domenica, luglio 09, 2006

 

Lo spammator cortese


C’è poco da fare:una volta che lo spam apre una breccia nella fragile riservatezza degli indirizzi di posta elettronica si deve accettare di essere derubati di un po’ del nostro tempo, fosse anche solo quello necessario a controllare che i filtri del client non siano stati esageratamente zelanti.
Che dire di tutto il quotidiano tripudio di sano trash? Trovo involontariamente comico che nello stesso giorno mi si consiglino finanziarie per le mie disastrate finanze e di investire nei titoli di sedicenti aziende pronte a farmi ricco, di sostenere farmacologicamente una virilità in preoccupante declino e di avere appuntamenti galanti con casalinghe annoiate.
Però ultimamente un dettaglio mi ha colpito: nel testo di alcune spam mail si trovano disseminati aforismi, proverbi popolari e persino passi biblici, talvolta abilmente occultati tramite l’assegnazione di un colore molto vicino al bianco dello sfondo. Eccovi la traduzione di alcune “perle”:
le mosche non visitano mai un uovo che non sia rotto”, “una canna può vivere prima che soffi il vento, mentre una possente quercia può morire”, “i cavalli della speranza galoppano, gli asini dell’esperienza, invece, avanzano lentamente”.
Lo spammatore si è fatto cortese? Si vuole forse scusare per averci importunato? È improvvisamente divenuto colto? Niente di tutto questo, ovviamente. Si tratta esclusivamente di una delle tante tecniche escogitate per aggirare i controlli automatici dei filtri anti-spam.
Che fantasia. Che spreco.

Comments:
mi é venuta voglia di controllare meglio lo spam prima di buttarlo bofonchiando...
che assurdità
 
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