mercoledì, settembre 13, 2006

 

...


fiammata
Il pensiero s’insinuò piano, balenò per un attimo e attese.
Come un motivo dimenticato, appena accennato a labbra strette, rubò le parole al coraggio degli angeli; alla follia del diavolo chiese la forza di diventare voce.

Fu poco più di un sussurro, e subito s’infranse. Troppo grande il dolore di lei perché non imponesse il silenzio sferzando, infierendo senza misura.
Una fiammata, una sola gelida fiammata e nella notte le parole caddero inerti come un aquilone reciso. Rimasero bene in vista per irridere ed essere maledette, remote e inaccessibili per non poter essere ritrattate.

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