martedì, settembre 30, 2008

 

Never forget



Malalai Kakar
"Era un nostro obiettivo e l'abbiamo eliminato con successo."

Malalai è stata assassinata mentre usciva di casa
  • perché era un ufficiale di polizia

  • perché aveva scelto di non indossare più il burqa

  • perché si ostinava a proteggere donne indifese, picchiate, segregate in casa, private di ogni diritto

  • perchè era una donna.

Il suo nome era Malalai Kakar, 40 anni, sposata e madre di 6 figli.
Viveva e lavorava a Kandahar (Afghanistan), dove dirigeva il Reparto crimini contro le donne.

Non dimentichiamola

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Comments:
L'importante è che non la dimetichino le stesse donne afgane.
 
Chissà a cosa serve un reparto crimini contro le donne se il crimine contro le donne sembra essere il consenso più vasto in Afghanistan.
 
la violenza contro le donne non conosce confini geografici, cultura o ricchezza (Kafi Annan).

Ricordare e fare campagne di sensibilizzazione perchè anche tra noi, scompaiano certi comportamenti violenti dettati da codici d'onore "Tribali" atti solo a sminuire la figura umana.
 
oilà, Copyman, ti ho trovato!!, avendone conferma di aver centrato il blog, senza leggere altro (lo farò in seguito)poichè hai messo la firma con puntualità nel rimarcare questa vittima, simbolo di riscatto e rivendicazione della dignità di donna ecc.(da non dimenticare, come giustamente osservi). Inoltre, ritrovo qui anche la presenza di Ariela nei blog dove riscontro la tua agguerrita competenza ecc.. Eh, sì, Egomet! quasi, quasi. Tra le case (ove il mio corpo fanciulletto giacque, per dirlo con quel poeta), ognuna tra prati verdi e acque azzurre (dalla Valtellina all'attuale hinterland milanese) un caro ricordo per Gorla (straordinario crogiuolo di uomini - già detto)da dove per Falck, Magneti Marelli,Breda ecc. lavoratori piantavano radici per raccogliere pane...e fermenti, pure seminando in quel di Sesto San Giovanni.Tempi passati.Tornerò a trovarti, scusandomi ora per aver un pò divagato rispetto al tuo post. Ciao da Giovanni.
 
Mai. Lei e le altre Donne come Lei, in tutto il mondo.
 
@Duhangst
- Speriamo, anche se ho l'impressione che tutto congiuri perché le donne afgane restino pallide ombre sullo sfondo, prive di volto e di parola
@Ariela
- Serviva e servirebbe ancora, perché le poche donne poliziotto afgane riescono a rompere il silenzio delle vittime e, come ricordava Malalai in un'intervista, all'occorenza spaccare il muso a un marito aguzzino (per educarne 100).
@Louise May
- ineccepibile
@Giovanni
- ah, hai abitato anche nella "piccola Brianza" fagocitata dalla Grande Milano e trasformata in una fredda periferia.
Quando mi sono trasferito da queste parti, le grandi fabbriche stavano esalando l'ultimo, flebile respiro. Il clima della città industriale l'ho vissuto solo nei racconti altrui: le sirene Marelli, Edison, Breda, Osva e Falk a scandire la giornata, i fiumi di biciclette che si riversavano in strada a fine turno, lo strato di fuliggine sui davanzali delle finestre, i bagliori notturni e le volute di fumo che sfiatavano al momento delle colate. Un inferno per molti versi, ma vivo e vivace.
@Melavvelenata
- Mi hanno colpito molto i suoi occhi.
Doveva essere felice in quel momento, felice e consapevole di quel che stava facendo.
Ora quello sguardo sembra scutare chi guarda, sembra quasi sfidarci ad avere il coraggio di non far finta di non sapere, non vedere, non sentire.
Un abbraccio.
 
Ho il timore che la nostra memoria sia sempre comunque troppo corta e circoscritta a ciò che ci tocca!

Ma la speranza ....
 
Sì, e comunque nessuno l'ha protetta questa donna.
Cioè, teoricamente doveva essere un bersaglio prevedibile.
Inutile,comunque, secondo me, ostinarsi a credere che popoli con una cultura della punizione con la vita abbiano la stessa visione che noi abbiamo dell'importanza di una vita.
 
Avevo letto questa notizia.. Che tristezza davvero, Giulia
 
Bravo Copy a ricordare.
Sui nostri media, la notizia, sembra non aver lasciato traccia.
Dove sono le femministe ?
Mi piacerebbe che la cosa non fosse dimenticata, ma non in Afganistan, qua da noi !
 
Sai qual'è davvero il dramma?
Che in questo Mondo, non proprio perfetto, nè tantomeno giusto, ogni giorno ci sarebbe qualcuno da ricordare.
Persone che hanno avuto il solo torto di essere giuste, di essere rette, di lottare contro l'ingiustizia (e non una qualunque: quella che non si può mascherare).
Fa una profonda tristezza.
Daniele (Macca)
 
Non è la prima:poco addietro, dopo esilio ed essere stata lungo tempo ai così detti arresti domiciliari (per proteggerla da attentati! come si dichiarò)altra candidata alle elezioni è stata falcidiata. Prosegue il figlio nell'impegno politico, ma troppo giovane e allora forse il marito,che non è la stessa cosa.Purtroppo,temo non sarà nemmeno l'ultima donna uccisa per il proprio impegno dirompente e attività sociale per il loro riscatto,e non solo in quei paesi.(Intendevo Gorla sulla linea MI da pz.le Loreto, V.le Monza, Turro, Gorla, Precotto, Sesto S.G.).ciao da Giovanni
 
Che dolore a queste notizie! Sì non dimentichiamola! Non dimentichiamo queste donne!
 
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