giovedì, gennaio 31, 2019

 

Il marchio di Caino



Sono rimasto colpito da un episodio di cronaca nera avvenuto un anno e mezzo fa per il quale, nei giorni scorsi, un canadese di 33 anni è stato condannato a 16 anni di carcere per omicidio, ridotti a 14 tenendo conto del periodo già scontato in carcere. A impressionarmi è stata la ricostruzione del crimine.

Improvvisamente e senza alcun motivo plausibile, il 33nne ha aggredito i vicini di casa bastonando a morte con una mazza da baseball l'uomo che gli era venuto incontro sulla porta. Subito dopo, l’omicida ha rovesciato sul cadavere il gasolio contenuto in una tanica e ha appiccato il fuoco, propagatosi poi a tutta l’abitazione.
La moglie della vittima è riuscita a stento a mettersi in salvo dalla casa in fiamme. Fortunatamente, il figlio della coppia, di soli 7 anni, non era presente al momento dell'aggressione.

Arrestato, il 33nne è risultato sano di mente, lucido e consapevole, ma non ha saputo fornire alcuna spiegazione o movente per il suo raptus omicida; parenti è conoscenti lo hanno descritto come una persona mite, facile da persuadere in caso di discussione.

La vedova ha dichiarato che, poco prima dell’aggressione, il vicino si era presentato allo steccato accusandoli di tenere in disordine il giardinetto e minacciando di dargli fuoco qualora non avessero provveduto a risistemarlo. Lei e suo marito non avevano dato peso alla minaccia, scambiandola per un innocuo vaneggiamento da sbornia. Gli agenti di polizia e i vigili del fuoco intervenuti sul posto hanno testimoniato al processo che il prato davanti alla casa incenerita era in ordine.

Quali demoni sonnecchiano nella mente delle persone miti e inoffensive?

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