giovedì, ottobre 30, 2008

 

Stepping out


solitude
Se potessi, seguirei gli uccelli di passo e andrei a svernare altrove, lontano da quest’autunno, dalla tendenza all’introspezione che rende i pensieri pesanti come nebbia di prima mattina, dall’opprimente senso di fragilità e di stasi che accompagna l’ultimo scampolo dell’anno.

Neanche a farlo apposta, questa domenica sarà giorno dedicato alla memoria e alla pietas: come dire, lo spartiacque perfetto per dare inizio all’inevitabile rendicontazione.
Dovrei tremare all’idea, dato che per quanto mi riguarda questo 2008 è stato un continuo precipitare in caduta libera, ma stranamente non mi sento in vena di accanirmi nel computo masochista di tutti i passi indietro che vorrei poter fare.

Testardamente, voglio essere soddisfatto di quel poco che ho, concentrarmi sui piccoli passi in avanti che ci sono stati, come l’essermi deciso a buttare via la chiave di un pezzo di cuore infestato da sterili rimpianti e aver recuperato in extremis un rapporto meno conflittuale con me stesso e la sfera dei sentimenti.
Non mi posso assolvere, questo no, però dubito abbia senso indossare il cilicio vita natural durante.
Non fosse blasfemo, ora ci starebbe bene un Amen, ma "non è cosa".

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Comments:
Fermarsi per fare i conti con sè stessi è utile e fa bene anche se ci si sente in perdita. Perchè è sempre fruttuosa la consapevolezza, il fare il punto per organizzarsi il futuro. Ma mi sembra tu abbia già raggiunto molto a quanto dici! L'ottimismo che traspare nella malinconica pensosità è la prova. Poi buttare via i rimpianti sempre d'intralcio, ritrovare un'armonia con sè stessi e con la sfera sentimentale ti pare poco? :) Grande Copy vai così!
 
Secondo me, non c'è proprio nulla di blasfemo. E, sempre a mio avviso, è "decisamente cosa".
Dunque, se me lo permetti: Amen!
Un abbraccio.
 
Secondo me col cilicio saresti più sexi! ;-)
 
Io lo dico per te: amen sela...che vorrebbe dire un amen rafforzato, un amen moltiplicato per due.

E mo' vediamo se me lo pubblica, qualche ora fa non mi pubblicava il commento ne' da te ne' da Ettore.

Per finire questa volta niente Genova, soltanto Roma-Ginevra-Tel Aviv.
 
a me è venuto da pensare a chi non c'è più, a cui ogni tanto, quando meno me lo aspetto, penso. E vorrei sapere se quella persona vede le mie sconfitte, i miei traguardi, le mie paure e le mie gioie...

P.S.
Grazie per la canzone dell'altro giorno, come sempre mi fai bene al cuore!
 
@Smilla
- certi conti non tornano e non torneranno mai, questa è una certezza, per il resto si fa quel che si può per non inciampare a ogni passo, come sempre :-)

@Nika
- e Amen sia, allora. Un abbraccio.

@Annachiara
- può anche darsi, ma anche no :o)

@Ariela
- Azz... ça va sans dire niente da fare a questo giro, pazienza. :-(
Vorrà dire che una volta tanto prenderò x buono quel che si legge quando non si è vinto niente in un concorso a premi: "Ritenta, sarai più fortunato"

@La Coniglia
- La stessa cosa la penso anch'io, augurandomi che lo sguardo dall'aldilà sappia cogliere le briciole di buono che ci sono ancora in me in mezzo a tanto ordinario pattume.
Condividere è stato un piacere, come sempre. :-)
 
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