martedì, novembre 25, 2008

 

Parole in dono




So che le parole che seguono hanno un sapore tra l'abboccato e il new age.
"La vita è l'arte dell'incontro", scriveva Vinicius De Moraes, ma è anche costellata di distacchi, contrasti, incomprensioni, scelte, persone che non hanno mai dubbi sulla strada da prendere e altre che a ogni bivio indugiano sino a estenuarsi.
La vita è fatta di parole di benvenuto e di lacrime silenziose.

Sino a non molto tempo fa tacevo a lungo. Ascoltavo tutti, però m'intestardivo ad avere l'ultima parola, quasi mai a ragione. A volte, tuttavia, saper tacere è necessario, come quando le parole sono state consumate sino all'ultimo insulto e vaticinio di sventura: "Morirai solo". Ti ringrazio, Pandora che fosti amica diletta, ma non è questo che temo, non oggi almeno, perché anche in un'ecatombe ognuno fa l'ultimo viaggio in solitudine.

Anche il distacco è un'arte. Disgraziatamente non sono stato a scuola dagli stoici, per cui in simili frangenti l'istinto e una natura permalosa mi portano piuttosto a scuotere la polvere dai calzari. Ameya, però, mi ha regalato questo frammento di serenità e qui lo depongo in dono a chi vorrà leggere.
Se ami saprai che tutto inizia e tutto finisce e che c'è un momento per l'inizio e un momento per la fine e questo non crea una ferita. Non rimani ferito, sai che quella stagione è finita.
Non ti disperi, riesci a comprendere e ringrazi l'altro: “Mi hai dato tanti bei doni, mi hai donato nuove visioni della vita, hai aperto finestre nuove che non avrei mai scoperto da solo. Adesso è arrivato il momento di separarci, le nostre strade si dividono”. Non con rabbia, non con risentimento, senza lamentele e con infinita gratitudine, con grande amore, con il cuore colmo di riconoscenza.
Se sai come amare, saprai come separarti.
OSHO

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Comments:
Peccato che molto raramente avviene una separazione di quel genere purtroppo.
 
Sono assolutamente d'ccordo ed è possibile, non è vero che non lo è. Grazie per queste belle parole, Giulia
 
Caro Marcello, non credo che l’atarassia sia auspicabile: dubito che il mondo abbia bisogno di imperturbabilità,
che per estensione diventa apatia e indifferenza; piuttosto necessita di gente che si tiri dentro le cose, credendoci sulla propria pelle.
Detto questo, e grazie a Dio che non sei stato a scuola dagli stoici!, il bel frammento che riporti comunica davvero serenità.
Mi chiedo tuttavia quanto sia percorribile, in medias res.
Un caro saluto
 
onorata! la bellezza va condivisa
Ameya
amoredipendente.splinder.com
 
ehm... allora poca gente sa amare... me compresa
 
@everybody
- Anche secondo me Osho offre parole che rasserenano, ma la sua dolce perfezione è un traguardo alla portata di pochi.
Per la maggioranza il distacco è lacerazione, buio sull'anima, essere afferrati e frullati da una tempesta che altera qualsiasi percezione.
Ci vuole tempo perché le parole della riconoscenza facciano breccia e acquistino lo spessore della verità sincera.
Prima bisogna curvarsi, occuparsi di catalogare e risistemare le cose della propria vita che non sono svanite o andate in briciole, accettare una nuova dimensione, smettere di voltarsi indietro, far tacere l'orgoglio ammaccato...
 
A me questa visione non mi rasserena di per nulla, caro amico.
Può forse aiutare in un episodio di separazione "mortale", nel senso che avviene per causa della morte di uno dei due, ma non aiuta per nulla nel caso di una separzione terrena. Proprio l'altro giorno, mentre guidavo senza stereo, sono stata costretta a pensare, cosa che faccio di rado. E ho pensato a come era assurdo che persone che si erano amate oltre ogni limite si ritrovavano a vivere vite completamente separate....
 
Il concetto rincuora...con il tempo. Ma ci dobbiamo preoccupare Copy?
 
@Smilla
- Tranquillizzati, ciò a cui hai pensato è...ahem... tutto un altro caos.
 
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