lunedì, ottobre 01, 2007
Scene di guerra
La terra trema a ogni nuova esplosione. Un esperto potrebbe spiegarvi cosa distingua il boato di una granata da mortaio da quello di una bomba a mano, come isolare il latrare delle mitragliette dal caratteristico staccato degli AK-47 e dallo schioccare cupo e serrato delle mitragliatrici.
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Chi è sulla strada polverosa, però, preferisce proseguire nella fuga senza sfidare la sorte e quegli elicotteri che sorvolano a bassa quota descrivendo cerchi sempre più stretti, come avvoltoi o tafani che seguano l'odore del sangue.
Le chiamano "Operazioni Speciali" e arrivano senza preavviso, come la grandine, quasi sempre alle prime luci dell'alba. Chi non è abbastanza veloce nel saltare su un automezzo qualsiasi e nel mettersi in salvo prima che l'accerchiamento sia ultimato può solo attendere chiuso in casa, tremando e pregando che il campo dei tagliagole sia stato sgombrato, che non ci sia alcuna resistenza.
Ovviamente, è impossibile comunicare via telefono: tutta la zona è ermeticamente isolata.
Non c'è scelta tra l'incudine e il martello, non c'è tempo e non c'è volontà di distinguere amici e nemici, buoni e cattivi in questa guerra sudicia, strisciante, mai dichiarata apertamente.
Anche chi scappa ha un solo pensiero: scampare all'insidia mortale dei posti di blocco volanti, agli uomini in mimetica e passamontagna che possono essere militari resi pazzi dalla tensione nervosa o un gruppo salafita in cerca di inermi prede da scannare.
Ovviamente, è impossibile comunicare via telefono: tutta la zona è ermeticamente isolata.
Non c'è scelta tra l'incudine e il martello, non c'è tempo e non c'è volontà di distinguere amici e nemici, buoni e cattivi in questa guerra sudicia, strisciante, mai dichiarata apertamente.
Anche chi scappa ha un solo pensiero: scampare all'insidia mortale dei posti di blocco volanti, agli uomini in mimetica e passamontagna che possono essere militari resi pazzi dalla tensione nervosa o un gruppo salafita in cerca di inermi prede da scannare.
Non è l'Iraq, non è l'Afganistan, non è la Cecenia.
In un punto lontano, oltre l'orizzonte, luccicano invitanti le coste del Mediterraneo Occidentale.
In un punto lontano, oltre l'orizzonte, luccicano invitanti le coste del Mediterraneo Occidentale.
Etichette: The Smoking Pipe
Comments:
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@la Coniglia
- mi sono permesso di scrivere una sorta di reportage su quel che è avvenuto di recente e sta accadendo in silenzio nell'entroterra di una nazione tanto vicina ( meno di 200 km di mare dalle spiagge di Chia e del Poetto) e solo apparentemente pacificata: l'Algeria.
- mi sono permesso di scrivere una sorta di reportage su quel che è avvenuto di recente e sta accadendo in silenzio nell'entroterra di una nazione tanto vicina ( meno di 200 km di mare dalle spiagge di Chia e del Poetto) e solo apparentemente pacificata: l'Algeria.
Vuoi mettere il risparmio di carburante? Si inquina meno, non si rompono i coglioni con i sorvoli a bassa quota, tutta ciccia in tasca.
Emigriamo, Vi prego.
Emigriamo, Vi prego.
@Daniele
- Che dici, ci ritiriamo a Damasco a fumare in santa pace il narghilé mentre intorno a noi sciamano studenti vestiti tutti uguali?
Non so te, ma io mi sento tagliato per la parte del cinghiale bianco ;-)
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- Che dici, ci ritiriamo a Damasco a fumare in santa pace il narghilé mentre intorno a noi sciamano studenti vestiti tutti uguali?
Non so te, ma io mi sento tagliato per la parte del cinghiale bianco ;-)
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