sabato, febbraio 24, 2007
Carciofini sott'odio
"Ma cos'è questa crisi? tararattàtata... ma cos'è questa crisi??" - Ettore Petrolini
...E fu così che nell'inverno del nostro scontento il governo Prodi rassegnò le dimissioni. Un po’ mi stupisco dello stupore altrui, come se gli scogli della crisi non fossero visibili da tempo sulla rotta di questa maggioranza parlamentare per forza di cose risicata, raccogliticcia e rissosa.
L’estate scorsa, a chi chiedeva la mia opinione sulla durata dell’esecutivo Prodi rispondevo che, a parere mio e di altri, le capacità di tenuta del centrosinistra si sarebbero viste solo una volta approvata della legge finanziaria: così è stato.
Prima di quel momento, infatti, nessuno avrebbe avuto interesse a che il governo Prodi fosse disarcionato o implodesse.
Tanto per dire, alla CDL faceva comodo che il lavoro sporco del risanamento dei conti pubblici fosse sbrigato dalla parte avversa.
Quale migliore occasione per poter sciorinare la solita demagogia populista gridando ai quattro venti “Ecco, vedete? Ve l’avevamo detto che loro vi avrebbero messo le mani in tasca e caricato di nuove tasse”?
E’ un peccato che il reale stato dei conti (non quello diffuso e dato in pasto ai controllori UE dopo vari interventi cosmetici) resti irriferibile pena una crisi finanziaria in stile argentino, vero dottor Tremonti?
En passant va detto che, a distanza di anni, si è ripetuto quel cortocircuito che ha portato un esecutivo di centrosinistra a impostare politiche economiche di rigore appartenenti al repertorio della destra storica.
In ogni caso, anche qualora non si fosse immolata su un tema rilevante come la politica estera, una maggioranza che al senato è stata appesa all'elettrocardiogramma di Oscar Luigi Scalfaro nonché al residuo vigore di altri ultraottuagenari avrebbe avuto bisogno di miracoli in serie per non disintegrarsi sui DICO o sulla riforma del sistema previdenziale.
Quando il gioco si fa duro...
Il problema adesso è come diavolo si esce dal guado. Putroppo si deve ragionare con il materiale umano a disposizione, anche se la tentazione di andare a spolverare a pedate più di un onorevole deratano è incredibilmente forte.
Nella peggiore delle ipotesi dovremo andare alle urne entro metà giugno con quella sopraffina porcata di legge elettorale e, quasi sicuramente, prepararci al rientro trionfante di Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi. Quel che è peggio è che nel frattempo potrebbe essere vanificato l’inizio di ripresa economica di questi ultimi mesi.
Però le alternative appena un po’ più digeribili, come un Prodi Bis o la fotocopia del governo Dalema, sono coperte corte e consunte, compromessi al ribasso che rischiano di eguagliare in dannosità il quinquennio berlusconiano. Oltrettutto la sinistra dei vari Rossi e Turigliatto ha dato prova di essere incapace di farsi carico dei compromessi indispensabili per blindare la maggioranza.
I carciofini sott’odio
Qualora non fosse chiaro, non ho alcuna simpatia per la CDL sebbene molti miei amici di un tempo facciano politica attiva nelle file di Forza Italia. Questo, però, non mi rende automaticamente indulgente nei confronti del governo Prodi e dei partiti che l’hanno sostenuto.
La pervicacia con cui ogni fazione ha sgomitato per raccattare una percentuale in più nel dividendo del potere, gli estenuanti tavoli di mediazione che hanno partorito topolini di laboratorio, le continue correzioni di rotta su decisioni annunciate e l’incapacità di comunicare con l’opinione pubblica dando almeno una parvenza di progettualità coerente non sono colpe da poco.
Tutto questo non giustifica le disgustose forche mediatiche che sono diventate tra i passatempi più diffusi a destra come a sinistra.
Due esempi per tutti:
• l’oscena vignetta di tale Benny sulla prima pagina di Libero
• l'sms che segnalava il (presunto) numero di cellulare del Sen. Rossi invitando a renderlo edotto di cosa si pensava del suo comportamento a Palazzo Madama.
Non so voi, ma io ne ho le [beep!] strapiene di questo buzz continuo, di questa corsa all’epiteto più infamante e alla battuta più crassa, al sputa in faccia al rifondarolo, al Mortazza, al Nano, al celodurista.
Sono mesi che in un forum che seguivo ci sono persone che quotidianamente imperversano con “il meglio” de Il Giornale e di Libero (se va bene); sembra quasi di vederle mentre si danno di gomito e ridacchiano a ogni insulto sentendosi argute per meriti non loro.
La libertà di opione è sacra anche quando è espressa in modo scurrile, per cui penso che cambierò aria e lascerò quelle persone a ruzzare nel loro kindergarten.
Tra questa politica dell’insulto, dell’odio da curva e il vacuo berciare degli onorevoli nei salotti televisivi sto finendo per convincermi di essere io l’alieno, l’uomo che cadde sulla Terra. E poi qualcuno si chiede ancora perché la politica sia diventata una parola sporca.
Etichette: The Smoking Pipe
Comments:
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Ognuno è libero: io rispetto ma non condivido la tua decisione.
Sicuramente mirevole l'averlo fatto in silenzio senza strascichi né addii che sarebbero divenuti flame.
Di una cosa sono certo: non mi dispiaccio per questa tua decisione perché so di poter parlare con te in tutta libertà ogni volta che lasci le sudate carte per far due chiacchiere, siano leggere o anche impegnative, su iChat.
Con stima.
Sicuramente mirevole l'averlo fatto in silenzio senza strascichi né addii che sarebbero divenuti flame.
Di una cosa sono certo: non mi dispiaccio per questa tua decisione perché so di poter parlare con te in tutta libertà ogni volta che lasci le sudate carte per far due chiacchiere, siano leggere o anche impegnative, su iChat.
Con stima.
@palmy
- amico mio, il rispetto è reciproco poiché conosco e comprendo il tuo punto di vista. Come hai scritto, in sostanza non cambia alcunché.
L'importante è mantenere il senso delle proporzioni, non prendersi mai troppo sul serio ed essere disponibili al dialogo anche quando le opinioni divergono: tra noi queste condizioni esistono da sempre.
- amico mio, il rispetto è reciproco poiché conosco e comprendo il tuo punto di vista. Come hai scritto, in sostanza non cambia alcunché.
L'importante è mantenere il senso delle proporzioni, non prendersi mai troppo sul serio ed essere disponibili al dialogo anche quando le opinioni divergono: tra noi queste condizioni esistono da sempre.
Visibilmente l'élite del forum ti segue anche qui. Allora tutto sommato sei amato!
On topic: secondo me, invece di scrivere: "Il problema adesso è come diavolo si esce dal guado" avresti dovuto scrivere "dal guaNO", e senza tema di essere scurrile! ;-)
On topic: secondo me, invece di scrivere: "Il problema adesso è come diavolo si esce dal guado" avresti dovuto scrivere "dal guaNO", e senza tema di essere scurrile! ;-)
@Annachiara
- Avrei preferito che una simile attestazione di stima fosse passata "below the line", ma d'altra parte ho iniziato io a rompere le uova per fare la frittata :)
Quanto alla "meravigliosa macchina da guerra" (tanto per citare una delle frasi più sfigate nella storia della gauche) del governo Prodi, mi pare resti un unico dubbio: quant'è profondo il guano in cui siamo immersi?
- Avrei preferito che una simile attestazione di stima fosse passata "below the line", ma d'altra parte ho iniziato io a rompere le uova per fare la frittata :)
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