martedì, giugno 20, 2006

 

Strettamente personale


panoramaQuesto è uno dei posti “speciali” dove sogno di essere per avere tregua e far respirare l’anima.
Ciò che non si vede sullo sfondo caliginoso è il mare: così scintillante sotto il sole da sfumare verso l’orizzonte dall’azzurro al bianco abbacinante striato d’infinitesimali pagliuzze d’oro.
Ciò che questa immagine non può catturare e far rivivere sono il silenzio quasi sospeso nel tempo e l’aroma del cisto riarso dal sole che va a mescolarsi a quello delle ginestre selvatiche, dei lecci e a quello sottile, pungente ed esotico dell’erba di Santa Maria, così simile al curry.
Nel cielo volteggiano gruccioni dalle ali multicolori venuti dall’Africa in tempo per la sciamatura delle api. Sembra giochino tra loro chiamandosi e sfidandosi in eleganti acrobazie. Molto più in alto, puntolini nel cielo, le poiane emettono il loro lamentoso grido di caccia.
Siedo su un masso e abbraccio con gli occhi i monti: vorrei essere di pietra anch’io, sereno, pacificato, finalmente parte integrante e non più esule e spettatore temporaneo di ciò che amo...

C’è chi decide consapevolmente di non avere radici, di non “appartenere” a nessun luogo in particolare.
Forse questa è autentica saggezza, perché tanti altri si portano per la vita il rimpianto e il richiamo impossibile di un posto che ormai possono visitare davvero solo nel sogno.
Per quelli come me ci sono luoghi, case, stanze, chiese, tombe che ci hanno segnati per sempre, che hanno un significato intraducibile se solo si cerca di separarli da un contesto, da un vissuto personalissimo, come se poi fosse possibile dare un’etichetta razionale alle emozioni.

Quanto sono pesanti queste valigie fatte di niente...

Comments:
Non sono valigie fatte di niente.
E' un cuore che si porta dietro il significato della parola "casa", come una lumachina.
Non c'è un vero peso, ma una malinconia straziante.
Il posto è ancora lì, immutato, nel nostro cuore.
La magra consolazione, se la vogliamo trovare, è che in questo modo non lo lasceremo mai realmente.
 
Omnia tecum sunt quae fugis.
E non è per fare la saputella in latino, ma perchè anche il noioso Seneca qualche volta ci prendeva in pieno. Come in questo caso. Tutto ciò da cui vai via resta sempre insieme a te.
 
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