sabato, marzo 10, 2007

 

Vuoti di memoria



Complici i postumi di un febbrone notturno e i bronchi in fiamme, ho passato la mattinata sdraiato sul divano del soggiorno in compagnia di alcuni testi di diritto. Niente di strano: loro stavano a prendere polvere sul pensile esattamente sopra la mia testa.
Sfortuna ha voluto che prendessi in mano un libercolo acquistato per la preparazione di un concorso e contenente una serie di temi svolti di diritto civile.
Più mi addentravo nella lettura più cresceva lo sconforto nel costatare che delle nozioni faticosamente immagazzinate all'università e durante il praticantato non era rimasto altro che ruggine.

D'accordo, dopo circa quindici anni di totale abbandono non si possono pretendere miracoli, ma è come se la memoria avesse deciso che quelle informazioni - e non altre - erano inutili e le avesse soppresse.

Mi sono dato una possibile spiegazione a questo fenomeno di memoria "selettiva": ricordiamo bene ciò che ci coinvolge e che rielaboriamo sino a farlo diventare nostro, a prescindere dall'effettiva spendibilità delle informazioni acquisite.
Se, invece, esiste una distanza, una separazione tra gli interessi dell'individuo e l'oggetto di studio, lo sforzo intellettivo e mnemonico si finalizza esclusivamente al raggiungimento di un obiettivo immediato, un po' come la memoria RAM.

Banale come la scoperta del'acqua calda, eh?

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Comments:
Io ancora mi chiedo come mi sia possibile ricordare in ordine tutti e 7 i Re di Roma letti sul sussidiario in terza elementare e dimenticare i nomi dei 7 nani della mia favola preferita letta, vista e ascoltata decine e decine di volte.
Alle volte la mia memoria incidentale funziona meglio di quella intenzionale.
WOW! Il sussidiario! Guarda che m'è tornato in mente, quanti ricordi!
:-)
 
Io non ricordo né i sette Re di Roma né i nomi dei 7 nani.
Ma l'analisi di copyman è esatta, e niente affatto banale.
 
@parolamia - @Marco
- lo straordinario e lo strano della memoria sta proprio nel fatto che miriadi di informazioni apparentemente inutili restino pronte a essere richiamate a distanza di decine d'anni, mentre altre devono essere continuamente aggiornate per non andare smarrite.
Forse è vero che è possibile recuperarle con un po' di pazienza, così come non si perde mai del tutto la capacità di andare in bicicletta, ma mi pare una tesi troppo ottimista.
 
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
 
sapendo che hai studiato giurisprudenza immagino che tu abbia dovuto far una selezione...Se no il tuo cervello sarebbe scoppiato per le troppe informazioni :)

Io mi sono diplomata con 100/100 al liceo scientifico...Mettimi a fare un integrale...Non ne so nulla!!!
Ma in compenso me la cavo molto bene con le materie umanistiche...E' una questione di gusti e necessita ;)
 
graize del passaggio che hai fatto dalle mie parti.
g2r
 
@la coniglia
- Suppongo sia come dici tu: un fenomeno di selezione per fare spazio a nuovi interessi. Resta giusto quella punta di amaro in bocca perché, anche se la vita mi ha portato a fare scelte lontanissime dalla professione forense, per quelle cognizioni ho investito bene o male anni.
 
@giorgetto2rock
- Il piacere è stato mio.
Non avrei mai immaginato di trovare nel tuo blog la citazione di un pezzo che ho canticchiato e ho visto eseguire dal vivo tanti anni fa, senza contare la presenza di Human Wheels e del Mingardi sanguigno, irriverente e dialettale dell'epoca del suo Circus. Sono stuzzicato a fare mia la "catena". ;-)
 
Secondo me, e molto più banalmente, è l'età! ;-)
 
@Annachiara
- comeee? cos'è che hai detto??... azz, ho dimenticato a casa il cornetto acustico. Eh sì che Mazzini e Pisacane mi prendevano in giro proprio per questa sbadattagine.. ;-)
 
curati, copy, curati, che ne hai bisogno :D
 
@Giuliana
- ho appena fatto 1 ora e mezzo di attesa dal medico per una semplice ricetta. Per ora mi reggo a dosi d'ironia, in attesa che l'antibiotico faccia il suo dovere.
 
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