giovedì, gennaio 29, 2009

 

Recycled wisdom


Yesbutters and Whynotters

Yesbutters don't just kill ideas.
They kill companies, even entire industries.

The yesbutters have all the answers.
Yesbut we're different.
Yesbut we can't afford it.
Yesbut our business doesn't need it.
Yesbut we couldn't sell it to our workforce.
Yesbut we can't explain it to our shareholders.
Yesbut let's wait and see.

All the answers. All the WRONG answers.

Whynotters move Companies.

The next time you're in a meeting,
look around and identify
the yesbutters, the notnowers and the whynotters.
God bless the whynotters.
They dare to dream. And to act.
By acting, they achieve what others see as unachievable.
Why not, indeed?
Before the yesbutters yesbut you right out of business.

(Trad.)
I "Sì ma" e i "Perché no?"

I "Sì ma" non uccidono solo le idee
uccidono le aziende, persino interi settori industriali.

I "Sì ma" possiedono tutte le risposte.
Sì, ma noi siamo diversi
Sì, ma non ce lo possiamo permettere
Sì, ma non ci serve
Sì, ma non lo possiamo comunicare ai dipendenti
Sì, ma non lo possiamo spiegare agli azionisti
Sì, ma aspettiamo e stiamo a vedere

Tutte le risposte. Tutte le risposte SBAGLIATE

I "Perché no?" fanno progredire le aziende

La prossima volta che entri in riunione, guardati intorno e individua i "Si ma", i "Non ora" e i "Perché no?".
Dio benedica i "Perché no?"
Loro osano seguire i sogni e metterli in pratica.
Agendo, realizzano ciò che altri considerano irrealizzabile.
Perché no, dunque?
Prima che le obiezioni dei "Si ma" ti portino dritto alla rovina.

Per alcuni di voi questo "manifesto" è una vecchia conoscenza. Più o meno una dozzina d'anni fa, infatti, circolava tra i manager "rampanti" e c'era persino chi lo teneva appeso in ufficio a mò di memo.
Per quale motivo, allora, riciclo un testo datato e risaputo?
Perché i Yesbutter, i Notnowers e i Whynotter non sono creature immaginarie o una fauna esclusivamente aziendale: siamo noi.
Ognuno di noi, messo di fronte a scelte impegnative, scomode o non prive di rischi, reagisce a seconda dei casi come un Yesbutter, un Notnower o un Whynotter.

Certo, dopo aver letto il testo chi è che non vorrebbe riconoscersi nell'atteggiamento positivo, "visionario", libero da impacci del Whynotter?
Però, anche se è duro ammetterlo, è più facile ritrovarsi cuciti addosso i panni del Yesbutter, di chi fa resistenza passiva a cambiamenti né cercati né voluti, bensì subiti.
Arrivati al dunque, di colpo scopriamo quanto sia difficile rimettersi in discussione, rinunciare ad abitudini consolidate, punti di riferimento acquisiti, progetti e sogni nel cassetto.
Non dobbiamo vergognarci di non essere liberi di rispondere a qualsiasi "chiamata". Il punto, piuttosto, è se siamo disposti ad ammettere con noi stessi le ragioni autentiche del nostro atteggiamento, rinunciando a nasconderci dietro alibi di comodo od obiezioni di facciata.
Pensiamoci.

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