKIA.Nokia and RIM
RIM non accenna a riprendersi dopo lo sbandamento dovuto alle faide interne al top management. Il tempo perso nello sviluppo e la concorrenza spietata degli smartphone Apple e Samsung hanno diminuito drasticamente l'appeal e le vendite dei Blackberry sia nel mercato consumer sia in quello, tradizionalmente più redditizio, delle aziende.

Per anni è sembrato che NOKIA non dovesse sbagliare un colpo e che potesse guardare dall’alto la concorrenza che si azzuffava per le briciole del mercato. Oggi i segnali sono ben diversi e il marchio annaspa in seconda fila con i conti in profondo rosso.
A ben poco è servito il matrimonio con la nuova piattaforma mobile Microsoft, il cui successo iniziale si è rivelato un fuoco di paglia. Così le vendite mondiali del Lumia 900, che per NOKIA doveva essere lo smartphone del rilancio, hanno ristagnato al punto di non coprire nemmeno le spese.


Rosicone

Non mi sono mai posto seriamente il problema del rapporto tra la condivisione e la proprietà intellettuale sul web e mi secca non poco ammettere che la mia attenzione è stata richiamata da un trascurabile smacco al mio amor proprio.

Che la condivisione, la copia o il linking su internet non comportino fisicamente alcuna asportazione o manomissione non significa automaticamente che per l’autore delle immagini o dei contenuti o per chi detiene i diritti di riproduzione non vi sia potenzialmente un danno, sempre che non abbiano scelto forme di licenza “aperte”.
D’altra parte, il link puro e semplice non è di per se dannoso, anzi fa circolare l’opera aumentandone la visibilità e la notorietà a costo zero.
Lo stesso si può dire delle copie che vengono postate con gli opportuni credit e link nelle didascalie. Altro è il problema di chi copia per poi spacciare - online e offline - l’opera altrui come propria.

In generale, come nel campo musicale e dei video, sarebbe necessario trovare un valido compromesso tra gli interessi di chi crea e quelli di chi usufruisce, non imponendo ai primi di lavorare gratis e per la gloria, ma anche differenziando le tipologie di licenza d’uso per non strozzare il contributo di scouting e di comunicazione virale fornito dagli utenti non commerciali.Grytviken
Per contenere gli inevitabili raggiri bisognerebbe pensare un sistema obbligatorio di autenticazione dell’utente (iscrizione per rimuovere il blocco di default al download e al linking) e, se è possibile, di protezione tramite waternark che si attivino al processo di stampa.

La mia situazione è ancora diversa.
Faccio ricerca di immagini in funzione dei contenuti che veicolo per divertimento e/o per passione. Ragion per cui, uso immagini che non ho creato e su cui non ho il copyright, provvedendo a inserire i relativi credit e copyright qualora non lo faccia automaticamente la piattaforma.
Non di meno, la ricerca e la selezione delle immagini, insieme alla creazione di contenuti originali in inglese richiedono tempo e impegno.
Per questo sono rimasto piuttosto sconcertato quando ho scoperto casualmente che un’immagine molto particolare che avevo scovato mesi fa e la relativa didascalia, passando di condivisione in condivisione su Pinterest, erano state pubblicate da un gruppo Facebook con un largo seguito (Milky Way Scientists) con il credit image attribuito… a un giapponese, nello specifico uno degli utenti Pinterest nella catena delle ripubblicazioni.

Lo so, fa parte del gioco, ma non nascondo di aver provato un fastidioso bruciore, non dico dove.


Inconti naturalistici

peregrine falcon

Avvistare per puro caso un esemplare di falco pellegrino mentre volteggia al tramonto nel cielo sopra Sesto San Giovanni e avere il tempo di seguirlo con i binocoli finché non diventa indistinguibile con l’orizzonte: un incontro decisamente fuori programma.


Pavlov?

Corrado Passera

Ha poco da fare il sarcastico il ministro Corrado Passera citando il ben noto riflesso pavloviano per quanti hanno messo in relazione i 200 milioni di tagli all’università con la stessa somma aggiunta alle dotazioni delle scuole private. Forse il ministro non è consapevole del livello di esasperazione cui è giunto questo Paese.

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