venerdì, novembre 27, 2015
Moldavia: a est poco di buono
In Moldova un om sarac nu are drepturi (in Moldavia un pover’uomo non ha diritti).
Se anche le attenzioni della politica e dei media occidentali non fossero monopolizzate dall’emergenza terrorismo e dall’evolversi dalla crisi siriana, è improbabile che le incerte sorti della piccola e povera Moldavia sarebbero un tema all’ordine del giorno.
Tuttavia sarebbe il caso che le cancellerie del Vecchio Continente e l'euroburocrazia di Bruxelles fossero meno fredde e distratte nei confronti di questa giovane nazione schiacciata tra Romania, Ucraina e la sedicente repubblica separatista di Transnistria che, dopo essere stata convintamente europeista, rischia di scivolare verso NE: direzione Mosca.
A causare questo disamore che sta spostando il baricentro nazionale è un terremoto politico legato non tanto alle gravi difficoltà economiche, quanto alla corruzione dilagante nell'amministrazione pubblica che sta lambendo le più alte sfere dello stato.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è la mega-truffa che ha fatto sparire dalle banche moldave 1 miliardo di Dollari - pari al 20% del PIL nazionale - con la complicità di vari personaggi in vista, tra cui l’ex premier europeista Vlad Filat, arrestato con l’accusa di aver favorito la "stangata" intascando una bustarella da 260 milioni di dollari.
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