giovedì, maggio 07, 2015

 

Vilipendio di cadavere editoriale



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Sembrerebbe che L’Unità si trascini una sorta di maledizione. Come se non bastassero i mesi già trascorsi dall’ingloriosa scomparsa dalle edicole e dalle polemiche per l’acquisizione della testata da parte dell’editore Guido Veneziani, fautore di un progetto editoriale “pop & glamour", l’ex quotidiano fondato da Antonio Gramsci è tornato a far parlare di se per due fatterelli incresciosi.

La prima notizia è quella del pignoramento dell’abitazione e di parte dello stipendio subito dall’ex direttore Concita De Gregorio, cui fanno compagnia alcuni giornalisti attualmente a spasso dopo la chiusura del giornale.
Si tratta di un lascito del fallimento della NIE - Nuova Iniziativa Editoriale SpA, editore per oltre un decennio di L’Unità, e dei risarcimenti milionari dovuti a cause per diffamazione a mezzo stampa vinte dai querelanti. Per contratto tali risarcimenti avrebbero dovuto essere ripartiti tra editore (80%), direttore responsabile (10%) e giornalista che ha firmato l’articolo (10%). Dato, però, che NIE SpA in liquidazione risulta insolvente, della sua quota sono stati chiamati a rispondere in solido gli altri due soggetti responsabili. 

Com’era ampiamente prevedibile, la disavventura giudiziaria capitata a Concita De Gregorio era troppo succosa perché non fosse spremuta a dovere da chi a Destra ha sempre visto L’Unità come il fumo negli occhi e per i simpatizzanti pentastellati non ancora sazi di insulti e gogne mediatiche.

La seconda notizia, passata pressoché in sordina, è lo stato di agitazione a oltranza proclamato dai giornalisti del Gruppo Editoriale Veneziani, proprio quello che ha rilevato L’Unità, che lamentano il mancato pagamento della tredicesima e di tre mesi di stipendio.
Ça va sans dire che se il buongiorno si vede dal mattino, per la Nuova Unità di Veneziani si prospetta un ritorno in edicola né rapido né senza sofferenze. 

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