sabato, dicembre 13, 2008

 

Sono un qualunquista


Aghia Sophia-mosaico
Una voce maligna fatta circolare ad arte nell’Italia rinascimentale voleva che mentre l’armata turca stava per entrare a Costantinopoli, alla corte del basileus bizantino e per le strade della città assediata continuassero, come se niente fosse, le dispute accanite sui rapporti "gerarchici" tra Padre e Figlio all’interno della Trinità.
Quella che era una baggianata figlia di rivalità religiose e dell’incomunicabilità tra due culture si ripropone oggi in modo crudo, triviale e - ahinoi - veritiero nei resoconti della vita politica nazionale. L'unica differenza rispetto al 1466 è che per descrivere il drammatico distacco dalla realtà ci affidiamo alla metafora dell'orchestra di bordo del Titanic.


Che mangino brioche

Detto fuori dai denti, temo che da febbraio 2009 per molti italiani - me compreso - inizierà una lunga e affannosa corsa per salvare chiappe e posto di lavoro dalla mietitrebbia della recessione.
Lo so, è scontato che per Lor Signori il mio benessere conta quanto una cacca di mosca sul parabrezza dell’auto blu, tuttavia trovo particolarmente cinico e offensivo che il Presidente del Consiglio mandi a dire che ho il dovere patriottico di fare shopping con i 4 sudati euro non destinati a coprire le spese per affitto, luce, gas e telefono.
Sarò lieto di fare pubblica ammenda se tutto andrà bene - ci mancherebbe altro - ma sino a prova contraria chi rischia di dover impegnare anche le mutande al monte di pietà sono io, non un premier multimilionario che involontariamente scimmiotta la regina Maria Antonietta e il suo “Che mangino brioche!


Questione immorale

Se c’è una cosa in cui il PD non teme rivali è la corsa all’ambito Tafazzi Award. Ignoro quale sia l’inno ufficiale del partito di JFK Veltroni, però vista e considerata la generosità con cui è stata offerta al Polo un’ulteriore occasione di infierire proporrei l’adozione di “Si può dare di più”.

Inutile dire che tutta la discussione sulla questione morale puzza come una sentina.
Sorry, ma non credo all’illibatezza di amministratori locali che si svegliano solo ora con l’aria sgomenta da Bella Addormentata limonata da un orco arrapato invece che dal principe azzurro.
Intendiamoci, non sposo la causa degli intrallazzatori, delle ragnatele di interessi e di chi è stato connivente, piuttosto trovo scandaloso che il pentolone sia stato deliberatamente scoperchiato ora, con la scusa della "questione morale", malgrado certe prassi fossero un segreto di pulcinella dall'epoca di Primo Greganti.

Tutto può essere, persino che finalmente si imbracci la ramazza per fare pulizia negli angoli sudici, intanto però la Premiata Ditta Piddì ha graziosamente fornito alla maggioranza sia uno spot gratuito per le Amministrative in alcune regioni sia un grottesco diversivo al penoso balbettio sulla solidità dell'Italia, sulla fiducia e sui provvedimenti concreti a favore di chi, come al solito, pagherà senza sconti il costo della crisi.

Continuiamo così: c’è ancora da discutere sul sesso degli angeli.

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Comments:
per quanto riguarda il punto "brioche" ho avuto più o meno la tua stessa reazione quando ho sentito il presidete che sentenziava "le banche sono a posto, le industrie pure quindi la crisi al momento è solo a carico dei cittadini" e sti cavoli! grazie mille!
dobbamo spendere, e di grazia che cosa?
certo che bisogna essere ottimisti... ma mica idioti!
 
Sono tra quelli a rischio, la mia ditta ha già comunicato la prima ondata di cassa integrati, ne dovrà scegliere altri 70.
Lui dice di spendere e parla di riforme che allo stato attuale delle cose potrebbero anche attendere e magari mettersi seriamente a pensare come agire durante la crisi.
 
Colla storia del PD mi fai stressare ancora di più, se possibile.
Per la storia del lavoro, invece, mi son già cascati diversi capelli....
 
La vediamo parecchio grigia un po' tutti in questo momento. A me la gioiosa notizia di simpatico taglio costi in arrivo è già giunta, si aspetta solo di sapere il momento. Però non condivido un punto del tuo ragionamento. Non è il fatto di essere multimilionario a screditare il discorso del premier. Non per forza bisogna essere dei michelangelo per poter parlare d'arte. Piuttosto il fatto che non sia in grado di formulare un pensiero compiuto e ragionevole sul da farsi per evitare il peggio, se non scimmiottare le politiche di altri paesi e sventolare le grandi opere, di cui nessuno a bisogno se non la sua cricca di sostenitori, come panacea universale. Scusate il cinismo.
 
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