sabato, giugno 10, 2006

 

L'amore bruciato
(dedicato a un'amica)



Dedicato
(lamento di donna)


Tutto è vano,
veglia senza alba,
la fatica d’ogni mio gesto.
Tutto è vano:
nulla c’è di sacro
nulla c’è di sano
finché sarai fuoco nelle mie fibre
finché il suono del tuo nome,
agro e mille volte amato,
avrà esaurito anche l’ultima scintilla.

Ti posso odiare,
profondamente,
con tutta la forza che mi resta.
Aizzarti contro vorrei
i neri mastini del rimorso
ogni giorno
ogni notte
che dal ricordo infierisci,
ogni volta che, incauto,
un pensiero si posa sul nostro passato.

Conchiglia relitta
vuota e avvizzita
mi trascino nella risacca
di volti e luoghi indifferenti,
ma nel non cercarti,
fuggendo la follia,
si fa più urgente e cupo
il bisogno d’avvampare ancora,
di riprovare quell’ebbrezza di noi
ch’eravamo zingari del mare.

‹Non con te, non con te›
mi ripeto, sconfitta e dolente,
cercando in me un angolo inviolato
qualcosa che sia solo mio
e non t’abbia dato.
Sola, serro i pugni
tra desiderio e vuoto
in un lamento
che i singhiozzi non sanno soffocare.

(2002)

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