sabato, febbraio 16, 2008

 

Qualunquismo XXL




Tempo fa sono capitato casualmente sul sito di un giornalista, l’italoamericano Cristiano Lovatelli Ravarino, a prima vista personaggio eccentrico, per giunta accompagnato dall’inquietante fama di intrattenere rapporti più che amichevoli con il Dipartimento di Stato e l’Intelligence USA.
Sia come sia, nell’archivio di questa sorta di appestato del giornalismo nazionale ho trovato diverse cose interessanti, mescolate a non modiche quantità di divagazioni autoreferenziali e a ricostruzioni allusive dei peggiori misteri italiani da prendersi con ampio beneficio d’inventario.

Tra le cose più rilevanti, la presentazione di un libro sulla questione mediorientale: “Perché ci odiano”, scritto dal giornalista Paolo Barnard, talmente controverso, radicale e schierato da non essere supportato dall’editore (e sì che si tratta della collana BUR Rizzoli).

Ciò mi ha condotto a informarmi su Barnard, altro reporter scomodo, già corrispondente dall’estero delle principali testate italiane, collaboratore della prima ora di Michele Santoro nonché co-ideatore ed (ex) collaboratore della trasmissione Report .
Consiglio a tutti di trovare il tempo e la pazienza di leggere le tre mail di Barnard pubblicate sul sito di Peacelink e segnalate nel blog del sempre acuto Macca.
Si tratta di circa 8 pagine dense, che meritano di essere stampate per una lettura attenta a prescindere che poi si concordi con la visione plumbea, impietosa e angosciante della cosidetta “Società Civile” e dei suoi referenti/icone più in vista: da Michele Santoro a Beppe Grillo, da Gino Strada a Marco Travaglio, da Nanni Moretti a Milena Gabanelli.

Quel che conta, in fondo, sono le domande che indirettamente Barnard pone a ciascuno di noi, al nostro modo di partecipare al grande gioco della comunicazione, alle aperture di credito che accordiamo a chi chiama a raccolta la nostra indignazione additando clamorose ingiustizie o il marciume annidato nella quotidianità, nei privilegi di casta, nei sottoscala e ai piani nobili del potere.

Da una parte, io credo, fa parte della nostra natura provare istintivamente simpatia e fiducia per chi impersonifica un possibile riscatto morale, uno scatto d’orgoglio civile o la nostra voglia repressa di far ruzzolare nella polvere la razza cialtrona affinché, volente o nolente, conosca il sapore acre del liquame che scarica sulle nostre teste.
Che soddisfazione quei cinque minuti, quella mezz'ora, quell'ora di sana, massiccia incazzatura in piazza o incollati davanti al televisore!

Un momento...

Prendi fiato, controlli il respiro e la frequenza del battito cardiaco. Ti fermi e pensi che poi non c'è tanta differenza con l'ora d'aria concessa ai carcerati, che le altre 23 ore del giorno le passi come tutti gli altri a cercare scappatoie, a evitare rogne e lisciare per necessità il pelo altrui, a chiedere con il cappello in mano piccoli vantaggi personali, condoni, dilazioni, deroghe, licenze.

Come la mettiamo?
Ha forse ragione Paolo Barnard quando parla di autoassoluzione che ci fa sentire almeno un pochino diversi e più virtuosi della media nazionale, di una società civile che si castra da sola alimentando il culto di paladini che in realtà giocano la loro più o meno onesta partita nello star system?
Siamo quelli che ogni cinque anni - e talvolta anche meno - depositano nell'urna la delega alla Nutella affidandola alla custodia di un baby teppista irresponsabile, che poi se ne sbattono allegramente salvo lamentarsi a gran voce che il pupo ha svuotato il barattolo?

[P.S.: Scusate il conato di qualunquismo "taglia extralarge".]
Finché sei in tempo tira
e non sbagliare mira
probabilmente il bersaglio che vedi
è solo l'abbaglio di chi da dietro spera
che tu ci provi ancora

Perché poi gira e rigira gli serve solo una scusa
La fregatura è che c'è sempre un altro che paga
e c'è qualcuno che indaga per estirpare la piaga
però chissà come mai qualsiasi cosa accada
nel palazzo lontano nessuno fa una piega
Serve una testa che cada e poi chissenefrega
la prima testa di cazzo trovata per strada

Se vuoi tirare tira
ma non sbagliare mira
probabilmente il bersaglio che vedi
è solo l'abbaglio di chi da dietro giura
che ha la coscienza pura.

Il mio nemico non ha divisa
ama le armi ma non le usa
nella fondina tiene le carte visa
e quando uccide non chiede scusa

(Daniele Silvestri - Il Mio Nemico)

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Comments:
penso anch'io che queste trasmissioni e questi personaggi servano anch'essi al sistema, però è anche vero che alcuni servizi di Report hanno davvero fatto tremare dei palazzi.
 
Incredibile, proprio ieri sera mio marito mi raccontava 'sta storia di Barnard...
 
Concordo con la necessità di non autoassolversi. Ma se continuamo ad arrabbiarci e a guardare alle referenti/icone il motivo sta nel fatto che chi ci assicura che le cose cambieranno - e noi le votiamo per questo motivo - non fanno nulla in questo senso. Poi certo, noi dal basso, non dobbiamo chiudere gli occhi sui nostri piccoli compromessi, imbrogli, clientelismi, è necessaria una svolta dal basso verso l'alto!
 
@Butred @Annachiara @Smilla
- mi tocca rimandare una risposta articolata a giorni un po' meno convulsi e stressanti dal punto di vista lavorativo. :(
Keep in touch.
 
Il problema più grosso è che dopo un po' si fa l'abitudine a tutto...
Grazie per la visita e il commento, un sorriso, tuo
Cosimo Piovasco di Rondò
 
ho stampato il tutto come da tuo suggerimento. quindi, nella mia momentanea, beata ignoranza, dico solo che forse questo non è un bel momento per farsi prendere la mano dal qualunquismo (anche se comprensibile...)
 
Lucidissimo.
Complimenti.
Ti consiglio, per approfondire, in un certo senso, una "deviazione" del tuo pensiero (in senso positivo), questo link:
http://www.wumingfoundation.com/italiano/Giap/giap20_VIIIa.htm#ghetto
Il primo articolo è assai ben scritto.
Io ti ringrazio della stima, invero mal riposta, e lo sai!
:-)
Sai che contraccambio con affetto.
A me continua a piacere questo scambio d'opinioni che, poi, è quasi tutto quel che ci resta.
Sento di crescere, e questo è bene.
Un abbraccio.
Daniele
(Macca)
 
Favolosa!
:-)
 
Mi sei piaciuto, mi sei...
 
Io spero tu non ti sia offeso.
Il mio non è stato un ringraziamento "dovuto", ma sentito.
Non è affatto un salamelecco.
Da me, mai.
Buona serata.
:-)
Daniele
 
Cerco di dare una risposta cumulativa.
Affondando la questione nel tempo, ma senza andare troppo in là, dovremmo chiederci, per prima cosa, cosa davvero è successo nel 1999, durante, prima e dopo i bombardamenti “Nato” sul Kosova. Il pantano era ed è enorme: per convenienza, sopratutto Americana, si è semplificato molto, che è quello che vogliono i media tradizionali. La Serbia non vuole rinunciare al Kosova per molti motivi che in questi giorni si sono approfonditi, e si è presa il 99% delle colpe per gli accadimenti di quella martoriata parte d'Europa durante e dopo la guerra. Molte di queste colpe sono vere, reali e non ancora pagate, ma quest'indipendenza posticcia (vi invito, se potete, a leggere il bell'articolo di oggi sulla “Repubblica”) non aiuta la vera normalizzazione che dovrebbe avvenire, se di normalità si vuole parlare. Nessuno, credo, possa impedire al Kosova di autodeterminarsi, di aspirare allo status di Nazione libera, ma come sta avvenendo non è la maniera giusta: qui due blocchi (che ci sono ancora, altrochè) spostano l'attenzione geo-politica su questo nodo dopo che per dieci anni gli unici che se ne sono sempre ricordati erano i soldati, anche Italiani, che sono lì. La Serbia ha il diritto di volere tenere le sue radici in Kosova e non può dimenticare che questo non la giustifica per azioni contro gli Albanesi, ma la popolazione, adesso, è tutt'altro che libera: piuttosto potrebbe ritrovarsi in un protettorato ibrido, dove la mafia e la delinquenza sguazzerebbero né più e né meno di quello che fanno ora. Perciò, se a fallimento sommiamo fallimento, politico, militare e civile ci ritroviamo con un pugno di mosche, esattamente quello che agitano molti paesi Europei, timorosi, evidentemente, di fare i protagonisti reali di questa vicenda. Così, ancora una volta, decideranno gli USA, solo che la Russia non starà zitta. Risultato?
Daniele
 
@Daniele
-tranquillo, sono certo che siamo entrambi allergici alle cortesie pro-forma :-)
Grazie per l'appunto che hai appena lasciato sul kosovo.
Buon fine settimana, hermano
 
Io penso che le continue denuncie che poi non aprono ad una vera presa di coscienza e quindi di azione conseguente, facciano il gioco degli avversari... Ho letto gli articoli e molte cose le ho condivise. Giulia
 
Non so se le denunce servano davvero quando non sono seguite da atti concreti che vengono sia dal basso che dall'alto.
Credo piuttosto che facciano notizia per una audience diversa dal quella del grande fratello...
 
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