lunedì, maggio 19, 2008

 

Come pioveva...


raining cats & dogs
Questa scampolo di primavera avanzata si è esibito in un sublime passo del gambero aprendo le cateratte del cielo per regalare brume e colori degni della verde Irlanda.
Sono reduce dalla Cresima di mia figlia tanto generosamente innaffiata dall’alto da sembrare un battesimo collettivo “per immersione” e da una serata conclusa con una sontuosa abbuffata di pesce per pochi intimi in un minuscolo ristorantino in zona Stazione Centrale.
Posso solo ringraziare le amicizie che mi hanno dato l’imbeccata giusta, perché dall’esterno il locale sembrava un inno all’anonimato, al “vorrei ma non posso”.
Tra l’altro, per tutta la serata conviviale sono stato bersagliato da scatti fotografici non autorizzati che mi hanno pizzicato in pose a dir poco ridicole e così ora mi tocca confidare nel buon cuore dei paparazzi improvvisati. L’auspicio è che la lieta serata non sia un intermezzo fugace, la classica rondine che non fa primavera, sebbene i presagi non siano dei più favorevoli... .


Legal Alien

Sarebbe bello immaginare che la pioggia sia scesa a purificare la terra e l’aria malsana che grava intorno a noi, ma non è così. E’ come se l’Italia si sia trasformata in una megera che russa ubriaca e ci stordisce con un alito che sa di denti guasti e di cattiva digestione.

È l’Italia ipocrita, egoista e intollerante che blatera ossessivamente di emergenza sicurezza, l’Italia dei sindaci travestiti da sceriffi della Zero Tolerance, delle ronde fai-da-te e delle prove tecniche di pogrom giustificate e benedette dai media.
È l’Italia dove i massimi rappresentanti del Comune e della Provincia di Milano hanno la faccia tosta di dichiarare alla stampa come fosse una novità fresca di giornata che nelle baraccopoli abusive sorte intorno al capoluogo lombardo gravitano oltre 22.000 persone tra Rom e altri immigrati di dubbia regolarità.
È l’Italia dove anche chi ha le carte in regola, è ben inserito e si sente italiano a tutti gli effetti inizia ad avere la spiacevole sensazione di essere guardato con occhi diversi e di dover dimostrare di non avere nulla a che spartire con gli immigrati clandestini dell'ultima ondata.

Forse mi si sono appannati gli occhiali, ma questa Italia non somiglia più al mio Paese. Oppure sono io lo straniero: “I’m an alien, I’m a legal alien....

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Comments:
Chiaramente ci terrei molto a vedere le foto...
:-))
Almeno così ci dimentichiamo per un attimo di 'sto Paese, che, per quanto lo si ami, è così cattivo con Noi.
Auguri in ritardo a tua figlia!
Daniele (Macca)
 
@Macca
- capperi, compare, quel materiale è roba forte x tirare a lucido gli addominali! ;-)
 
In questo clima di M. gli occhiali si appannano sempre più spesso...
 
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