domenica, marzo 04, 2007
Spigolature
Politica estera
Da Ustica alla strage del Cermis, dal caso Calipari alla extraordinary rendition (rapimento) di Abu Omar, ho avuto diverse occasioni per riflettere su quante cose si celino dietro l'aria rassicurante e inoffensiva del termine politica estera.
L'ultima perla in ordine di tempo è la notizia che un influente studio legale d'oltre oceano avrebbe suggerito alle autorità statunitensi di rafforzare ulteriormente la tutela per le operazioni di intelligence svolte all'estero, rendendo perseguibili civilmente i magistrati di altri Paesi che osino aprire fascicoli d'indagine o chiedere rogatorie in merito.
Lucchetto
Un bar virtuale chiuso a tempo indeterminato per eccesso di vis polemica tra i frequentatori non è un progresso: è la sconfitta di un ideale di convivenza.
I forum sono stati una delle più belle invenzioni del web, consentendo agli utenti l'autoproduzione di contenuti da condividere. Però richiedono un approccio responsabile alla risorsa e l'esercizio costante di una virtù che ultimamente sembra scarseggiare: la tolleranza.
Quando la passione degrada in possessività e la dialettica scade nella ricerca compulsiva della polemica, si arriva all'antitesi di quell'agorà aperta e arricchente che, almeno in teoria, sta a cuore a tutti.
Atlantide
Ho sognato d'essere andato a vivere ad Atlantide, come il personaggio di una canzone di Francesco De Gregori.
Di quel rifugio dorato, incantevole per le sue giornate terse e la vista sull'oceano, ricordo vagamente una lunghissima spiaggia deserta, le ore trascorse immerso nella scrittura, il silenzio rotto unicamente dall'eterno battere e levare delle onde e dal crepitio attutito dei tasti del Powerbook.
Non c'erano altre presenze umane, nessuna voce che non fosse il mio sporadico strologare ad alta voce.
Una situazione di completo isolamento, splendida e insieme inquietante come un esilio, che in tarda serata mi portava a sondare la rete in cerca di qualcuno con cui conversare in italiano o in inglese; inquieto, emozionato, ma anche preoccupato dalla consapevolezza del bisogno di socializzare che mi spingeva a mendicare quelle briciole di compagnia.
L'incubo si è materializzato all'improvviso sul monitor.
Un messaggio secco come un colpo di frusta: "sembri una persona simpatica, ma che intenzioni hai? sappi che sono impegnata e non mi piace chi prova a broccolare".
Sono rimasto a fissare, sgomento, quella sottile striscia di parole e il cursore che lampeggiava sinché l'angoscia è divenuta insopportabile e, misericordiosamente, è iniziato un altro sogno.
Etichette: The Smoking Pipe
Comments:
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Secondo me la specie umana è l'unica specie vivente sulla terra ad essere così prevenuta nei confronti degli altri. Rifletterci su.
@la coniglia
- ci riflettevo su in questi giorni. Non si può dire che l'esperienza suggerisca di essere fiduciosi nei confronti delle intenzioni del prossimo, un po' come recita la massima andreottiana "A oensar male si fa peccato, però spesso ci si azzecca".
Eppure è nella nostra natura socializzare, provare sentimenti non completamente razionali come la simpatia, l'amicizia e la benevolenza, considerare fondamentalmente buone le persone che condividono i nostri stessi gusti e interessi.
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- ci riflettevo su in questi giorni. Non si può dire che l'esperienza suggerisca di essere fiduciosi nei confronti delle intenzioni del prossimo, un po' come recita la massima andreottiana "A oensar male si fa peccato, però spesso ci si azzecca".
Eppure è nella nostra natura socializzare, provare sentimenti non completamente razionali come la simpatia, l'amicizia e la benevolenza, considerare fondamentalmente buone le persone che condividono i nostri stessi gusti e interessi.
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