domenica, febbraio 04, 2007
Il portiere di notte
Avete mai fatto caso alla home page di Splinder? Che piaccia o meno, l'attuale grafica contiene, a mio parere, un dettaglio apparentemente banale che è anche una rappresentazione della dimensione sociale della blogosfera: l'arcologia, la metropoli-alverare virtuale dei blog.
Mi riferisco alla vetrina di minuscoli avatar mostrati a rotazione e scelti "random" tra quelli dei blogger collegati alla piattaforma splinder in quel momento. A qualsiasi ora del giorno o della notte, quegli avatar sono un segnale di vita e sembrano ammiccare dal monitor per invitarti a entrare, loro così piccoli e quasi mai significativi rispetto alle storie individuali che attendono di essere scoperte, decifrate nelle pieghe delle parole, depurate dalle simbologie barocche del come vorrei essere e apparire.
Migliaia di storie accessibili che si dipanano in infiniti rivoli: storie di solitudine, di amori, di amicizie o di cronaca spicciola; storie che possono intrecciarsi in qualsiasi momento o seguitare a convivere ignorandosi secondo un disegno totalmente casuale.
Per inciso, non sto facendo pubblicità a Splinder, dei cui servizi usufruisco ancora sebbene, per problemi tecnici, abbia trasferito quasi subito il blog nell'attuale sede.
Il fatto è che sono un cercatore di storie, ed è questo l'aspetto dei blog che più mi affascina. Amo affabulare e l'affabulazione, apprezzo una prosa e uno stile che denotano personalità, ma ancor più amo confrontarmi con l'umanità che trovo nel prossimo in quei rari momenti di sincerità in cui cadono le maschere.
Lo sa il Cielo quante volte mentiamo od omettiamo, quante ipocrisie e censure ci vengono imposte dall'io durante il trasferimento dal pensiero allo scritto. Eppure qualcosa resta del magnifico, del sordido e degli slanci di quella parte di noi che definirei l'identità, o meglio l'essenza, giacché l'anima è un concetto troppo nobile e trascendente.
Incontrare l'essenza altrui, percepirla e - se possibile - arrivare a interpretarla, a comprenderla senza giudicare è parte integrante del mio modo di essere e di riflettere su me stesso, è il mio modo di andare incontro al prossimo e di fare al meglio il mio lavoro di copy.
Quanto ho appreso dell'umanità in queste mie curiose "investigazioni" nella blogosfera è tra le cose che mi porterò dietro quando, citando una canzone di Enrico Ruggeri, non sarò più portiere in quest'albergo.
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