martedì, dicembre 06, 2011

 

Capro €spiatorio



euro.gif Giovanni Guareschi, nel suo "Mondo Piccolo", tratteggia la figura di un mezzadro che, al capezzale del suo bambino consumato da una febbre altissima, a un certo punto prende il termometro e lo polverizza nella stretta poderosa della mano.

È un gesto inutile, dettato dall'angoscia e dall'esasperazione di un padre impotente a modificare un evento inconcepibile e ingiusto. Da uomo semplice qual è, il mezzadro sfoga dolore e frustrazione "punendo" il simbolo tangibile di una febbre che non vuole calare.

Ultimamente vedo replicato lo stesso meccanismo di trasferimento improprio nelle prese di posizione di quanti hanno riesumato la campagna contro l'Euro, a loro dire colpevole di tutti i problemi economici nazionali e di essere, oggi, il macigno che schiaccia l'Italia, portandola a fondo.

Ancora una volta si getta la croce su un simbolo, di per sé neutro, per scaricare l'insoddisfazione e l'astio che andrebbero diretti - trasformati in qualcosa di più propositivo e produttivo - verso un'Europa ingessata, asfittica e microcefala, sempre meno casa comune, sempre più matrigna algida, acida e senz'anima.

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