giovedì, maggio 10, 2007

 

Quei due o tre modi di raccontare il mondo...



Che mondo sarebbe senza gli spot pubblicitari di profumi, deodoranti, shampoo e creme varie? Provate a immaginare una siffatta realtà senza evocare gli olezzi raccapriccianti descritti da Suskind nell'incipit de "Il Profumo", perché nulla v'impedisce di continuare a lavarvi i denti con spazzolino e dentifricio, fare la doccia con il bagnoschiuma preferito, usare la carta igienica ecc. ecc.
Il vuoto sarebbe limitato ai blocchi pubblicitari mandati in onda: un'ipotesi da brivido per agenzie pubblicitarie, case di produzione e concessionarie televisive, visto che le aziende di cosmetica, profumeria e toeletries sono tra i massimi investitori mondiali.

Adesso, però, riformulo la domanda ribaltandola: che mondo è quello descritto negli spot di profumi, deodoranti, shampoo e creme varie?
L'argomento meriterebbe lo spazio di un trattato, non quello di un post. Tuttavia ho selezionato per voi tre tipologie di rappresentazione del mondo che mi sembrano tanto comuni quanto indicative.

Spot tutto al maschile

nudeSalvo rari lampi d'eccelsa ironia, il mondo visto con gli occhi della pubblicità rivolta al pubblico maschile sembra rimasto all'alba del troglodita "che non deve chiedere mai", quello che si sbarba a secco col coltello da sub e usa la benzina avio indifferentemente come dopobarba e profumo.

Secondo il verbo pubblicitario, l'uomo si alza la mattina con un pensiero fisso: ritoccare il record personale di donne che, stordite dalla sua personalità magnetica e dall'irresistibile effluvio, cadranno in deliquio o cercheranno spudoratamente di rimorchiarlo.
Lui è la summa del vero macho, un pescatore che non deve neanche sporcarsi le mani, difatti o è immobile come fosse già fuso nel bronzo o va a spasso con l'aria di chi ha sempre qualche epica impresa da compiere.
Marcare il territorio non è un suo problema perché, si sa, "l'omo ha da puzzà" e quel dopobarba, quell'eau de cologne o quel deodorante dall'odore penetrante sono più presentabili del buon vecchio afrore virile, persino meglio di una staffetta o della banda civica quando si tratta di annunciare ai quattro venti che Lui incombe nei paraggi.

Con un simile concentrato di mascolinità e l'aiuto di una generosa spruzzata di deodorante tutto è possibile, persino che si aprano d'incanto le porte della cella dove non si capisce bene se sia stato rinchiuso lui o la solita manza in tenuta decapottabile, tutta istinti primordiali e sguardo da trota salmonata: un must in questo genere di pubblicità.
Storyboard essenziali, concetti elementari, tanti luoghi comuni, basic istinct a manetta: questo è il mondo da favola degli uomini duri.

Spot per lui, ma pensati per lei

modelChi è che acquista profumi e deodoranti per uomo ad ogni ricorrenza? Ma che domande, lei, ovviamente.
E allora perché non presentarle ben infiocchettato l'uomo dei sogni, il bello-e-possibile con lo sguardo da adorabile canaglia?
Con la scusa pietosa che lui è solo soletto in casa, libero di cazzeggiare girando tutto nudo mentre trascina a calci un cuscino, il perfido regista regala alle gentili signore una serie di inquadrature da sballo sul fisico e sul fondoschiena dell'aitante modello.

A fine spot, il ritorno alla realtà è spesso come fare un tuffo in una piscina vuota, ma aleggia pur sempre la fievole speranza che un profumo galeotto possa compiere la magia su compagni, fidanzati o mariti di lungo corso... o no?



Spot al femminile?

Qui la creatività dei pubblicitari non conosce limiti, anche se pur di non offendere la responsabile degli acquisti si fa qualche tentativo di rendere il mondo visto dalla pubblicità un pochino meno inverosimile. Ma che dire della sventata che tra tutta la parafernalia che ha in borsa riesce a rovesciare sul tavolino del bar proprio il tampone assorbente, o del suo buon gusto nello scegliere un boyfriend capace di scambiare l'oggetto per una banale bustina di zucchero?

pantprovPer quanto possa sembrare strano, è il recente spot per una nota linea haircare della Procter & Gamble che meriterebbe la palma di spot al femminile.
Il perché è presto detto.
Lo spot inizia con l'ugola di Natasha Bedingfields che fa fragorosamente irruzione nei nostri timpani cantando "Unwritten": motivetto orecchiabile, ma volume micidiale come capita in quasi tutte le interruzioni pubblicitarie.
Frastornati, seguiamo le evoluzioni in slow-motion di fanciulle che agitano chiome lustre e fluenti. In aggiunta, appaiono e scompaiono scritte che hanno tutta l'aria di essere aforismi bonsai.
Ora pare sia assodato che il cervello maschile, a differenza di quello femminile, incontra qualche difficoltà a suddividere il suo tempo-attenzione su più cose contemporaneamente, figuriamoci poi se gli stimoli proposti nell'arco dei canonici 30 secondi dello spot sono tre.

Vi lascio con una domandina facile facile: su cosa mai si potrà soffermare il cervello maschile durante lo spot?

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Comments:
ora anonimo è diventata l'ombra cinese che ti segue, non sei contento? ;-) Comunque sono qui per dirti che mi sei piaciuto. Così si che ti riconosco, anche se ti ostini a non fare lo stesso con me, testone di un sardo. Quasi quasi potrei perdonarti.....ho scritto quasi... ci penserò. Tu non contarci però, chiaro? ;)
 
@ombra cinese
- ma che pensiero carino... e non sia mai che io ti forzi la mano.
 
spiacente non so rispondere.
sono troppo impegnata ad immaginare le "inquadrature da sballo [...] dell'aitante modello".
;-)
 
non mi ricordo lo spot in particolare, ma le opzioni sono poche o il sedere delle ragazze, o il seno delle ragazze o le gambe delle ragazze!!!!perchè è vero l'uomo fa una cosa per volta e quella cosa è sempre incentrata verso il soddifsfacimento dei suoi piaceri :) ma anche noi donnine facciamo altrettanto ,specie se ci propinano il modello della pubblicità lacoste....Cavolo come fa sangue!!!!(il coniglio lo sa d'altronde a lui piace la Bellucci!!!!)
 
@parolamia
- immaginare è proprio la parola chiave, perché le rapide inquadrature flou che immortalano il bell'uomo sono state fatte apposta per non lasciare dubbi sulle sue..ehm..."argomentazioni" senza incappare nella censura e, allo stesso tempo, per far galoppare l'immaginario femminile. Non a caso, quello spot è diventato a suo modo un cult :D

@La Coniglia
- ma dai? Io avrei puntato sugli aforismi ;-)
Approposito, qualche anno dopo lo stesso interprete è stato l'occhialuto e galante gentleman a bordo della Lancia Thesis che rallentava affiancando una Maria Grazia Cucinotta in bicicletta.
Però "l'effetto Lacoste" non si è ripetuto.
 
Diciamo che di base concordo con parolamia.Ma in ogni caso io adòòòro l'afrore maschile!
Afrore è proprio una bella parola! ;-)
 
@annachiara
- ahem...non so perché, ma provo una certa titubanza a esprimermi sulla tua dichiarazione "pro afrore", benché l'impulso sia quello di dedicarti una standing ovation a nome del genere maschile :-)
 
Sull'effettivo valore del prodotto...no scherzo,SOLO sulle parti "salienti"...quelle già enunciate da Coniglia.
 
@andrea
- mah, a me le fanciulle dello spot sono sembrate frutto di un buon casting: carine, capelli in gran spolvero (ovvio) ma anche rigorosamente nella media.
D'altra parte la bellona che "fa sangue" non avrebbe avuto granché senso in uno spot che si popone di suggerire alle consumatrici un risultato estetico e soddisfazioni alla portata di tutte.
Proprio ragionando su questo dettaglio tecnico e sulle inquadrature mi sono perso metà degli aforismi, che a dire il vero inizialmente mi sono parsi uno spreco d'intelligenza.
Quando si dice deformazione professionale ;-)
 
ho sempre sostenuto, pur nella banalità dei miei post, che quello del creativo pubblicitario è un mestiere come un altro, che può essere svolto con competenza e passione; ma, purtroppo, mette a disposizione molte scorciatoie, così allettanti che quasi nessuno rinuncia a seguirle.
e così, alla fine, tutti gli spot sono uguali, o comunque, come giustamente dici, riconducibili a poche categorie, nelle quali la creatività rimane solo per trasmettere messaggi quali: "come farò a far capire che io sono un artista e che avrei idee geniali, ma i miei committenti mi chiedono solo questa merda"?
per la cronaca, ho depositato il brevetto di una nuova colonia per il marchio CK; si chiama "Je Penetre"....
cerco idee "originali" per lo spot....!!!
g2r
 
@giorgetto2rock
- LOL! Mi s'è accapponata un po' la pelle rammentando l'improbabile profumo "Dür", quello per il Leghista celodurista d.o.c.

Scherzi a parte, le scorciatoie esistono, eccome, anche perché poi la creatività, la passione, la professionalità spesso finiscono nel tritacarne del cliente che ti dice: "mmmmh... sì, carino...ma quel logo lo voglio più formaggioso"
Mi sono divertito a raccontare tre stereotipi, per fortuna però la pubblicità non è ancora tutta un'unica brodaglia sciapida.
 
Non ci crederai ma una volta ho tentato di far accendere una sigaretta a un tipo con un OB mini... mai sottovalutare le borse delle donne!
Ciao.
www.cochina63.splinder.com
 
@cochina
- una donna armata della sua borsetta è capace di tutto. McGyver* al confronto è un povero dilettante! :D
Omaggi

(* serie televisiva degli anni '80)
 
Si, probabilmente lo e
 
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