domenica, novembre 15, 2009

 

Sunday Trashcan 11.15.2009



Food for thought

pifferaio di hamelin


A questo mondo c’è penuria di pifferai,
in compenso abbondano i topi disposti a seguirli ciecamente











La bestia

bestialityLeggo una notizia di qualche giorno fa e già il titolo non promette nulla di buono: “Arrestato catechista pedofilo”.

Il caso, emerso in provincia di Bari, sbatte per l’ennesima volta nella centrifuga dei media un tema spinoso come la perversione sessuale che va ad annidarsi in luoghi come seminari, oratori e parrocchie, dove la continuità di contatto tra adulti e minori dovrebbe essere al di sopra di ogni sospetto o comunque sotto custodia.
A poco vale che, nello specifico, il catechista sia stato arrestato in relazione ad abusi perpetrati nei confronti di un nipote, dunque “fuori dall’esercizio delle sue funzioni”: il pentolone è stato appena scoperchiato.

Penso allo sgomento delle famiglie, al dubbio, allo sdegno e alla repulsione che travolgono fiducia e rispetto ormai imbrattati. Soprattutto immagino lo sconcerto, la vergogna e la frustrazione di chi ha lavorato per anni fianco a fianco di queste persone e che ora s’interroga su sospetti rimossi o taciuti, minuzie fino a ieri sembrate insignificanti o innocue, sottili crepe in una facciata assolutamente perbene.

Mi domando: si può odiare di colpo e profondamente qualcuno che credevi di conoscere da una vita?
Puoi voltargli le spalle e lasciarlo affogare ora che è stato svergognato, privato della sua maschera?
Puoi provare pietà e non solo schifo e rabbia?

Sonorità slave: il Cymbalom



Ho scoperto il cymbalom (si legge zimbalom) per caso, ascoltando un album di Max Manfredi. Questo suono antico mi affascina... cos’altro dire?

Radici

Cosa sono le radici per ognuno di noi? In tutta onestà, non so dire se siano qualcosa che ci inventiamo spinti dal bisogno di dare una parvenza di stabilità, una collocazione in un continuum storico in cui ancorare la nostra identità individuale, così fragile, precaria e (spesso) confusa, oppure siano qualcosa di ancestrale che ereditiamo e che dimora nei recessi della coscienza.

Per quanto mi riguarda, so solo che il suono delle launeddas provoca in me una risposta emotiva profonda, immediata, che ha poco a che fare con la musica o la melodia in senso stretto.
Quella che per altri è una sonorità aliena, querula e irritante, per me è un appello, un richiamo dolce e al tempo stesso doloroso.

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Comments:
E' un reato talmente ignobile che difficilmente si riesce a non voltare le spalle.
 
Concordo con il commento che mi precede.
La/le launeddas è una specie di cornamusa?
 
@Dunhangst - Penso anch'io che il pedofilo susciti orrore, non pietà, perché avere misericordia di un predatore opportunista, di un monstrum indistinguibile che devasta un minore per soddisfare le sue pulsioni, è pressoché inconcepibile.
Tuttavia continuo a chiedermi cosa farei se un mio ex compagno di infanzia o di scuola, un amico con cui sono cresciuto e di cui credevo di conoscere (quasi) tutto fosse arrestato per pedofilia.
Non vorrei avere alcun contatto con lui, probabilmente, ma non mi negherei se ci fosse da aiutare concretamente i suoi familiari.

@Ariela - Le launeddas non sono cornamuse, anche se il suono le ricorda e il principio di base non è dissimile.
Sono un antichissimo strumento a fiato composto da tre canne di diversa lunghezza e spessore che il suonatore porta alle labbra modulando il suono con le dita, come nel flauto dolce.
La canna più lunga emette un suono basso continuo, mentre quella di mezzo e quella più sottile presentano i fori per le note.
Nelle launeddas è la bocca del suonatore a fare da mantice per soffiare aria in modo continuo nello strumento, mentre nelle cornamuse questo ruolo è demandato alla sacca di pelle.
 
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