domenica, settembre 17, 2006

 

The Smoking Pipe:

Miscellanea


La sottile linea del rosso

denaroL'esposizione debitoria di Telecom Italia è una storiella edificante su come, a certi livelli, sia possibile compiere scalate in borsa totalmente a credito, cioé senza cacciare una lira - oggi euro - pronto cassa.

Nel 1999, la Olivetti di Roberto Colaninno e i suoi baldi alleati della "razza padana" non dovettero fare i salti mortali per racimolare i 60.000 miliardi di lire necessari a prendere il controllo di Telecom Italia.
Così come, nel 2001, la Pirelli di Marco Tronchetti Provera e la Edizione Holding (Benetton) non trovarono certo sotto il cavolo i 120.000 miliardi di lire serviti a convincere Colaninno & friends a cambiar aria.
In entrambe i casi, i nostri acclamati capitani d'industria ottennero generosissime linee di credito dalle banche.

Che poi sono le stesse banche che ai comuni correntisti riconoscono interessi attivi risibili, che fanno scattare l'allarme rosso per uno scoperto di pochi euro, che sono capaci di aggrapparsi ai peggiori cavilli pur di far pagare ancora la chiusura di un conto.

Mr. Domineiddio

Sto invecchiando senza diventare saggio. Infatti, ancora non mi capacito dell’ignoranza e dell'incredibile arroganza di quanti pretendono di saper interpretare e applicare alla lettera la volontà del Creatore.
Uomini che credono di compiacere Dio e di acquisire meriti ai suoi occhi spargendo il sangue degli innocenti.
Uomini che si proclamano strumenti della giustizia divina in questo mondo imponendo il terrore e l’intolleranza verso il prossimo, lo straniero e il pagano.
Uomini che si arrogano il diritto di inculcare il timor di Dio con la violenza pubblica e privata, che pretendono il rispetto universale senza concedere nulla alla diversità altrui.

Nella mia limitata intelligenza e cultura voglio credere che Domineiddio non sia andato altrove dopo aver ispirato i più importanti testi sacri (o sedicenti tali) e che non si compiaccia affatto allorché le sue parole vengono manipolate, citate, portate ad avvallo di spietate mattanze o di giochi di potere.
Voglio pensare che Dio abbia scelto di essere cercato nel silenzio dell'anima, che si riveli ancora oggi agli umili di cuore, a chi comprende di essere tanto piccolo, fragile e di passaggio su questa terra da usare verso il prossimo un po’ di quella comprensione e di quella misecordia che sarà chiamato a chiedere al Creatore.

Il rabbino e le formiche

rabbinoMi è tornata in mente una forma molto particolare di devozione religiosa descritta nel romanzo "Horovitz e Mrs.Washington".
Nel libro in questione si cita un pio rabbino di New York che usciva di casa calzando scarpe ornate di minuscoli sonagli.
A chi gli chiedeva conto di tale bizzarria, l'anziano rabbino rispondeva, serafico, che il rispetto per la vita di ogni creatura di Dio gli imponeva di avvertire le formiche del suo passaggio affinché avessero il tempo di scansarsi.

Comments:
La gestione Colaninno era ancora passabile. In realtà l'OPA del 1999 non fu finanziata completamente dalle banche, come molti continuano a ripetere. Olivetti aveva un patto segreto in base al quale, entro il 2000 avrebbe dovuto cedere Omnitel ed Infostrada alla sua socia Mannesmann. Quindi Colaninno gioco' d'anticipo e vendette le due start up per circa 15.000 mld di lire ai tedeschi. Non male per due società operative da solo un triennio. E reinvesti' il ricavato in Telecom. Per raccogliere le risorse finanziarie mancanti, furono lanciati prestiti obbligazionari per 7-8 mila miliardia un buon tasso e con rating decente, che ebbero pieno successo. Il resto del debito, finanziato dalle banche, per circa il 60% dell'operazione.

In soli due anni, Colaninno ha vinto la licenza UMTS in Italia e in Grecia, e si è espanso in Sud America e in Turchia. E ha creato un polo di rircerca dalle parti di Ivrea. Il debito era assolutamente sotto controllo e i titoli raggiunsero' i massimi storici (pre bolla).

Ma poi arrivo' lo scoppio della bolla speculativa, il rallentamento economico etc etc. Olivetti crollo da 4,5 a 2 euro, i soci breciani di Colaninno volevano realizzare e lo misero in minoranza, decidendo di cedere la loro cassaforte Bell a Tronchetti, con un'operazione che scavalco' il mercato e premio' l'azionariato di maggioranza.
 
Aggiungo che la gestione Colaninno ha portato una ventata di novità nell'ex monopolista statale e si era davvero sulla buona strada per distanziarsi un bel po' dai precedenti manager. I suoi progetti industriali erano degni di nota, e molto piu' improntati a un'ottica industriale che di tipo prettamente finanziario, come quelli di Mr. Pirelli. Ma, l'avidità e l'ottica di realizzo a breve della cordata che investi' in Olivetti non li resero attuabili.

Senza il passaggio a Tronchetti, ora molte cose sarebbero diverse, e Telecom avrebbe 14 mld di euro in meno di debiti. Perché non ci sarebbe stata un'Olimpia superindebitata con le banche alla quale far affluire rapidamente dividendi. Pertanto non sarebbe stata effettuata l'OPA residuale sul 40% di TIM che si trovava sul mercato fino al 2005. Quell'acquisizione è servita essenzialmente a far affluire maggiori flussi di cassa a Telecom e quindi ad Olimpia. Ora, semplicemente, il piano dell'ormai ex presidente, è quello di rivendere quel 40% o addirittura il 100% della società di telefonia mobile.

Avrei ancora tanto da dire, ma mi fermo qui :)
 
Aspettavo un tuo commento, palmy, ma vedo che hai fatto il bis e che avevi altre pallottole in canna :)
Annotazioni precise e circostanziate come sempre, che mi trovano concorde sulla diversità di approccio tra un Colaninno, più portato allo sviluppo industriale, e i rider bresciano-padani che lo affiancavano.
La comune simpatia neroazzurra mi spinge a essere cavalleresco e a non infierire su Mr. DueCognomi ;-)
 
c'è pirelli e pirelli
ed evidentemente anche un rabbino jainista
 
Mi rendo conto ora di averci messo dentro una bella quantità di errori di battitura. Ma almeno sono stato coerente con il titolo del tuo locus amoenus. ;-)
 
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