giovedì, agosto 20, 2009

 

La mensa dei cervi



cervo sardo Dalla scorsa primavera, alcuni esemplari di cervo sardo (cervus elaphus corsicanus), tra cui una cerva e il suo cerbiatto, hanno iniziato a frequentare con assiduità l'orto e il piccolo frutteto piantati da uno dei miei cognati in un appezzamento di famiglia.

In sé questa notiziola è positiva, perché è la riprova che la popolazione di cervo sardo presente nell'area Montevecchio-Costa Verde sta riespandendosi sul territorio.
La cattiva notizia è che agli occhi dei cervi l'orto e il giovane frutteto devono apparire come un comodo ristorante self-service.
I nobili ungulati, infatti, dimostrano di apprezzare in particolar modo le cucurbitacee (zucchine, cetrioli, angurie e meloni) e i ramoscelli di nocciolo e pesco, anche se non disdegnano peperoni, melanzane e pomodori.

Morale della favola, da difensore degli animali mi sono ritrovato a collaborare alla difesa dagli animali.
Per ora i cervi sono in netto vantaggio, dato che il terreno in questione sorge in una zona collinare appartata e pressoché disabitata a diversi km da Arbus, in direzione della frazione di Ingurtosu. Così i cervi hanno tutto il tempo di scovare piccoli varchi nella recinzione o i passaggi creati a forza dai cacciatori di frodo, che battono nottetempo la zona in cerca di conigli e lepri.

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