sabato, agosto 23, 2008
Ritagli dalle vacanze
La scuola che è stata e quella che sarà
Rieccomi dopo due settimane di silenzio trascorse non solo a recuperare energie, ma anche a fare due cosette importanti: stare tutto il giorno con i bambini e seguirli nei tediosi (per loro) compiti delle vacanze.
Sono un po’ preoccupato per il loro rientro a scuola. Alla faccia di chi sostiene che le scuole al sud funzionano male, i miei pulcini si trovano a dover colmare il ritardo accumulato rispetto ai loro coetanei arburesi.
Soprattutto Sara, la più grande, dovrà rassegnarsi a mettere sul serio la testa sui libri perché in alcune materie, specialmente la lingua francese, ha una preparazione a dir poco impalpabile.
All’inizio dello scorso anno scolastico ci avevano descritto la scuola media del quartiere come una delle più quotate e selettive di Sesto San Giovanni e, sulle prime, avevamo temuto che l’impatto per Sara sarebbe stato duro. In effetti, l’ambientamento e l’affiatamento con il resto della classe sono stati tutto meno che una passeggiata.
Dalla fine del primo quadrimestre, però, io e Toniella ci siamo sentiti sempre più degli extraterrestri - e siamo stati trattati come tali - perché ciò che riscontravamo aiutando Sara nei compiti e nella preparazione delle interrogazioni non corrispondeva al quadro di didattica efficiente e di classe ottima dipinto dai docenti e dagli altri genitori.
Inizio a incrociare le dita.
Carta straccia e carte bollate
In vacanza ho ripreso la vecchia abitudine di uscire presto la mattina per una passeggiata e leggere il giornale.
Lo sfoglio mattutino dell’Unione Sarda, il quotidiano più diffuso in Sardegna, è un esercizio davvero salutare: ti consente di tornare a casa con il giusto livello d’incazzatura, visto che la linea politica è smaccatamente a favore del PDL ed è palpabile l’avversione viscerale nei confronti di Mr.Tiscali, Renato Soru, attuale Presidente della Regione Sardegna.
Potete immaginare come L’Unione si sia divertita a rigirare il coltello nella piaga raccontando i dettagli della querelle che ha spaccato in due il Partito Democratico sardo, con tanto di ricorso al giudice per far invalidare l’elezione del neo segretario Francesca Barracciu, in quota all’area Soru del PD. Roba da far venire i crampi al fegato anche a uno come me, non esattamente tenero nei confronti di Veltroni e del PD in generale.
The Brunetta Effect
Tra le star dell’estate c’è anche lui, il sosia di Piero Chiambretti divenuto Ministro della Funzione Pubblica, al secolo Renato Brunetta.
La solita Unione Sarda mi ha informato di come il fustigatore dei lavativi annidati nella Pubblica Amministrazione sia accolto ovunque vada con ovazioni da stadio ancor prima che spiccichi parola.
Del governo Berlusconi si può dire tutto il male possibile, ma non che sia incapace di pianificare e attuare campagne mediatiche di grande effetto sull’opinione pubblica. La sostanza conta poco: conta generare attesa e poi dimostrarsi decisionisti e volitivi, fare gesti dimostrativi eclatanti.
La crociata dell’economista Brunetta è un esempio da manuale: si indica un male cronico, l’inefficienza della pubblica amministrazione, e se ne addossano tutte le colpe ai “lavativi” che stanno a scaldare le sedie negli uffici, quando non sono in malattia grazie ai certificati di medici compiacenti.
Al grido di “colpiscine uno per educarne cento" che fa tanto propaganda leninista (sic!), si promettono controlli severissimi, giri di vite disciplinari e sulle buste paga nonché azioni esemplari che “raddrizzino la schiena” ai nullafacenti.
Attenzione: si dice anche che non tutti i dipendenti pubblici sono degli scansafatiche, ma intanto si fa partire un messaggio populista che vellica le antiche frustrazioni e la sete di rivalsa dei cittadini.
Così il primo effetto della “Cura Brunetta” è la segnalazione di casi di maleducazione spicciola e di intimidazione verbale nell’approccio tra utenti e dipendenti pubblici.
Tanto per fare due esempi, un medico in servizio in un Pronto Soccorso si è sentito ribattere a muso duro dal ricoverando: “Qui lei fa come dico io, sono io che la pago!”.
Al telefono di un ente pubblico, un utente che chiede informazioni su una pratica esordisce: “Eh, qui a Xxxxxx dormite! Se invece di stare a giocare al computer lavoraste sul serio, non sarei qui a fare questa telefonata...”.
Ma oltre all’immediato ritorno di immagine per Renato Brunetta e per l’esecutivo Berlusconi, qual è l’obiettivo di lungo periodo di questa crociata? Una P.A. finalmente efficiente?
Ne dubito assai, dato che il trend ai tagli di personale e alla non sostituzione per turnover si preannuncia in aumento nei prossimi anni, così come il progressivo taglio agli incentivi legati alla produttività per i dipendenti pubblici (ma non per i dirigenti, sia ben chiaro).
La “Cura Brunetta” non incide sulle vere sacche di inefficienza e di sperpero di risorse nel settore pubblico, tuttavia non è solamente un “mostrare i muscoli”.
A mio parere, si tratta solo dell’antipasto di un programma più vasto che da una parte punta a frantumare l’influenza e il potere di sbarramento dei sindacati, sino a oggi il vero blocco di potere in molti enti statali e del parastato, e dall’altra prepara il terreno a una futura massiccia privatizzazione.
Alla fine, a carico dello Stato e delle Regioni resteranno solo quei servizi che per loro natura non sono ben monetizzabili o che non fruttano rendite di posizione, oppure quelli che, all’opposto, sono troppo importanti ai fini di raccogliere consenso e gestire potere.
“A pensare male si fa peccato, però spesso ci si azzecca”
Etichette: Sardegna, The Smoking Pipe, Vacation
Comments:
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Bentornato!!!
Andare in vacanza per farsi la bile è il colmo. Dai non prendertela per il PD, più importanti i bambini. E' difficile integrarsi in una scuola, studi a parte. Ma la scuola del sud sarebbe a Sesto San Giovanni?
Andare in vacanza per farsi la bile è il colmo. Dai non prendertela per il PD, più importanti i bambini. E' difficile integrarsi in una scuola, studi a parte. Ma la scuola del sud sarebbe a Sesto San Giovanni?
@Duhangst
- ciao, mi sa che i problemi alle vie epatiche ce li terremo a lungo, e non possiamo neanche ricorrere al proverbio "mal comune mezzo gaudio" :-(
@Ariela
- grazie! :-)
Sesto San Giovanni è praticamente attaccata a Milano. E' lì che Sara e Alberto hanno frequentato lo scorso anno scolastico. Da giugno, però, a Sesto abito solo io: il resto della famiglia si è definitivamente ritrasferito in Sardegna.
- ciao, mi sa che i problemi alle vie epatiche ce li terremo a lungo, e non possiamo neanche ricorrere al proverbio "mal comune mezzo gaudio" :-(
@Ariela
- grazie! :-)
Sesto San Giovanni è praticamente attaccata a Milano. E' lì che Sara e Alberto hanno frequentato lo scorso anno scolastico. Da giugno, però, a Sesto abito solo io: il resto della famiglia si è definitivamente ritrasferito in Sardegna.
Benritrovato.
Tra tutti gli argomenti che proponi così bene, uno mi sta particolarmente a cuore: quello della Scuola. Come te, infatti, mi chiedo come mai mia figlia (IV° Elementare) abbia una pagella impeccabile e d'estate non sappia nulla. Mi viene la paura che le Maestre ci tengano buoni, durante l'anno. Certo che è una cosa micidiale cercare di farle fare i compiti: le mancano ancora una ventina di pagine (su 120), speriamo bene.
Essendo io della parte "avversa", la CGIL, dovrei difendere la categoria "Sindacato". Invece, spero senza sorpresa, sono dell'idea che nel Pubblico Impiego bisogna agire con acume e decisione. D'altro canto non è che nel Privato le cose vadano molto meglio, anzi. Lì, però, se non produci, vai: il rendiconto è mensile e non si sfugge.
Un abbraccio.
Daniele (Macca)
Tra tutti gli argomenti che proponi così bene, uno mi sta particolarmente a cuore: quello della Scuola. Come te, infatti, mi chiedo come mai mia figlia (IV° Elementare) abbia una pagella impeccabile e d'estate non sappia nulla. Mi viene la paura che le Maestre ci tengano buoni, durante l'anno. Certo che è una cosa micidiale cercare di farle fare i compiti: le mancano ancora una ventina di pagine (su 120), speriamo bene.
Essendo io della parte "avversa", la CGIL, dovrei difendere la categoria "Sindacato". Invece, spero senza sorpresa, sono dell'idea che nel Pubblico Impiego bisogna agire con acume e decisione. D'altro canto non è che nel Privato le cose vadano molto meglio, anzi. Lì, però, se non produci, vai: il rendiconto è mensile e non si sfugge.
Un abbraccio.
Daniele (Macca)
@Macca
- La ciliegina sulla torta della scuola italiana l'ha messa il Ministro della Pubblica (d)Istruzione, che con quell'uscita criptorazzista ha dimostrato di avere infinitamente meno competenza in materia del Gelmini sacerdote
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- La ciliegina sulla torta della scuola italiana l'ha messa il Ministro della Pubblica (d)Istruzione, che con quell'uscita criptorazzista ha dimostrato di avere infinitamente meno competenza in materia del Gelmini sacerdote
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