sabato, maggio 09, 2015

 

In vacanza da Facebook



illustration by J.Holcroft

Ogni tanto è salutare staccare la spina dalle abitudini social che divengono troppo ingombranti, e Facebook è la prima della lista.
Aspettavo solo un pretesto, la classica spintarella per piantarla di bighellonare nei fatti altrui e mettere in vetrina i miei: è arrivato sotto forma di un insignificante, ma fastidioso battibecco sulla mia bacheca, solitamente avvolta in una letargica tranquillità.
Niente saluti commossi dalla poppa della nave in partenza, tanto prima o poi dalla crociera si torna... (scongiuri d'ufficio). ;-)

[L'illustrazione è del disegnatore satirico  John Holcroft ]

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venerdì, dicembre 20, 2013

 

Hasta la próxima



buone feste


(image credits: Danny VB on Flickr)

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mercoledì, agosto 28, 2013

 

i compiti delle vacanze



A dispetto del titolo, non sono improvvisamente ringiovanito e tornato studentello di belle speranze. È che questo mese ho avuto parecchio da fare e da pensare al di fuori della sfera lavorativa (una volta tanto, alleluia!), ma tutto è rimasto nella testa. Ho lasciato a metà schizzi, e-mail e appunti abbozzati a penna come se, puntualmente, la spinta a concludere l'opera evaporasse senza lasciare traccia.
Si vede che il subconscio aveva deciso che era il momento di staccare e prendersi una vacanza. Così adesso mi tocca rimuovere polvere e ragnatele in quantità industriali da questo blog trascurato e silenzioso.


I have a dream

MLK memorial
Sono passati 50 anni dal memorabile I have a dream di Martin Luther King. Senza azzardare paragoni impossibili e umilianti per il sottoscritto, mi sono chiesto quale potrebbe essere oggi il mio "I have a dream": questo è il risultato.

Sogno di vivere in un Paese dove avere un sogno
non sia una vergogna o il lusso di pochi
Sogno che concetti come interesse comune, onestà e rispetto
non siano più trattati alla stregua di una barzelletta sconcia
Sogno che il talento sia riconosciuto, sostenuto e premiato a tutti i livelli
non solo per il successo e i vantaggi economici che se ne possono ricavare
Sogno di risvegliarmi in un Paese dove la cultura e l’arte
siano considerati valori da coltivare e non inutili zavorre da abbandonare


Non disturbatevi a darmi di gomito e assestarmi calci negli stinchi:
so bene che sto sognando l'Isola che non c’è, o comunque un Paese che non sarà mai l’Italia.


L'inverosimile

Questa pseudo-notizia, ripresa da diversi siti e da alcune persone che stimo per intelligenza e onestà intellettuale senza curarsi di vagliare le fonti, è la dimostrazione lampante di come una grossolana bufala fatta circolare in rete possa avere una vita (virale) lunga e trovare accoglienza anche nelle menti raziocinanti quando soddisfa quel che pensiamo o sospettiamo del personaggio preso a bersaglio.
A scanso di equivoci, non sarò certo io a dipingere Romano Prodi come un santo anacoreta o un Parsifal redivivo, tuttavia c'è di che meditare.


I figli in vacanza a casa

AlbeSara copia

In tutta coscienza so di non essere stato quel che si dice un marito e un genitore esemplare. Inizialmente, le mie aspettative in merito a come andavano interpretati questi ruoli erano piuttosto alte, probabilmente eccessive, poi è andata com’è andata.
Non starò a sciorinare i perché e i percome, le attenuanti generiche e le aggravanti specifiche su cui ho avuto tutto il tempo di arrovellarmi prima di arrivare a una sorta di tregua armata con i sensi di colpa.
Quel che conta, oggi, è che nei 10 giorni ad inizio Agosto in cui ho avuto a casa i miei figli ho sperimentato quanto di più vicino agli ideali che carezzavo un tempo.

È stata una vacanza molto sui generis, visto che gran parte del tempo a disposizione è stato sacrificato al ripasso del programma di filosofia per Sara. Ciò malgrado per Alberto e Sara è stata una vacanza a tutti gli effetti, in cui sono stati bene con me e io con loro.

Mi auguro di tutto cuore che le lunghe conversazioni, rilassate e a tutto campo, abbiano effetti positivi su di loro ben oltre le esigenze contingenti degli esami di riparazione e dei compiti delle vacanze.



È ancora tempo

Sarà per banali ragioni anagrafiche, sarà per la mia storia affettiva, ma questo pezzo me lo sento cucito addosso come pochi.

È ancora tiempo,
tiempo ancora.
È ancora tiempo,
mal'acqua e sole.
È ancora tiempo,
tiempo
furtunatament’
È ancora tiempo
'o sient'.
E coccheduno te vò bbene e basta.
E coccheccosa nun more ma resta.
È ancora tiempo,
dint' 'o core.
È ancora tiempo,
amaro e doce,
'o sient'.
È ancora tiempo,
tiempo,
russ' 'e sera.
È ancora tiempo.
E coccheduno te vò bbene e basta.
E quanno è ‘o vero nun ce sta ritorno.
E coccheccosa nun more ma resta,
resta
nu bello juorno.
È ancora tiempo.
È ancora tiempo,
'o sient’.




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sabato, agosto 03, 2013

 

Il buon vecchio sesso di una volta



Scenetta osservata questo pomeriggio dalla finestra del soggiorno.

Clipart pigeon 512x512 38f8Incurante della calura, un piccione dal piumaggio bianco con bande nere si è appena appollaiato sulla torre dell’ascensore di un palazzo vicino. Mentre pare intento a scrutare l’orizzonte, alle sue spalle arriva planando un altro piccione che va a posarsi a non più di un braccio di distanza.

Resto a osservare la scena perché il nuovo arrivato mette subito in chiaro che non intende perdere tempo in smancerie.
I due ora sono a contatto di becco e si scambiano rapide effusioni girandosi attorno. Il focoso piccione grigio, però, sembra mimare con insistenza la richiesta di stringere i tempi.

A questo punto m’aspetterei che il piccione bianco e nero sia la femmina, invece è lui a salire in groppa e a consumare in pochi secondi l’amplesso con gran sbattere d’ali.

Appena smontato, l’esemplare bianco e nero sembra voler prendere fiato, ma non fa in tempo a sistemarsi il piumaggio arruffato che la femmina grigia lo pianta in asso spiccando il volo.
Il maschio resta lì sconcertato: si guarda intorno, muove qualche passo incerto e solo dopo circa un minuto si convince che è il caso di cercare fortuna altrove.

Non c’è più il buon vecchio sesso di una volta, neanche tra gli animali.

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domenica, agosto 05, 2012

 

l'amarezza messa in valigia



Il periodo di ferie comincia sotto una stella tutt'altro che fulgida. Pazienza, bisogna accontentarsi e ingegnarsi per prendere tutto (e solo) il buono che può venirne; il resto è fatto di umane piccolezze.
A si biri.

summer vacation

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lunedì, agosto 29, 2011

 

Una vacanza REALMENTE vacanza



3 settimane tonde di ferie estive: è dai tempi del liceo che non disponevo di tanto ben-di-dio e tanta libertà di usare il tempo libero.
Non ho realizzato tutto quello che mi ero riproposto di fare, anzi le cose rimaste nel cassetto delle buone intenzioni sono vergognosamente più del solito. In compenso, ho divorato i libri assegnati a quella benedetta testolina di mia figlia, benché mi resti poco chiara la ratio che ha spinto l’insegnante di italiano a imporre a lettori indisciplinati, insofferenti e frettolosi come gli adolescenti in vacanza romanzi “lenti” e marcatamente regionalistici nelle ambientazioni e nel linguaggio come “La mennulara”, “La lunga vita di Marianna Ucrìa” e “Sempre caro”, insieme a un classico un po’ stantio della letteratura per ragazzi come “L’isola del tesoro”.

Con tutto il rispetto, cosa mai potranno ricavare e rielaborare i suoi alunni da letture che fanno riferimento a realtà distanti e sconosciute, ergo difficilmente comprensibili quali la vita familiare nella cupa Sicilia settecentesca o le complesse dinamiche socioculturali nella Nuoro dei primi del ‘900?
Non è che parteggi per gli omogeneizzati corpo 18 alla Geronimo Stilton, gli insopportabili vampiri della saga di Twilight o la melassa alla Federico Moccia, ma forse sarebbe stato meglio rimandare certi incontri letterari impegnativi a tempi più favorevoli.

Le successive due settimane nella Milano chiusa per ferie e rintronata dall’afa e in terra di Puglia sono state una splendida, privatissima favola. Non aggiungo altro perché non sarebbe carino da parte mia attentare alla vostra glicemia.

Giusto per ricollegarmi ai miei ultimi post, questa è la striscia sull'esimio Governatore della Sardegna che ho realizzato a metà agosto:

Ugo

Buona settimana a tutti, incrociando le dita per un atterraggio il più "morbido" possibile nel tran-tran lavorativo.

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giovedì, agosto 04, 2011

 

Telenovela



soapopera.jpg


Che ci fosse in atto un gioco delle parti era cosa pressoché scontata, dati gli interpreti e l'aria (grama) che tira.
Tuttavia, dopo l'incontro romano con il neo-segretario PDL Angelino Alfano, servito con contorno di ministri e sottosegretari e condito con le solite promesse "a costo zero", si può dire che la historia dello "strappo della tessera" da parte del pallido Governatore della Sardegna Ugo Cappellacci abbia preso l'aspetto innocuo e i ritmi languidi della telenovela messicana, dove non succede un tubo per centinaia di puntate.
francesca barracciu
A dare una scossa al soporifero scenario della politica regionale ha dovuto provvedere la rediviva Francesca Barracciu, che in una telenovela che si rispetti sarebbe perfetta nei panni della tenebrosa e perfida guastafeste.
L'ex segretario del PD sardo ha messo in mora la giunta bis di Mastro Ugo per conclamato menefreghismo verso le quote rosa, ragion per cui a settembre l'attuale maggioranza dovrà nuovamente affrontare le coliche del rimpasto all'affannosa ricerca di una quadratura del cerchio.

Prevedo un agosto a bagnomaria per i piani alti di Viale Trento: un'inezia a confronto con l'ennesimo annus horribilis che sta spianando e desertificando la Sardegna.


P.S: da domani inizia lo stacco estivo anche per il Bidone e la sua raccolta differenziata (questo blog). Statemi buoni e cari, ché vi terrò d'occhio. ;-)

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lunedì, luglio 18, 2011

 

Quattro passi virtuali



Virtual tour

La versione 6x di Google Earth integra a buon livello il servizio Street View. Grazie a questa combinazione ho trascorso qualche ora a fare un tour virtuale di Cagliari, della S.S. 125 “Orientale Sarda”, di Lanusei e del litorale di Arbatax accompagnato da un pizzico di malinconia per le cose che, inevitabilmente, sono cambiate negli anni, molta curiosità e da sprazzi di divertimento.
È stato comunque bello tornare a percorrere certe strade, rivedere certi panorami come se fossi lì, trovare al loro posto “vecchi amici” come le balze scoscese del monte Tricoli quasi che davvero mi aspettassero pazienti.

Monte Tricoli

Anche per le prossime ferie, se tutto andrà bene, trascorrerò giusto qualche giorno in Sardegna e, tanto per cambiare, non ci sarà tempo di effettuare una visita “mordi e fuggi” a Lanusei; questo mio back to the roots sta diventando di anno in anno una sorta di promessa indefinita del tipo “l’anno prossimo a Gerusalemme”.


Shoppers

Se qualcuno ancora pensa che le shopper bag siano una banale comodità priva di identità e forza comunicativa, beh, non ha fatto i conti con la creatività visionaria, furba, provocatoria e persino eccessiva degli studi di design e dei virtuosi della cartotecnica.
Guardate questi esempi e ditemi se possono essere classificati come semplici e anonimi sacchetti per la spesa :o)

Shoppers

P.S: se questi esempi hanno stuzzicato la vostra curiosità, qui trovate una vetrina ben fornita delle idee più bizzarre, innovative e divertenti: enjoy! :-)

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domenica, aprile 24, 2011

 

Bona Paska Manna


Paskamanna011

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sabato, gennaio 01, 2011

 

January 1st recap



2010: le novità dal passato

Non l’avrà dato a vedere, ma per l’archeologia e la paleoantropologia il 2010 è stato un anno di fuochi d’artificio, svolte inattese e - qua e là - qualche vistosa scivolata sul marketing del sensazionalismo.

Affari di famiglia

La decodifica del DNA nucleare estratto da resti fossili dell’Uomo di Neanderthal, ad esempio, impresa fino a ieri considerata fantascienza, ha permesso ai ricercatori dell’Istituto Max Planck di Lipsia di identificare un piccolo, ma significativo lascito dei neandertaliani nel codice genetico della popolazione mondiale di oggi, eccezion fatta per gli africani.

Questa prima crepa nella teoria che predicava l’impossibilità di un incrocio fertile tra rami diversi del genere Homo, tenacemente ribadita in tempi recenti anche dal fisico e divulgatore scientifico Antonino Zichichi, è stata allargata dalla sequenziazione del DNA nucleare estratto dalla falange fossile di una bambina di 5/7 anni vissuta circa 40.000 anni fa nei pressi di una grotta di Denisova, nella Siberia meridionale.
La comparazione tra DNA, infatti, ha messo in luce che la bimba di Denisova apparteneva a un terzo ramo evolutivo della nostra specie - affine ai Neanderthal, ma distinto da questi ultimi - sciamato dalla culla africana verso l’Asia in tempi diversi sia rispetto ai primi neandertaliani sia rispetto agli ultimi a essersi messi in cammino, ossia i nostri progenitori diretti.

Inoltre, l’Uomo di Denisova si sarebbe insediato in un’area dell’Asia abbastanza vasta da trovarsi a contatto non solo con i clan dei Neanderthal, ma anche con i nuclei di Sapiens Sapiens in migrazione verso il Pacifico del Sud e l’Oceania, da convivere per un certo tempo e da mescolarsi con essi, considerato che una porzione della sua impronta genetica si ritrova esclusivamente in alcune popolazioni melanesiane e della Guinea Nuova Papua.

Si può ipotizzare che i nostri antenati nomadi, alle prese con le difficoltà di sopravvivere di caccia e raccolta in territori sconosciuti, non abbiano pensato unicamente a sbarazzarsi dei potenziali concorrenti per il cibo, ma talvolta siano ricorsi a forme di scambio e ad alleanze temporanee con le popolazioni preesistenti, mettendo da parte l’inquietudine suscitata dal loro aspetto, così simile e così diverso.


Non si butta via niente

La cueva de el Sidrón, nelle Asturie (Spagna) è al centro di un piccolo giallo preistorico a tinte splatter.
In una sorta di sifone della grotta sono state trovate ammonticchiare numerose ossa umane in un primo momento scambiate per resti risalenti alla guerra civile spagnola, ma in seguito retrodatate a circa 43.000 anni fa.

Gli esami dei periti forensi hanno stabilito che si tratta di ossa appartenenti a una dozzina di individui: uomini, donne e bambini di Neanderthal. Le ossa spezzate, forse per estrarne il midollo, e i segni di incisione e intaccatura nei punti di intersezione dei muscoli lasciano intendere che il gruppo abbia incontrato una fine violenta e sia stato mangiato in un banchetto antropofago.

Secondo uno studioso spagnolo, l’esame del DNA mitocondriale avrebbe stabilito un legame di consanguineità tra alcuni membri del gruppo, probabilmente un clan familiare, ma tali conclusioni sono state giudicate affrettate.
Sulle ossa e sui denti erano sicuramente presenti segni di carenze alimentari e malnutrizione. I Neanderthal trovati a El Sidrón erano cacciatori che avevano patito ripetutamente la fame e che, forse per questo motivo, erano sconfinati nel territorio di caccia rivendicato da un altro clan. Sorpresi e trucidati dai rivali nei pressi della grotta, sarebbero stati divorati senza rimorsi in nome della dura legge della sopravvivenza.

Nell’immagine (© National Geographic), la ricostruzione del probabile aspetto di “Wilma”, ottenuta dai dati antropometrici di uno degli individui di sesso femminile trovati a El Sidrón.


L’esercito perduto nelle sabbie

Narra lo storico greco Erodoto (484-425 A.C) che nel 523 A.C. l’imperatore persiano Cambise II, impadronitosi dell’Egitto, inviò spedizioni militari nel deserto a ovest del Nilo per debellare gli ultimi focolai di resistenza degli egizi, concentrati intorno alle oasi, e creare una testa di ponte in vista della progettata campagna via terra contro Cartagine.

Una di queste armate, forte di circa 50.000 effettivi più servi e schiave, era partita da Tebe diretta alla grande oasi di Siwa con l’obiettivo di metterla a ferro e fuoco e radere al suolo il tempio del venerato oracolo del dio Amon (quello consultato anche da Alessandro Magno in cerca di conferme sulla sua origine semidivina).
Si trattava, quindi, di un gesto con valenze militari, strategiche e politiche.
Tuttavia, l’esercito del Re dei Re non arrivò mai a Siwa perché, in un luogo imprecisato lungo il percorso, venne investito da una gigantesca tempesta di sabbia che seppellì la maggioranza e disorientò i pochi superstiti, condannandoli a vagare nel deserto fino a morire di fame e sete.

Malgrado secoli di ricerche, i resti dell’armata perduta di Cambise non furono mai restituiti dalle sabbie, al punto che si consolidò l’opinione che Erodoto avesse riportato una leggenda priva di fondamento o una diceria diffusa per denigrare la potenza militare persiana, peraltro abbonata a disastrosi infortuni dovuti a disorganizzazione, incompetenza o eccesso di sicurezza.

Questo fino a quando una spedizione geologica e archeologica italo-egiziana guidata dai fratelli Alfredo e Angelo Castiglioni non si è imbattuta, a circa 150 km da Siwa, in una serie di manufatti di origine achemenide come punte di freccia, l’impugnatura di un pugnale, resti di monili e finimenti di cavalcature. Inoltre, intorno a una grande roccia isolata, la spedizione ha scovato un vero e proprio ossario, probabilmente una piccola parte degli scheletri sepolti sotto metri e metri di sabbia.

La notizia del ritrovamento, circolata a novembre scorso, ha sollevato pesanti critiche e scetticismi: gli stessi Castiglioni sono stati cauti nell’attribuire quanto hanno scoperto all’armata persiana svanita nel deserto.
Tuttavia molte cose collimano: la scelta di una pista alternativa alle carovaniere in vista di sferrare un attacco di sorpresa, l’errore di percorso dovuto all’imprecisione delle mappe in possesso dei persiani, il ritrovamento di resti di pozzi artificiali con cocci di anfore per l’acqua che rispondono alla tattica persiana di disseminare in anticipo l’itinerario di “punti di sosta” dove l’esercito avrebbe trovato di che dissetarsi, la datazione e la fattura dei manufatti, la presenza di molte ossa sotto il costone roccioso che poteva offrire un minimo di riparo nell’imperversare del khamsin.

Mancano all’appello gli equipaggiamenti delle truppe (elmi, scudi, armature), ma ciò è comprensibile se si pensa che nel deserto qualsiasi cosa riutilizzabile è preziosa e che il punto del ritrovamento è stato battuto per secoli dai beduini.


Il gladiatore ritrovato (?)

York, nell’Inghilterra settentrionale, in epoca romana si chiamava Eboracum ed era la città più a nord di tutto l’impero, sede di prefettura, di una legione acquartierata nella vicina fortezza, nonché vivace centro commerciale dove si sperimentava un melting pot ante litteram, confermato dal ritrovamento di sepolture di residenti di origine nubiana, danubiana e dell’Asia Minore, di cui alcuni privi del cranio.

A metà dicembre scorso è circolata la notizia del ritrovamento di un ulteriore scheletro in una sorta di discarica di epoca imperiale.
Dall’analisi delle caratteristiche dell’ossatura si è potuto stabilire che l’uomo doveva essere stato uno spadaccino - o comunque una persona che in vita aveva seguito un lungo addestramento all’uso della spada - e che la sua morte era diretta conseguenza di un duello in cui era rimasto più volte ferito prima di ricevere il fendente definivo al capo.

Il fatto che lo scheletro si trovasse in un’area di pertinenza dell’anfiteatro un tempo esistente a Eboracum ha stuzzicato l’interesse e la fantasia dei media, che hanno subito parlato di “gladiatore ritrovato”, inserendolo così nella scia del celebre film di Ridley Scott.
Forse sarebbe stato il caso di non essere tanto frettolosi nel cercare titoli sensazionalistici, visto e considerato che Eboracum era una città vicina a un confine piuttosto turbolento (quello con i Pitti scozzesi) ed era abitata da un gran numero di persone che per vivere praticavano mestieri pericolosi, anche senza scomodare i ludi gladiatori.
Inoltre, a differenza di quanto capitato allo sfortunato spadaccino, non era usuale che i corpi dei gladiatori morti combattendo nell'arena venissero scaricati come immondizia. Resta aperto, perciò, lo scenario di un agguato o di un regolamento di conti, che renderebbe plausibile la volontà di occultare lo scomodo cadavere.


Anno nuovo, solita brutta aria per la libertà di espressione

La nuova Legge sui Media entrata in vigore in Ungheria il 1 gennaio è un pessimo biglietto da visita per il 2011 sul fronte della libertà di opinione e di stampa.

Fresca d’insediamento alla presidenza di turno dell’Unione Europea, l’Ungheria governata dalla coalizione di centrodestra guidata da Viktor Orban ha approvato un provvedimento che mette sotto tutela tutti i media nazionali, ponendoli di fronte alla minaccia di multe salate qualora i cinque componenti di un’Autorità ad hoc, nominati tra i membri del partito Fidesz al potere, ravvisino “posizioni politicamente non equilibrate” o il “danneggiamento della dignità umana”.

La nuova Autorità potrà visionare i contenuti e i materiali media di radio, televisione, giornali e siti web, imporre restrizioni e costringere i giornalisti a rivelare l’identità delle loro fonti quando le notizie tocchino argomenti rilevanti per la sicurezza nazionale.

È lampante che una legge che concede poteri di controllo e d’interdizione sui media così penetranti a un'authority che non è super partes, bensì diretta espressione della maggioranza al potere, a fronte di deleghe tanto nebulose da poter essere interpretate in modo assolutamente arbitrario, è una clava pronta ad abbattersi su qualsiasi voce critica e sul dibattito politico.

Governo e parlamento magiari se ne sono infischiati dei moniti dell’OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa), delle proteste della federazione europea delle agenzie di stampa e dei blandi mugugni del Parlamento Europeo, confermando la gravità della deriva autoritaria e sciovinista che sta alterando i connotati di una nazione fino a ieri considerata paciosa e tollerante.

C’è solo da augurarsi che il pericoloso esempio ungherese non solletichi da noi il desiderio di rimettere in pista le varie e scellerate proposte di legge-bavaglio sulla stampa e su internet.


Ricordi di viaggio


La Posadina B&B - CagliariSono tornato dalla Sardegna in tempo per trascorrere il passaggio dal 2010 al 2011 nel silenzio (relativo) di casa.

Dalla trasferta in terra sarda ho portato con me nuovi ricordi - alcuni felici e gioiosi, altri decisamente non estusiasmanti - e la convinzione che Cagliari sia il posto dove mi sento davvero a casa, sebbene siano passati poco meno di 20 anni da quando mi sono trasferito a Milano.

Nella foto scattata con il cellulare, un dettaglio di La Posadina, il Bed & Breakfast che ho scelto quasi per caso sul web e che si è rivelato una piacevole bomboniera in una zona centrale, ma estremamente tranquilla della città.

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mercoledì, dicembre 22, 2010

 

Per chi parte & per chi resta dov'è



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venerdì, agosto 06, 2010

 

A si biri




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sabato, maggio 29, 2010

 

Lavori in corso





Un saluto ai naviganti di passaggio. Mi prendo una pausa di lavoro (domestico) in Sardegna fino al prossimo weekend.
A presto.

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giovedì, dicembre 17, 2009

 

Todos Caballeros



Estad Todos Caballeros*

bad devilL'ammetto apertamente: consideratemi pure un fomentatore della cultura dell'odio, un bieco sobillatore della violenza, ma sono restio ad allinearmi all'edificante coro di solidarietà "senza se e senza ma" a Silvio Berlusconi. Pertanto, non ve ne vorrò se mi toglierete il saluto o prenderete le distanze da questo blog.

Intendiamoci, domenica sera non mi è passato neppure per l'anticamera del cervello di brindare o di darmi a lazzi sguaiati per il gesto sconsiderato di una persona mentalmente disturbata. Mi dispiace, anzi, che Silvio Berlusconi sia stato vittima di violenza e non sottovaluto affatto la gravità di un atto che rispecchia lo spirare nel Paese di un'aria malsana ed esasperata da resa dei conti. E allora??

Allora non ci sto a subire passivamente l'operazione politico-mediatica di mistificazione che è scattata quando ancora il Presidente del Consiglio non era giunto al Pronto Soccorso del San Raffaele.
Consentitemi di essere antipatico e blasfemo, ma mi pare davvero troppo che si voglia imporre al Paese l'immagine di un Premier apostolo di amore e di pace, martire innocente, agnello senza macchia il cui sangue ingiustamente versato monda le vesti dei suoi accoliti, elevati a todos caballeros, legittimandoli a stilare liste di proscrizione e a separare i Giusti dai Reietti in un anticipo tutto italiano del giorno del Giudizio.
Questa visione agiografica suona falsa e urticante se si fa memoria delle occasioni nelle quali Berlusconi e i suoi sodali si sono distinti nell'esacerbare la polemica politica con dichiarazioni velenose, insultanti e destabilizzanti.

Dopo un atto di inconsulta violenza sarebbe stato d'uopo che l'intera classe politica dimostrasse, una volta tanto, di tenere a freno i nervi e saper leggere la situazione non solo come pretesto per caricare a testa bassa.
On. Giancarlo LehnerA giudicare dalle dichiarazioni, invece, chi avrebbe dovuto fare da pompiere si è prodigato nel gettare secchiate di benzina sul fuoco.
Su tutti si è distinto l'Onorevole Giancarlo Lehner (PDL), già giornalista dell'Avanti e di Il Giornale.
Il Nostro, senza alcuna vergogna, ha agitato il volto tumefatto del Premier quasi fosse rimasto impresso sul panno della pia donna di Gerusalemme per rampognare il Presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini:
"Berlusconi, purtroppo, ha ricevuto un altro colpo in faccia. Fini, infatti, ha deplorato il voto di fiducia con un pistolotto gratuito e mai udito a Montecitorio".


* Attribuita all’imperatore Carlo V, che l’avrebbe pronunciata nel 1541 all’indirizzo della popolazione catalana di Alghero che lo acclamava durante la sua tappa in città, l’espressione “Siate tutti Cavalieri” ha assunto nel linguaggio corrente il significato di elargizione svilente di titoli onorifici, privilegi e prebende.

Augurando

Con questo post, Errori di StUmpa saluta e va in vacanza.
Auguri a tutti voi e speriamo di ritrovarci a navigare in un anno migliore.

Christmas Card

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sabato, dicembre 05, 2009

 

Comunicazione di servizio



bridge clipart

Ai miei 4 lettori 4 do l'arrivederci al prossimo fine settimana. Mi concedo qualche giorno di pausa in Sardegna, approfittando del ponte dell'Immacolata.
Vi lascio in compagnia di un saggio di chitarra trovato vagabondando sul web.

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mercoledì, agosto 26, 2009

 

Ultimi spiccioli



strada Gennas-Funtanazza (scorcio)L'ultimo giorno di vacanza si spegne con la ritrosia a staccare gli occhi da un cielo notturno che per l'occasione si presenta in grandissimo spolvero, quasi a voler dire al sottoscritto: "perché diavolo te ne vai? dove potrai vedere uno spettacolo così?".
Non per niente nel dopocena, tornando a casa lungo la stretta provinciale che dalla costa risale verso Montevecchio, ci siamo fermati più volte per goderci al buio tutto quel grandioso splendore sopra le nostre teste.

La tentazione di abbandonare la strada asfaltata per azzardare una puntata alla frazione semi-abbandonata di Ingurtosu prendendo il solitario sterrato rimasto immutato dal tempo delle miniere è stata forte.
Però la prospettiva (niente affatto remota) di imbatterci in qualche cervo o cinghiale dopo una curva o sbucato all'improvviso dal sottobosco ai lati della strada ci ha consigliato di desistere e condurre l'auto intatta a destinazione.

maleducazione da spiaggiaAncora poche ore e il sale che mi è rimasto sulla pelle sarà un ricordo, tuttavia l'idea di risistemarmi a bordo del solito ottovolante milanese non m'attira, anzi mi pesa come non mai.
Ci vorrà qualche giorno di silenzio e mutismo per riprendermi e stilare un tentativo di resume di questo agosto sonnacchioso e violento, nevrotico e sbracato nella terra dei sardoparlanti e sotto i cieli del Bel Paese.

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martedì, agosto 18, 2009

 

Appunti del dopo ferragosto



Tropici & tipici maleducati



Per quel che posso vedere, il pienone sulle spiagge che frequento è scattato domenica 16 agosto.
OK, il tempo per ora si mantiene splendido, il mare è un’invitante superficie di cristallo, bastano poche bracciate per imbattersi in branchi di piccoli pesci dalla livrea nera e dall’aspetto squisitamente tropicale insieme alle solite sparlotte, donzelle e castagnole, tuttavia...

...Tuttavia nella numerosa fauna bipede che ha eletto il litorale arburese a sua dimora vacanziera c’è una robusta rappresentanza dell'Arciconfraternita degli Zozzoni e dei Maleducati in veste di campeggiatori e camperisti fai-da-te.

Quando vedo ciò che questi stra-cafoni lasciano come ricordini del loro passaggio mi viene da pensare che essere ospitali non significa offrire l’altra natica, ma anzi dare un caloroso a non più rivederci a suon di pedate.


Dove ci eravamo lasciati?

RockMelt LogoTempo addietro, nel dare l’addio ufficiale a Netscape, m’ero immaginato Marc Andreessen (per tutti il “ragazzo-padre” del primo web browser a diffusione planetaria) come un ancor giovane miliardario che si godeva una vita dorata ai bordi della sua piscina.
Sbagliavo: l’ex enfant prodige della Silicon Valley non è rimasto con le mani in mano, visto che figura tra i finanziatori e tra i membri del Consiglio di Amministrazione di Facebook e che da ieri si è rimesso in pista con un nuovo progetto per ora coperto dal mistero: RockMelt.

Forse Andreessen non ha tutti i torti quando sostiene che nell’ultima decade non ci sono stati veri e propri balzi in avanti tecnologici nel campo dei web browser, a dispetto del fatto che oggi Internet Explorer, Firefox, Safari, Opera e Chrome (giusto per citare i primi browser per diffusione) si accaparrano una più che corposa fetta del tempo giornaliero trascorso davanti al computer.
Però la nuova creatura di Marc Andreessen dovrà stupire e convincere il mondo con qualcosa di davvero inedito, una sorta di nuovo “Passaggio a Nord-Ovest” nell’accesso e nella fruizione della Rete: una sfida tosta, anzi tostissima.

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lunedì, maggio 04, 2009

 

Vacation at least!



Come gran parte degli italiani, ho utilizzato il fine settimana del 1 maggio per staccare dallo stress e dalle preoccupazioni del lavoro.
L’idea di prendere l’ennesimo aereo per la Sardegna non mi seduceva quanto la prospettiva di tapparmi in casa per una lunga e appassionata seduta di siesta, però alla fine devo ringraziare mia moglie per aver organizzato la prima, autentica vacanza da anni a questa parte.

Porto Conte MapLa trasferta di 2 giorni e mezzo a Porto Conte, ampia baia a una dozzina di km da Alghero, è stata sorprendente sotto diversi aspetti, incluso il fuori programma di una cena in albergo allo stesso tavolo con il pastore di una chiesa evangelica, con il quale ho intavolato un’amabile quanto serrata discussione a colpi di citazioni bibliche, mentre mia figlia strabuzzava gli occhi tra sorpresa e insofferenza :-)

Negli occhi ho ancora i paesaggi straordinari della strada litoranea da Alghero a Bosa e nei polpacci l’indolenzimento per essere sceso e risalito lungo i 656 scalini dell’Escala del Cabriol, lo stretto e vertiginoso percorso incassato nella roccia che dall’alto dello sperone di Capo Caccia conduce all’imboccatura delle Grotte di Nettuno, a pelo sul mare.
Ne valeva la pena, non ultimo per la sosta al rientro nella borgata di Marceddì, villaggio di pescatori affacciato sulla laguna omonima a sud di Oristano, in tempo per gustare cozze, arselle, murici e pesci degni di un gran gourmet.

Cartoline da una vacanza

Porto Conte

vista di Porto Conte da Capo Caccia

escala del cabriol

strada provinciale Alghero-Bosa

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martedì, aprile 07, 2009

 

Bitter Easter



lutto nazionale
Sarà una Pasqua amara, amarissima per molta gente; donne, uomini, ragazzi, bambini, anziani che non conosco, che in pochi secondi hanno visto svanire tutto il loro passato, gli affetti più cari e i progetti riguardo il futuro.
Persone che hanno bisogni, pensieri, ricordi, sogni e speranze che meritano rispetto e cura da parte di ognuno di noi.

In tutta onestà, non me la sento di suggerirvi un canale "100% sicuro" per fare arrivare a destinazione eventuali donazioni, per cui vi rimando a uno dei tanti elenchi disponibili on line: clicca qui .
[EDIT]
La Regione Abruzzo ha aperto un conto corrente postale su cui possono confluire aiuti in denaro:
c.c.p.10400000
intestato a: Regione Abruzzo
causale: Regione Abruzzo pro-Terremoto
Per informazioni aggiornate su come, dove, quando aiutare le popolazioni terremotate, consultate questa pagina Wiki
[/EDIT]


Trovo una particolare e (spero) non blasfema assonanza tra il significato simbolico dei cibi che vengono serviti come “assaggi” nella cena ebraica della Vigilia e la situazione di chi, in Abruzzo, è sopravvissuto a carissimo prezzo alla furia del sottosuolo.
Voglio sperare che questa volta non si ripeta il copione osceno che ha seguito i cataclismi in Italia. Non voglio che accada un'altra di quelle vergognose spartizioni delle risorse destinate alla ricostruzione che hanno visto seduti a banchetto, uniti nell'avidità e nell'impunità, notabili di partito, galoppini, imprese, grand commis di stato, amministratori pubblici, liberi professionisti e uomini di malaffare.

tortora

Abbiamo tutti bisogno di trovare un po' di pace, serenità e speranza,
per cui vi auguro di tutto cuore


Bona Paska Manna

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giovedì, dicembre 18, 2008

 

Bye bye love...


Jack Frost the movie

Errori di StUmpa chiude per ferie. Ancora una giornata lavorativa sul filo dell'isteria e poi sabato mattina presto prenderò l'ennesimo aereo.
L’augurio per tutti è di ritrovarci in un 2009 che porti cambiamenti positivi, perché di brutte notizie e di sorprese spiacevoli abbiamo fatto il pieno in questo annus horribilis.
Non sono stremato e stressato come in passato, tuttavia da qui a febbraio/marzo (almeno) dubito che avrò tempo di riposare e di dedicare molte attenzioni al blog.
Mi scuso in anticipo con i lettori vecchi e nuovi, però ci sono situazioni che meritano la priorità assoluta.

Hasta la proxima.

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