sabato, gennaio 26, 2008

 

Tutti a casa




- “Ha sentito di Prodi? Guardi, son proprio contenta che l’hanno mandato a casa, quello là."
- "Aaah, era ora! Mi è stato sempre antipatico, sa? Con quell’aria da viscido e quel sorriso deficiente. E come apriva bocca, poi, mi dava sui nervi."
- "Sì, sì, cara, ha ragione. Lui e quegli incapaci della sinistra sono stati la rovina di questo paese.”


Epitaffio per Romano Prodi e per il governo dell’Unione: uno dei tanti che si potevano ascoltare in giro dopo il cupio dissolvi di giovedì sera al Senato.
C’è poco altro da aggiungere: probabilissimo che tra qualche mese le chiavi di questo Paese saranno restituite all'Unto, che potrà stappare lo champagne insieme ai suoi cortigiani, scherani e alleati.
Anche senza le scene da bettola offerteci da provetti alfieri del bon ton come Gramazio, Storto e Storace, sappiamo di che pasta sia fatta questa Destra che rispecchia gli umori profondi, gli interessi di bottega e i vizi di una certa Italia, per cui manteniamo la calma mentre ci prepariamo al peggio.

D’altra parte, se sfogliamo l’album dei ricordi di questi due avventurosi anni di governo del Centrosinistra resta l’impressione che ogni istantanea sia sfocata, che il tempo a disposizione sia stato dissipato a sedare le continue fibrillazioni interne alla maggioranza e a raggiungere estenuanti compromessi al ribasso.
Tante, troppe le promesse rimaste lettera morta: dalla legge sul conflitto d’interessi alla riforma del sistema radiotelevisivo, dalla modifica Legge 30 (Legge Biagi) alla riforma istituzionale.

La serietà al governo è impallidita in un ben più modesto “io speriamo che me la cavo”, mediando tra le velleità frustrate della Cosa Rossa, i rigurgiti di nostalgia democristiana dei centristi e le genuflessioni ai poteri forti e alle lobbies che hanno visto in prima fila la dirigenza del PD, troppo impegnata a dare al partitone un’identità ecumenica che non scontentasse nessuno.
A dirla fuori dai denti, chi più chi meno ne avevamo tutti le scatole piene di questa maggioranza rissosa, friabile e strabica, di dover trattenere il fiato a ogni votazione al Senato, di assistere impotenti alle prodezze di omuncoli che si atteggiavano a titani primeggiando nella sagra del veto incrociato e nel festival della tirata per la giacchetta.

Ci saremmo aspettati un qualche soprassalto d'orgoglio, un colpo di reni dopo l’affossamento dei PACS/DICO, dopo la resa alle corporazioni in rivolta contro il decreto Bersani, dopo la gestione a dir poco dilettantesca delle patate bollenti del CdA RAI e del caso Speciale: invece niente.
I pochi frutti dell’azione di governo restano nascosti nelle pieghe di una situazione economica difficile e recessiva, nei conti pubblici avviati al risanamento dopo anni di sciagurata finanza creativa. OK, ma la cambiale che abbiamo firmato per avere qualcosa di più e di meglio è andata in protesto e ora...
ora, ladies and gentlemen, sono cactus amari.

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Comments:
quoto l'articolo e lo condivido, lo sapevamo da subito che i democristi sono doubleface

saludos
 
su mastella mi viene in mente la famosa frase di cesare
...Tu quoque, brute, filii mihi


saludos

www.bardaneri.splinder.com
 
Questo articolo esprime benissimo il momento. Come ho avuto modo di dire anche da altre parti, io sono tra quelli che hanno votato questo governo che non c'è più (se mai c'è stato) ed anche io ero stanco delle bagarre. Sono anche molto tentato dal non votare alle prossime consultazioni; quando però poi ho visto il politico che si chiama come i tortellini rimangiarsi tutto e tornare sotto lo schiaffo del padrone, beh, hi capito che devo comunque essere orgoglioso di averci almeno creduto!
Ciao!
 
Io resto convinta che non votare è un errore, gli altri sono molto, molto peggio, Giulia
 
hai scritto un ottimo post. Rende appieno come diavolo siamo messi male...Malissimo!
 
Non c'è molto da dire se non condividere la tua amarezza e sperare che non si vada al suicidio delle nuove elezioni
 
quoto il tutto, e mi chiedo, per la prima volta dacchè ho il diritto di voto, se questa volta non sarà più saggio starmene a casa (o eventualmente al mare...)
 
@Bardaneri
- già, uomini x tutte le stagioni e "mani inette". Eppure qualcuno scriveva che dal letame crescono le rose...
@Giulia
- concordo e sottoscrivo.
@La Coniglia @BiancaC
- siamo messi malissimo, già. Qualcuno mi dia un pizzicotto per svegliarmi dall'incubo, presto!...No, eh? :-(
@Baol @Giuliana
- comprendo bene la tentazione di non votare in caso di prossima chiamata alle urne, visti i deleteri risultati delle candidature pilotate dalle segreterie di partito e dato che è un'impresa disperata sentirsi rappresentati da qualsiasi partito.
Tuttavia, attuare lo sciopero del voto significa pur sempre lasciare che il ganassa e i suoi degni compari c'infilino la punta dell'ombrello nelle terga sino a profondità insondabili, o no? :-/
 
Io ti voglio anche dire che ad aprile scadono le maggiori cariche dgli importanti CDA delle aziende del nostro beneamato belpaese...secondo me Napolitano non rimanda alle urne...ci aggiorniamo eh!
 
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