giovedì, aprile 27, 2006

 

2 test "intriganti"



Solitamente sono tetragono (e ottusangolo) ai test, dato che ho una comprovata e quasi diabolica abilità nel saltare le risposte e nel barrare le caselle sbagliate provocando smottamenti a catena e risultati finali a dir poco esilaranti (x gli altri, of course).
Se però avete qualche minuto libero da impegni assillanti, vi consiglio di mettetervi alla prova con questi 2 test (thanks to OrsoCapriola e La Rossa):


1)Voi siete qui: si tratta di un questionario su argomenti di stretta attualità (PACS, falso in bilancio, tossicodipendenze, Legge Biagi ecc.). Dalle risposte ai quesiti il sistema ricaverà il vostro effettivo (?) posizionamento rispetto ai partiti dell'arco costituzionale. :-)


2) Personal DNA: è un test psicologico abbastanza lungo (10 pagine di domande) e in inglese. Al termine vi sarà fornito il vostro "DNA personale", un ritratto psicologico sorprendente e a tratti verosimile (ma anche gli oroscopi hanno questa peculiarità, no?).


Quella che segue è la rappresentazione cromatica del mio Personal DNA


martedì, aprile 25, 2006

 

Cahier de Doleances


Come volevasi dimostrare, il gaudioso ponte della liberazione dai triti affanni si è rivelato la solita, instabile "passerella sul fiume dei Guai".
Mi ero riproposto di lavoricchiare a casa su quella tela di Penelope che è il mio vecchio sito web, curando il layout e i contenuti del pretenzioso tutorial sulla scrittura. Andando di questo passo, tra un contrattempo familiare e scadenze “per ieri”, temo che potrò rimuovere macerie & ragnatele non prima del 2012.


Anche aggiornare questo blog, sia pure per i pochi intimi che ne sono a conoscenza, è un impegno che si sta rivelando più complicato del previsto. "Tieni duro, è un periodo in cui dobbiamo correre ventre a terra. Stiamo esaminando i CV per trovare un nuovo copy assistant o qualcuno che abbia voglia e capacità per affiancarti. Presto potremo rifiatare," dissero in coro il CEO e il Presidente nel Campo dei Miracoli a Pinocchio copy...
Strana la vita: da quel che vedi trai l'impressione che se c'è una cosa che proprio non difetta sono le vocazioni a copywriter e poi ti pare d’appartenere a una sottospecie iperspecializzata in via di estinzione (il sedicente "copy editoriale") perché gli aspiranti copy o non prendono in considerazione qualcosa di meno del soffiare il cadreghino a Turani, Merlo e Feltri oppure sono stati forgiati per essere perfette macchine da headline.


L'unica nota positiva di questi giorni affannati di primavera è che, viaggiando di link in link tra i blog, m'imbatto sempre più spesso in persone che non hanno smarrito il gusto di scrivere bene, che sanno ancora esprimere sentimenti profondi - non di rado sofferti - o momenti di leggerezza di spirito distillando con intelligenza e cuore la magia della parola scritta. Saremo anche un Paese di analfabeti di ritorno, ma more solito la realtà ha un respiro incommensurabilmente più ampio di un emoticon.


giovedì, aprile 20, 2006

 

L'ora del fare e del saper comunicare


Annotazioni strettamente personali per il prossimo Premier



ci siamo ritrovati in tre a pensare la stessa cosa dopo averla ruminata per alcuni giorni: essere fedeli alle amicizie è in genere un valore morale altamente lodevole, per un sardus inside® è addirittura uno dei discrimini tra l'uomo, s'homini, e il disgraziato che non ha fede né onore. Tuttavia, in politica è necessario scegliere accortamente i propri collaboratori, specie nel campo della comunicazione, e saper trarre le dovute conclusioni dai fatti.


Chi ha avuto la disgraziata idea di assistere al programma di Lucia Annunziata su RAI3 il giorno in cui è toccato a Romano Prodi l'onore e l'onere di sedersi sulla graticola mediatica afferrerà al volo il succo del discorso, per tutti gli altri s'impone un veloce riassunto.


Ricorderete che razza di vespaio (senza nei né Porte a Porte) suscitò il teatrale abbandono dello studio televisivo da parte di un fumantino Silvio Berlusconi. Molti insinuarono che l'Annunziata fosse stata prevenuta e poco professionale bistrattando il leader di uno schieramento a lei inviso. Era, perciò, prevedibile che, nella puntata dedicata al faccia a faccia con Prodi, la giornalista avrebbe sistemato sul tavolo l'arsenale completo di Miracle Blade III per sfoggiare la sua imparzialità


Ora, l'ABC di tutti i corsi di comunicazione in caso di crisi (Crisis Communication) e di Lobbying è che i portavoce, il management e i personaggi pubblici coinvolti in una situazione controversa non debbono assolutamente essere colti "in castagna" da domande difficili o cattive sparate a bruciapelo dai giornalisti.

Le interviste vengono, perciò, "preparate" (simulate) per sapere cosa dire e come reagire (anche il body language ha un peso nelle impressioni date al pubblico e al giornalista che - facendo il suo mestiere - non aspetta altro che fiutare odore di carogna per affondare i canini). Ebbene, Romano Prodi ha dato esattamente l'impressione di chi viene mandato allo sbaraglio, di chi ha studiato il copione sbagliato ed è impreparato alle domande scomode.

Siccome simili incidenti di percorso sono capitati anche nel precedente mandato come presidente del Consiglio e durante la lunga trasferta come Commissario UE, sorge spontanea la domanda:
è mai possibile che l'entourage di Prodi, e segnatamente Riccardo Levi (giornalista, ex primo direttore de L'Indipendente), Rodolfo Brancoli (giornalista, ex anchorman del TG1) e Silvio Sircana (portavoce, già direttore relazioni esterne e Spin Doctor di lungo corso), abbia peccato di superficialità o di superbia nel gestire la comunicazione del leader in situazioni che richiedevano l'applicazione scrupolosa di uno dei fondamentali della comunicazione politica??


 

Questioni di potere



Cliente mon amour


Cliente Alfa: E’ inconcepibile che voi solleviate ancora obiezioni sui termini della bozza di contratto che vi abbiamo sottoposto. Ma vi rendete conto di chi siamo NOI??


(traduzione: dovreste considerarvi onorati se NOI - grande cliente - ci siamo inventati una banalissima clausola che, del tutto casualmente, somiglia a una simpatica tagliola per orsi Grizzly.
Fa parte del gioco se ci riserviamo il diritto di far scattare in qualsiasi momento le ganasce sulle vostre caviglie
).



Cliente Beta: Non ci siamo: non siamo soddisfatti del vostro lavoro..

(traduzione: non vi avrei scelto, sappiatelo, ma poiché per ordini superiori non posso scaricarvi su 2 piedi, vi faccio capire che IO ho il potere e VOI mangerete pane duro... e scordatevi pure di accampare la scusa che finora avete lavorato in emergenza, che con una sola settimana a disposizione avete prodotto da zero una briosa cartella stampa snella come la directory degli abbonati telefonici di Macerata, compiuto il giro delle 7 chiese per le approvazioni di rito e fatto tradurre il tutto in pashtun).


 

il persuasore si fa persuadere?



In altre parole, quando il copy veste i panni anonimi (ancor più anonimi per certi versi, non tanto anonimi per altri*) del consumatore qualsiasi, come si comporta allorche' s'imbatte al supermercato nelle "creature" tanto amate/odiate dei suoi clienti attuali e/o passati?


Ai post(er) l'ardua sentenza



* chi è più anonimo e below the line dell'oscuro copy? E tuttavia basta una banalissima loyalty card passata agli scanner delle casse perché il retailer e il marketing del cliente possano inquadrare nel dettaglio anche il più anonimo dei copy fino a vedere di quale colore siano le mutande che indossa.


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