venerdì, ottobre 19, 2007

 

Web-Addicted




Qualche giorno fa ho avuto occasione di salutare una delle prime persone che ho conosciuto quando ho aperto Errori di StUmpa. Da allora a oggi ci sono stati notevoli cambiamenti nelle rispettive esistenze, ma il legame di amicizia tra noi ha retto il progressivo diradarsi degli incontri in Rete e fuori Rete.

Si è parlato, ovviamente, anche di blog e di blogger in senso generale. Da una parte, non ho potuto darle torto quando ha sostenuto che un blog è (anche) una forma di spettacolarizzazione di se stessi e che lo si utilizza soprattutto quando si avverte un disagio, la mancanza di qualcosa nella vita reale. Dall’altra, però, ho notato ancora una volta con quanta facilità di possa passare dall’infatuazione per il blog-esperienza di comunicazione personale a una visione sin troppo critica e pessimista.

Per quanto mi riguarda, tengo aperto questo blog per il piacere che mi procura scrivere, condividere, intrattenere un dialogo a distanza con persone che altrimenti non avrei modo di conoscere né, tanto meno, frequentare. Attraverso questo blog oggi transita una parte non indifferente della mia socialità, tuttavia la prospettiva che un giorno, per qualsiasi motivo, potrei chiudere questo spazio non mi crea particolari ambasce.

C’è un’immagine un po’ patetica, ma non lontana dal vero, che riassume il destino di molti rapporti interpersonali che nascono e si sviluppano attraverso internet: quella del Web-Addicted.
Pensate a qualcuno che si agiti saltellando sul posto, sbracciandosi e strillando per attirare l’attenzione. Il suo grande timore è che nel momento stesso in cui smetterà di darsi da fare sarà condannato all’invisibilità, a tornare nell'anonimato, rimosso dalla memoria con la stessa facilità con cui l’onda spiana un’impronta lasciata sulla sabbia. Per questo motivo, il Web-Addicted moltiplica il suo attivismo in Rete: i post, i commenti, le trovate per intrattenere, coinvolgere e conservare la sua audience.
Ciò nonostante, prima o poi il gioco finisce e arriva il momento del redde rationem, in cui ognuno di noi è chiamato a constatare quali siano i legami che valgono, quelli destinati a durare.
In un anno e mezzo di blog credo di aver imparato una cosa: i rapporti virtuali vanno coltivati con attenzione, con il cuore e l’intelligenza che meritano, ma anche con un pizzico di disincanto e di sana leggerezza.

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Comments:
Forse, il giusto, sarebbe saper dosare nella perfetta misura coinvolgimento e distacco in ogni cosa della vita. Virtuale e non.
Ma siamo esseri umani. E non sono certo la perfezione ed il raziocinio a renderci meravigliosi quali siamo.
 
In verità, ritengo che sia molto simile al tipo di conoscenza che abbiamo nel nostro quotidiano, nulla si mantiene senza "Costanza dell'Attenzione"!
:-D
 
La verità è che si è "addicted" anche ad altre cose, per esempio alla televisione, l'importante è sapere fino a che punto andare avanti.
Beh! anch'io so che un giorno dovrò chiudere questo mio umile blog, l'importante è il presente, l'oggi, l'adesso che mi lascia un senso di contentezza pacifica.

Felicità

Rino.
 
Condivido il pensiero di Rino sul termine del blog e poi mi accorgo che per ognuno di noi l'importanza e il senso che ha il blog può essere molto differente. Io sentivo un'urgenza di scrivere, di confrontarmi con la mia capacità di esprimere le mie fantasie e le mie ossessioni ed ero curiosa, certo, dell'effetto sugli altri dell'apprezzamento che avrei avuto ma il relazionarmi, questa esperienza piacevole virtuale da ricercare, l'ho scoperta dopo. Poi secondo me qualsiasi cosa può essere fatta per un disagio persino lavorare, non vedrei il blog come sintomo di qualcosa che non va. E poi condivido e molto il tuo ultimo pensiero. Tu non chiudere eh!?
 
E così sia!
;)
 
Condivido molte tue osservazioni. Non avevo inizialmente considerato, quando ho aperto il mio blog, il numero incredibile di persone dipendenti dal mezzo (come forse dipendenti da molte o poche altre cose) e soprattutto non avevo considerato che ciò che scrivo (che è sempre stato per me, per scrivere e confrontarmi, o per apprendere semplicemente, tipo all'inizio con l'html quando ho cambiato il template, o quando ho imparato a usare foto e filmati ecc.), dicevo... non ho considerato che spesso purtroppo chi legge vede ciò che vuol vedere e chissà quali conseguenze scateni senza neppure saperlo.
Ho conosciuto diversi blogger, e devo dire che non trovo sia diverso dall'instaurare relazioni con persone che puoi conoscere a cena, in palestra, al lavoro ecc.
Diciamo che SEMPRE finora ho riscontrato che le persone sono diverse da ciò che appare nel blog. Nel bene e nel male.
Buona serata!
 
mi trovi d'accordo!
io ho già chiuso un blog e mi è dispiaciuto "perdere" il passato, nel momento in cui ne ho aperto un altro. scrivo per me, mi fa piacere però confrontarmi con chi passa a trovarmi, soprattutto se torna!!
ho i miei blog preferiti, ma non ho conosciuto nessuno di loro! alcuni post mi divertono, ,altri mi fanno riflettere..
credo di vivere quest'esperienza con molta serenità e per ora sono tranquilla!!!!
mi fanno ridere alcune "blogstar" o chi lascia commenti a caso , solo perchè aspira a un link.. ma il mondo virtuale non è troppo diverso da quello reale.. e come quest'ultimo, è bello perchè vario!!! :-D
 
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