lunedì, luglio 23, 2018

 

La sepoltura del nobile



A volte ci si imbatte casualmente in microstorie intriganti, ma che ci lasciano presi all'amo della curiosità perché manca il seguito.
Per esempio, quella della cosiddetta "Sepoltura del nobile".

Siamo negli anni '30 del secolo scorso in una zona in aperta campagna nel territorio di Oliena (NU). Tutto intorno null’altro che oliveti, foraggere, vigneti e pascoli. L'unica presenza "storica" di rilievo è data dai ruderi del vicino villaggio nuragico di Vruncu 'e s'arvure.


Durante lavori di aratura, il vomere incontra una resistenza inattesa. Il proprietario ferma il giogo e controlla: l’aratro ha scalzato di lato e portato alla luce quella che sembra la copertura di una tomba sconosciuta, sino ad allora occultata dallo strato superficiale del terreno.

Fattosi istintivamente il segno della croce, il contadino scruta all’interno della sepoltura. Non ha intenzione di mancare di rispetto al defunto, chiunque sia, ma è curioso e magari spera nella presenza di qualche oggetto di valore che possa portare un po' di soldi in casa.
Ciò che vede lo lascia senza parole: uno scheletro che ancora indossa quelli che hanno l'aria di essere i resti di fastosi abiti nobiliari.
La visione, però, dura poco: l’esposizione all’aria e alla luce del sole distrugge e polverizza i tessuti del vestiario, lasciando in vista solo le ossa calcinate dal tempo.

La storiella gotica finisce qui: le domande sull’identità dello scheletro e sul perché una persona in apparenza altolocata sia stata sepolta in aperta campagna, dimenticata da tutti, invece che in terra consacrata non hanno risposta.
O forse le risposte ci sono, ma bisogna interpellare le persone giuste per arrivarci.

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