martedì, ottobre 17, 2006

 

Neurocopy Deliri

Let me introduce you
Anomaloman & PandaPirla



Prologo: due strani personaggi in cerca di un copy


copyman: - “Era una notte buia e tempestosa...”
PandaPirla: - “Naaaaa!”
copyman: - “Mentre sul Forum di Assago calavano le prime ombre della sera...”
Anomaloman: - “E questo secondo te sarebbe un incipit? Che [beep!] di coprywater sei?!?”
copyman: - “Okay, vi va bene Questa è la storia di uno di noi, nato e cresciuto per caso in Via Gluck?”
Anomaloman: - “Adesso conto fino a tre, poi io e il mio socio ti mandiamo a [beep!] senza passare per il via...”
copyman: - “Aò, ma lo sapete che siete una bella coppia di scassa[beep!]? Non riuscite neanche a distinguere una burla da uno stronzo di rinnoceronte. Sapete che faccio? Vi presento ai quattro lettori di questo blog da scalcinati cialtroni quali siete!”
PandaPirla: - “Oooh, questo sì che si chiama parlare! Mi piace, sì sì... vai col racconto delle nostre mirabolanti avventure!”

Capitolo 1: genesi di un anomalo supereroe

La cappa d’afa non concedeva requie quella notte di fine luglio a Milano. In zona Navigli, perfino i fanatici della movida erano evaporati per eccesso di noia e di traspirazione dopo la ventiduesima bottiglia di birra e il quarantesimo gelato.
Dalle finestre spalancate piovevano di tanto in tanto i bestemmioni di chi - esasperato e insonne - malediceva i ventilatori farlocchi, le zanzare e la TV inchiodata sulla 300ma replica di Tutto il meglio di Gigi Marzullo.
In una notte piatta come quella, chi volete che facesse caso al tonfo causato da un corpo che precipitava nelle acque non esattamente limpide della Darsena?
Nessuno, salvo il malcapitato proprietario del corpo in questione.

Annaspando per tornare a galla, l'uomo finito in ammollo si maledisse per essersi messo in competizione per le grazie di una ragazza con un emulo del wrestler HHH (Triple H).
Aveva dato inizio alle ostilità offrendo alla fanciulla una rosa rossa strapagata a un ambulante cingalese di passaggio. Il rivale, che lo tampinava nascosto nell'ombra, aveva replicato acquistandone tre. Lui aveva rilanciato con la classica dozzina, ma l'altro aveva chiuso la contesa sradicando dal suolo il terrorizzato ambulante per andarlo a depositare, assieme a tutte le sue rose, ai piedi della ragazza.
Guardando il portone chiudersi alle spalle dei due, sconfitto e frustrato, aveva giocato la carta disperata delle dichiarazioni d'amore affidate a una raffica di sms.
Ci fu una reazione, peró non quella sperata. Dopo un po’, infatti, il portone del palazzo si riaprí di botto e il patito del wrestling avanzò verso di lui massiccio e visibilmente incazzato.
La collutazione fu brevissima. Il tempo di un amen e il suo corpo, sollevato di peso oltre il parapetto, planò scompostamente verso le acque sottostanti.

Dopo non pochi sforzi guadagnò la riva strisciando, tossendo e sputacchiando disgustosi frammenti d'alga. Inebetito e fradicio com'era, non si accorse che intorno a lui stavano accadendo alcuni fatti sconcertanti.
Come rispondendo a un misterioso richiamo, infatti, un gruppo di starnazzanti paperelle aveva attraversato in parata lo specchio d'acqua per andare radunarsi a pochi passi da lui, imitato da una folta rappresentanza di pantegane (ratti).
Barcollante e in stato di semi incoscienza, s'era messo in cammino seguito dalla bizzarra processione di palmipedi e topi di chiavica. Percorse in questo modo tutto il periplo che dalla Darsena, passando per il Carrobio, conduce in Piazza del Duomo.

L'inquietante corteo provocò un tamponamento tra un taxi e un camion dell'AMSA, ma di questo particolare venne a conoscenza solo più tardi, dopo esser stato prelevato a forza dall'equipaggio di una Volante per sospetto uso di stupefacenti e disturbo alla quiete pubblica.
Al commissariato, l'assonnato piantone descrisse come fosse stato sorpreso a imitare San Francesco d'Assisi ai piedi dell’ex monumento equestre raffigurante Vittorio Emanuele II. Già perché, secondo quanto asserivano alcuni testimoni di dubbia fede, Il re sabaudo e il suo destriero avevano abbandonato precipitosamente il piedistallo per dirigersi al galoppo verso il vicino Castello Sforzesco in cerca d’asilo.

Ma ben altri misteri aspettavano il Nostro al rientro nello squallido monolocale che aveva eletto a sua abitazione...
(continua)

Comments:
divertente! (oddio forse per lui non proprio...)
V.
 
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