martedì, gennaio 09, 2007

 

Viali di memoria


viale abruzzi
Chiedo venia ai quattro lettori quattro se in questi giorni d'inizio d'anno che mi vedono relegato in una sorta di limbo tra presente e futuro appaio verboso e impegolato in riflessioni "ombelicali".
Tra le ricapitolazioni di questo periodo agrodolce, nella mia mente s'è insinuata come un chiodo la prima canzone che ho ascoltato in una grigia domenica di gennaio entrando a Milano con la valigia in mano e che da allora ho legato ai lunghi viali di questa città, a una particolarissima sensazione di distacco e di malinconia che per me è un dolcissimo, inebriante veleno.
E pensare che sino a oggi non avevo mai fatto veramente caso al testo di Baglioni, preso com'ero dalla cosa che preferisco di questo pezzo: le note del pianoforte.

Mille giorni di me e di te

Io mi nascosi in te poi ti ho nascosto
da tutto e tutti per non farmi più trovare
e adesso che torniamo ognuno al proprio posto
liberi finalmente e non saper che fare...

Non ti lasciai un motivo né una colpa
ti ho fatto male per non farlo alla tua vita
tu eri in piedi contro il cielo e io così,
dolente, mi levai imputato alzatevi...

Chi ci sarà dopo di te
respirerà il tuo odore
pensando che sia il mio
Io e te che facemmo invidia al mondo
avremmo vinto mai
contro un miliardo di persone
e una storia va a puttane
sapessi andarci io...

Ci separammo un po' come ci unimmo
senza far niente e niente poi c'era da fare
se non che farlo e lentamente noi fuggimmo
lontano dove non ci si può più pensare...

Finimmo prima che lui ci finisse
perché quel nostro amore non avesse fine
Volevo averti e solo allora mi riuscì
quando mi accorsi che ero lì per perderti...

Chi mi vorrà dopo di te
si prenderà il tuo armadio
e quel disordine
che tu hai lasciato nei miei fogli
andando via così
come la nostra prima scena
solo che andavamo via di schiena...
Incontro a chi
insegneremo quello che
noi due imparammo insieme
e non capire mai cos'è
se c'è stato per davvero
quell'attimo di eterno che non c'è...
mille giorni di te e di me...

Ti presento
un vecchio amico mio
il ricordo di me per sempre
per tutto quanto il tempo
in questo addio
io mi innamorerò di te

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Comments:
Solo per dirti...e chiedo scusa lla tua metà...che ti adoro! Il tuo commento al mio post (che mio marito ha criticato acidamente perchè dice che faccio la figura di una povera sfigata) è da ritagliare e mettere sul frigo col magnete per ricordarlo ogni tanto...sei un uomo saggio...e tanto tanto simpatico!

Salutoni

Gra
 
"quattro lettori quattro"... però così ad occhio e croce mi sembrano parecchio affezionati... ;-)
 
Ah, come sono contenta che sei tornato!
Da come ci avevi lasciato sembrava che non saresti tornato mai più, e l'immagine dell'aereo non facilitava certo le cose!

La meringa
 
@La meringa
- sono tornato senza disfare la valigia... per scaramanzia preferisco non aggiungere altro.

@Lemoni
- felice del tuo apprezzamento, Gra :-)

@OrsoCapriola
- se rispondessi potrei essere tacciato di ruffianeria pedestre ;-) I miei dispetti, ma petite :*
 
Felice di vedere che il duemilasette ti vede qui, ancora.
Baglioni a parte ;-)
 
@Pubblivora

- anch'io faccio fatica a "sdoganare" il Baglioni cantante, ma sono disposto a fare qualche eccezione.
Una cosa è certa: invecchia con stile (azz... se mi rodo dall'invidia!!) ;-)
 
@ copyman: Non sapevo che stile fosse sinonimo di lifting. Baglioni mi piace per i suoi testi (alcuni, mica tutti) ma vederlo così, più tirato di una pelle sul tamburo, mi fa un po' impressione, ecco...
 
@Supercopy

- Sì, anche per me il viso botox-liftato è stata una pessima scelta. Tuttavia, nell'insieme trovo che, invecchiando, Baglioni abbia non solo conservato un fisico asciutto, ma anche affinato un'eleganza di portamento che porta a spasso con una naturalezza sconosciuta a molti trentenni e quarantenni (me incluso).
Dal punto di vista dei testi, invece, lui è oramai un "marchio di fabbrica" che alterna cose pregevoli ai baglionismi (o baglionate) di maniera.
 
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