mercoledì, giugno 06, 2007
Immoralia
Questo post è una provocazione: siete liberi di raccoglierla o farla cadere. Cosa rispondereste se vi domandassero a bruciapelo: “Cos’è immorale secondo te?”
Me lo sono chiesto oggi ascoltando per radio una notiziola di cronaca estera.
Nella Polonia degli ineffabili, ultranazionalisti e ultraconservatori fratelli Kaczynsky c’è un ministro che propone di mettere al bando una lista di libri in quanto “di contenuto immorale” (sic!).
E pensare che dopo la boutade del Teletubbies diseducativi perché uno dei pupazzi è stato accusato di atteggiamenti cripto-omosessuali, credevo che il governo polacco avesse dato il meglio di sé nella disciplina non agonistica del salto triplo all’indietro... .
Non che la Polonia - qualora passasse la proposta dell’Index Librorum Prohibitorum di Stato - si troverebbe isolata e fuori dal mondo. Tuttavia non stiamo parlando di una Repubblica di Bananas qualsiasi, ma di una nazione che fa parte dell’Unione Europea e che, per taluni ambienti di casa nostra, rappresenta un modello.
Torniamo ad occuparci dell'immoralità che ci riguarda da vicino.
Cosa può essere bollato come immorale da noi italiani apparentemente così tolleranti, secolarizzati, relativisti, figli del pensiero debole?
Cosa può provocare la ribellione del nostro senso etico?
Ho compiuto un rapido giro di opinioni tra colleghi da cui sono emerse queste indicazioni (in ordine decrescente di citazione):
• esporre i bambini a programmi/film contenenti messaggi inadatti, violenti o diseducativi
• programmi televisivi e pubblicazioni finalizzate a screditare, ridicolizzare e offendere il senso religioso, le pratiche di culto e la Chiesa Cattolica
• i tempi di attesa per le prestazioni erogate dalle strutture sanitarie pubbliche
• gli stipendi, i privilegi e benefit riservati ad amministratori pubblici e parlamentari
• i contratti delle star dello spettacolo, della televisione e dello sport
• l’evasione e l’elusione fiscale praticate in alcune categorie professionali
• la ricchezza generata da intermediazioni finanziarie (borsa) o immobiliari
• le campagne pubblicitarie per prodotti bancari e di credito al consumo (prestiti)
• la “TV del dolore”, i Reality Show e i quiz a premi, specie se sovvenzionati attraverso il canone RAI.
Ora è il vostro turno: cos’è che trovate immorale?
Etichette: Cultura, The Smoking Pipe
Comments:
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Io vado più sul sessuale: pedofilia e necrofilia. Se chiedi una risposta secca.
Ma il discorso è immensamente complesso....
Ma il discorso è immensamente complesso....
@Angie
- concordo, anche se quando si entra nella nebulosa delle tariffe o nella costellazione degli onorari si bordeggia il confine tra immoralità e indecenza ;-)
@Annachiara
- non c'è dubbio che il discorso sia maledettamente complesso. Ho dovuto x forza sintetizzare, sacrificando tantissimi risvolti x non scrivere un post a dispense.
Se ci si ferma a ragionare andando oltre le formule scontate, ci si accorge che è un tema che scappa da tutte le parti...
- concordo, anche se quando si entra nella nebulosa delle tariffe o nella costellazione degli onorari si bordeggia il confine tra immoralità e indecenza ;-)
@Annachiara
- non c'è dubbio che il discorso sia maledettamente complesso. Ho dovuto x forza sintetizzare, sacrificando tantissimi risvolti x non scrivere un post a dispense.
Se ci si ferma a ragionare andando oltre le formule scontate, ci si accorge che è un tema che scappa da tutte le parti...
anche io sono d'accordo con Annachiara...tutto ciò che rigurda in particolare il mondo infatile che subisce da abusi in poi visto che questi piccoli esseri sono indifesi mi fa inorridire in particolare quando ci si accanisce contro chi ha una qualsiasi forma di handicapp dalla più semplice a la più grave...reputo tutto una scifezza ma il discorso è anche un pò più complesso...ti saluto intanto e spero di essere stata abbastanza chiara non so...:)
concordo con le donne sopra, tutto ciò che è abuso sui minori ma anche la tv del dolore non scherza...E mi fa strano vedere che è al penultimo posto tra ciò che ti hanno risposto i colleghi... Come si può accettare una tv che mostra gli ultimi momenti di vita di una donna, anche se principessa? che mostra solo lacrime e dolore non per rendere partecipi gli altri ma solo per incassare soldi? secondo me anche la tv del dolore è sfruttamento, è una forma di prostituzione, datemi retta...
La cosa più immorale di tutte, secondo me?
La mancanza di rispetto dilagante. Verso ogni forma vivente e verso tutto ciò che ci circonda.
Ci fosse quello, penso saremmo sulla buona strada per cancellare buona parte dell'elenco fatto finora da te e da chi mi ha preceduto...
Utopie e sogni. Lo so.
Ma sperare non fa mai male.
La mancanza di rispetto dilagante. Verso ogni forma vivente e verso tutto ciò che ci circonda.
Ci fosse quello, penso saremmo sulla buona strada per cancellare buona parte dell'elenco fatto finora da te e da chi mi ha preceduto...
Utopie e sogni. Lo so.
Ma sperare non fa mai male.
@scrittricexcasore
- mi pare chiarissimo che al primo posto tra le immoralità c'è l'offesa - fisica e psicologica - verso i bambini e chi si trovi in situazioni di svantaggio.
Non a caso in ufficio si sottolineava quanto fosse spregevole anche la trasformazione della fascia televisiva pomeridiana, dove ormai le reti "affittano" gli spazi agli inserzionisti pubblicitari.
- mi pare chiarissimo che al primo posto tra le immoralità c'è l'offesa - fisica e psicologica - verso i bambini e chi si trovi in situazioni di svantaggio.
Non a caso in ufficio si sottolineava quanto fosse spregevole anche la trasformazione della fascia televisiva pomeridiana, dove ormai le reti "affittano" gli spazi agli inserzionisti pubblicitari.
@La Coniglia
- l'ho scritto tempo fa: ci sono professionisti del ciglio umido, della zoomata sul dettaglio macabro, del drammone familiare consumato in diretta che sono peggio degli avvoltoi. Loro ti rispondono che esercitano un diritto di cronaca e che il pubblico a casa chiede questo genere di servizi. In effetti la TV del Dolore genera pathos e fenomeni di specularità/mimesi emotiva, stimolando deterninate aree del cervello e il rilascio di endorfine.
Per questo a fine puntata, anche se non c'è alcuna consapevolezza, molti spettatori e spettatrici avvertono quella sensazione di spossatezza mista a benessere che normalmente segue le crisi liberatorie di pianto.
- l'ho scritto tempo fa: ci sono professionisti del ciglio umido, della zoomata sul dettaglio macabro, del drammone familiare consumato in diretta che sono peggio degli avvoltoi. Loro ti rispondono che esercitano un diritto di cronaca e che il pubblico a casa chiede questo genere di servizi. In effetti la TV del Dolore genera pathos e fenomeni di specularità/mimesi emotiva, stimolando deterninate aree del cervello e il rilascio di endorfine.
Per questo a fine puntata, anche se non c'è alcuna consapevolezza, molti spettatori e spettatrici avvertono quella sensazione di spossatezza mista a benessere che normalmente segue le crisi liberatorie di pianto.
@Melavvelenata
- se oggi potessimo ascoltare davvero ciò che diciamo e il modo con cui formuliamo i pensieri sentiremmo una cacofonia di IO io IO io Io,
oppure mediocri varianti del "IO SONO, tu sei poco, egli non c'è"
Mi è rimasto impresso un confronto tra poesia occidentale e orientale proposto da Erich Fromm nelle prime pagine del suo "Avere o essere". Il poeta occidentale, commosso dalla semplice bellezza di un fiore campestre, non resiste al desiderio di svellerlo dalla terra, radici incluse, per portarlo nel giardino di casa. Il poeta orientale, invece, contempla la bellezza e la perfezione della piantina nella collocazione che la natura ha scelto perché la considera parte di un tutto che è unico e irripetibile.
Ho come l'impressione che la mancanza di rispetto stia proprio in questa incapacità di uscire da una regressione infantile per cui tutto ciò che ci circonda esiste nella misura incui è funzionale ai nostri bisogni.
- se oggi potessimo ascoltare davvero ciò che diciamo e il modo con cui formuliamo i pensieri sentiremmo una cacofonia di IO io IO io Io,
oppure mediocri varianti del "IO SONO, tu sei poco, egli non c'è"
Mi è rimasto impresso un confronto tra poesia occidentale e orientale proposto da Erich Fromm nelle prime pagine del suo "Avere o essere". Il poeta occidentale, commosso dalla semplice bellezza di un fiore campestre, non resiste al desiderio di svellerlo dalla terra, radici incluse, per portarlo nel giardino di casa. Il poeta orientale, invece, contempla la bellezza e la perfezione della piantina nella collocazione che la natura ha scelto perché la considera parte di un tutto che è unico e irripetibile.
Ho come l'impressione che la mancanza di rispetto stia proprio in questa incapacità di uscire da una regressione infantile per cui tutto ciò che ci circonda esiste nella misura incui è funzionale ai nostri bisogni.
A mio parere, immorale è tutto quello che viola la libertà personale di un individuo compresi gli animali, ma è un discorso troppo vasto e con troppe sfaccettature è diffcile fare un elenco.
A me viene solo il voltastomaco...Ci sono cascata all'inizio, ma ora non mi fregano più. Che poi ora anche le persone nella loro quotidianità tirano fuori la lacrima come niente....Non va bene, non va bene!!!!
ci sarebbe un elenco veramente lungo, ma concordo con quanto ha scritto popale.. il non rispetto e la violazione della libertà di un individuo, a qualsiasi livello, può sintetizzare quello che secondo me è immorale o produce azioni e situazioni immorali..
@pOpale
- scrivendo questo post mi sono reso conto di quanto sia difficile sintetizzare le cose che ci irritano e ci sdegnano senza finire in un'elencazione generica, incompleta e, tutto sommato, banale.
E' chiaro che l'etica personale non è strutturata come un libro ordinato in paragrafi, non esistono compartimenti stagni da cui pescare: è una visione del mondo complessiva e stratificata, giudizi di valore che maturiamo con gli anni, le scelte e le esperienze.
L'unica utilità della mia provocazione è se ci spinge a mettere mano nell'armadio mentale dove sono stipati alla rinfusa questi ragionamenti, perchè mi sono accorto che molte reazioni sono dettate da consuetudini e spezzoni di regole morali sedimentate, rimaste giacenti senza alcun vaglio critico.
Sarebbe stato molto più facile parlare con calma di queste cose seduti in salotto o in giardino, in una notte di mezza estate, ma non abbiamo questo privilegio.
@La Coniglia
- bravissima! Pensa a quante persone non si rendono minimamente conto che dall'altra parte dello schermo qualcuno sta manipolando le loro emozioni... e non è un gioco leale, alla pari.
A me sgomenta una cosa: il sospetto che questi programmi siano accostati, nel gradimento dei telespettatori, a Beautiful o altre soap opera (e non solo per la collocazione nel palinsesto, che non è casuale).
E' orrendo pensare che i drammi della vita vera si differenzino dalla finzione solo per l'intensità dello spettacolo nella scala emotiva del telespettatore, come due tipi di droga.
- scrivendo questo post mi sono reso conto di quanto sia difficile sintetizzare le cose che ci irritano e ci sdegnano senza finire in un'elencazione generica, incompleta e, tutto sommato, banale.
E' chiaro che l'etica personale non è strutturata come un libro ordinato in paragrafi, non esistono compartimenti stagni da cui pescare: è una visione del mondo complessiva e stratificata, giudizi di valore che maturiamo con gli anni, le scelte e le esperienze.
L'unica utilità della mia provocazione è se ci spinge a mettere mano nell'armadio mentale dove sono stipati alla rinfusa questi ragionamenti, perchè mi sono accorto che molte reazioni sono dettate da consuetudini e spezzoni di regole morali sedimentate, rimaste giacenti senza alcun vaglio critico.
Sarebbe stato molto più facile parlare con calma di queste cose seduti in salotto o in giardino, in una notte di mezza estate, ma non abbiamo questo privilegio.
@La Coniglia
- bravissima! Pensa a quante persone non si rendono minimamente conto che dall'altra parte dello schermo qualcuno sta manipolando le loro emozioni... e non è un gioco leale, alla pari.
A me sgomenta una cosa: il sospetto che questi programmi siano accostati, nel gradimento dei telespettatori, a Beautiful o altre soap opera (e non solo per la collocazione nel palinsesto, che non è casuale).
E' orrendo pensare che i drammi della vita vera si differenzino dalla finzione solo per l'intensità dello spettacolo nella scala emotiva del telespettatore, come due tipi di droga.
@akk
- 'azzo, sto diventando talmente prolisso /e palloso) che ho visto il tuo commento solo dopo aver postato il papello qui sopra! :-(
Mi perdoni se ti accomuno alla risposta data a pOpale? Ciao!
- 'azzo, sto diventando talmente prolisso /e palloso) che ho visto il tuo commento solo dopo aver postato il papello qui sopra! :-(
Mi perdoni se ti accomuno alla risposta data a pOpale? Ciao!
Come hai ben precisato, Marcello, e i commentatori ribadiscono, il tema non è facilmente sintetizzabile.
Tuttavia una parola si affaccia per prima a questo cluster mentale del disgusto: indifferenza.
Trovo immorale il nostro far finta di non vedere.
E tutti, chi piu' chi meno, ogni tanto ci entriamo dentro, purtroppo.
Mi sbaglio? Spero di sì :-)
Un abbraccio, annalisa
Tuttavia una parola si affaccia per prima a questo cluster mentale del disgusto: indifferenza.
Trovo immorale il nostro far finta di non vedere.
E tutti, chi piu' chi meno, ogni tanto ci entriamo dentro, purtroppo.
Mi sbaglio? Spero di sì :-)
Un abbraccio, annalisa
perdonato!!!
e non si tratta di essere prolissi, è un argomento davvero "impegnativo", ci vorrebbero non so quante parole per poterlo approfondire sul serio!!!
ciao
e non si tratta di essere prolissi, è un argomento davvero "impegnativo", ci vorrebbero non so quante parole per poterlo approfondire sul serio!!!
ciao
La moralità è un concetto soggettivo. Questo è un problema, in quanto io mi posso comportare in modo tale da ritenermi morale, magari offendendo la moralità di altre persone. Dobbiamo dunque attenerci a quello che, secondo costume, lo è.
Concordo i punti da te tracciati...
Concordo i punti da te tracciati...
@Annalisa
- quell'indifferenza che tanto spesso eleviamo a virtù chiamandola tolleranza, discrezione o farsi gli affari propri... hai ragione, ci caschiamo dentro tutti, prima o poi. Forse non è congruente, ma mi viene in mente l'immagine di Simon Pietro che piange amaramente all'ombra di un muro del Sinedrio mentre ripensa alla vanagloria delle sue professioni di coraggio e lealtà.
Un caro saluto.
- quell'indifferenza che tanto spesso eleviamo a virtù chiamandola tolleranza, discrezione o farsi gli affari propri... hai ragione, ci caschiamo dentro tutti, prima o poi. Forse non è congruente, ma mi viene in mente l'immagine di Simon Pietro che piange amaramente all'ombra di un muro del Sinedrio mentre ripensa alla vanagloria delle sue professioni di coraggio e lealtà.
Un caro saluto.
@Akk
- sì, mi sento un po' come chi si è messo a spazzare casa con uno spazzolino da denti ;-)
@Amosgitai
- caso Welby docet. Benvenuto!
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- sì, mi sento un po' come chi si è messo a spazzare casa con uno spazzolino da denti ;-)
@Amosgitai
- caso Welby docet. Benvenuto!
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