martedì, settembre 16, 2008
Ciao Luther
Qualcuno lo considerava troppo zuccheroso, il "Phil Collins della black music". A mio parere, invece, Luther Vandross aveva un talento cristallino e il raro dono di trasmettere good vibes, positività.
D'altra parte non si vendono oltre 25 milioni di dischi né si vincono 8 Grammy Awards o si arriva 4 volte primi nella categoria Best Male R&B Vocal Performance smerciando gassosa.
Luther Vandross è morto poco più di tre anni fa, a soli 54 anni, e oggi mi va di salutarlo per quello che mi ha regalato la sua musica postando questa scintillante esibizione Live in cui interpreta un grande classico portato al successo da Dionne Warwick a metà degli anni '60: "A house is not a home".
Ciao Luther.
Etichette: musica e spettacoli, Ricordi
Comments:
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Bisogna ricordare chi ci regala emozioni, chi ci scalda il cuore... Rimane la loro voce e questo è bel dono che ci hanno lasciato, Giulia
@Giulia
- sottoscrivo :-)
@Macca
- non è la canzone che canterei mai sotto la doccia, ma concorderai che ci vogliono due attributi adeguati per riuscire a cantarla come ha fatto Vandross: in certe scalate di ottave è assolutamente fenomenale.
- sottoscrivo :-)
@Macca
- non è la canzone che canterei mai sotto la doccia, ma concorderai che ci vogliono due attributi adeguati per riuscire a cantarla come ha fatto Vandross: in certe scalate di ottave è assolutamente fenomenale.
Beh non è neanche il mio genere ma apprezzo l'ottima vocalità e pure l'aspetto direi. Ma una curiosità da donnetta: Dionne Warwick come mai si commuove tanto? :)
@Smilla
- Si trattava di una serata di premiazione in stile Oscar.
A Vandross era affidato il compito di "introdurre" un premio alla carriera tributato a Dionne Warwick eseguendo la canzone che nel 1964 l'aveva portata al successo.
Non è un caso, perciò, che le telecamere indugiassero tanto sulla cantante.
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- Si trattava di una serata di premiazione in stile Oscar.
A Vandross era affidato il compito di "introdurre" un premio alla carriera tributato a Dionne Warwick eseguendo la canzone che nel 1964 l'aveva portata al successo.
Non è un caso, perciò, che le telecamere indugiassero tanto sulla cantante.
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