venerdì, febbraio 27, 2009
Musica, maestro
A mezzanotte va
la ronda del piacere
Quattro cani per strada
e la strada è già piazza
e la sera è già notte...
Se ci fosse la luna
se ci fosse la luna
si potrebbe cantare
Francesco De Gregori - Quattro Cani
Una dedica ad hoc per i "probi" cittadini delle ronde fai-da-te e per le menti illuminate che hanno evocato questi nuovi angeli custodi perché veglino paternamente su di noi perlustrando nottetempo le strade, affinché nessuno osi disturbare il sonno della ragione.
Veleno a fior di labbra
Il testo di "Parliamo un po' di te" di Rosalino Cellamare (a.k.a Ron) non ha bisogno di parafrasi. Almeno una volta nella vita, tutti passiamo per questi laghi amari.
Un sms preoccupato con una richiesta di chiarimenti mi spinge a specificare che la scelta di "Parliamo un po' di te" è frutto unicamente dell'aver riascoltato questa canzone dopo tanto tempo.
Parliamo un po' di te
Ron (1984)
Beccati 'sta canzone,
sto per scriverti una canzone,
ora tu non lo sai,
ma quando mi vedrai
o accenderai la radio
oh, quanto piangerai
Sarà anche un pò comica, come sei tu
Due rime per cominciare
e tanto per non sbagliare
parliamo un pò di te,
di come finiscono male
quelli che non sanno amare
sì, quelli come te
Sei così comica, ma come no?
così senza sentimenti,
io, in mezzo ai denti però, oh
Beccati 'sta canzone
con quel poco che c'è di me
chissà che faccia farai
vedermi dentro al TV show
sentire dire per radio
non ci rivedremo mai
Ma se non ti vedo non canto più
non starai bene nemmeno tu
ma non lo dirai
Io, io perchè l'ho detto non lo so,
ma adesso spegni la radio
o davvero piangerai
Tu così comica, io così solo
Sono a metà della canzone,
m'è venuta la tentazione:
mollo tutto e vado via.
Ma c'è la sua faccia sul divano,
buttata lì col bicchiere in mano,
ci sono anche i suoi.
Oh, io lo so tu come sei
io lo so adesso cosa fai
magari riderai
Cercherai di non pensare a me
parlerai o non parlerai,
quante arie che ti dai
Sei così comica davanti a me
Beccati 'sta canzone
con quel poco che c'è di me
chissà che faccia farai
vedermi dentro al TV show
sentire dire per radio
non ci rivedremo mai
Ma se non ti vedo non canto più
non starai bene nemmeno tu,
ma non lo dirai mai
Io, io perchè l'ho detto non lo so,
ma adesso spegni la radio
o piangerai
Etichette: dell'amore e di altre storie, musica, Ricordi, The Smoking Pipe
Comments:
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Che dirti, riguardo al commento da me? Bravo, Amico mio. E lo dico ben sapendo che ciò può apparire ovvio perchè la pensiamo allo stesso modo. Non è così. Bravo perchè sei un'altra voce che si alza contro l'ipocrisia dogmatica, da qualsiasi parte provenga (anche dallo Stato, sì). In tutto questo, in una storia che non ha fine, sopratutto, per la Famiglia Englaro, c'abbiamo buttato dentro di tutto, ma è chiaro chi ha vinto. Ha vinto quella parte, ahimè enorme, di popolazione che si aggrappa (e nessuno lo deve discutere) alla sua Fede, anche se arriva a dare dell'assassino ad un Padre ed a fregarsene della pietà. Se hanno ragione a livello legale, occorreva farlo? Sì, mi sa, per ribadire che non si scappa in Italia, dalla loro influenza, volenti, ma sopratutto nolenti.
Oggi mia figlia va al Catechismo, come ogni Sabato; c'è la celebrazione delle ceneri. Io non l'accompagno e non sai quanto mi costi: è la mia Vita, lei. eppure le ho spiegato che suo Padre non vuole essere ipocrita, e che anche se può credere in Dio, non parteciperà alle manifestazioni della Chiesa Cattolica, in cui non crede: anzi, che in questo momento, gli procura solo rabbia. Coerenza, ci vuole. Quella che manca alla metà di quelli sempre pronti a giudicare ed andare a Messa. Tranne, poi, essere peggio degli altri.
Scusa la lunghezza.
Ti lascio con un testo musicale...
Un abbraccio
"Ognun per se, Dio per se, mani che si stringono tra i banchi delle chiese alla domenica - mani ipocrite - mani che fan cose che non si raccontano altrimenti le altre mani chissà cosa pensano - si scandalizzano - Mani che poi firman petizioni per lo sgombero, mani lisce come olio di ricino, mani che brandiscon manganelli, che farciscono gioielli, che si alzano alle spalle dei fratelli. Quelli che la notte non si può girare più, quelli che vanno a mignotte mentre i figli guardan la tv, che fanno i boss, che compran Class, che son sofisticati da chiamare i NAS, incubi di plastica che vorrebbero dar fuoco ad ogni zingara ma l'unica che accendono è quella che da loro l'elemosina ogni sera, quando mi nascondo sulla faccia oscura della loro luna nera...".
(Frankie Hi NrgMc)
Dan (Macca)
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Oggi mia figlia va al Catechismo, come ogni Sabato; c'è la celebrazione delle ceneri. Io non l'accompagno e non sai quanto mi costi: è la mia Vita, lei. eppure le ho spiegato che suo Padre non vuole essere ipocrita, e che anche se può credere in Dio, non parteciperà alle manifestazioni della Chiesa Cattolica, in cui non crede: anzi, che in questo momento, gli procura solo rabbia. Coerenza, ci vuole. Quella che manca alla metà di quelli sempre pronti a giudicare ed andare a Messa. Tranne, poi, essere peggio degli altri.
Scusa la lunghezza.
Ti lascio con un testo musicale...
Un abbraccio
"Ognun per se, Dio per se, mani che si stringono tra i banchi delle chiese alla domenica - mani ipocrite - mani che fan cose che non si raccontano altrimenti le altre mani chissà cosa pensano - si scandalizzano - Mani che poi firman petizioni per lo sgombero, mani lisce come olio di ricino, mani che brandiscon manganelli, che farciscono gioielli, che si alzano alle spalle dei fratelli. Quelli che la notte non si può girare più, quelli che vanno a mignotte mentre i figli guardan la tv, che fanno i boss, che compran Class, che son sofisticati da chiamare i NAS, incubi di plastica che vorrebbero dar fuoco ad ogni zingara ma l'unica che accendono è quella che da loro l'elemosina ogni sera, quando mi nascondo sulla faccia oscura della loro luna nera...".
(Frankie Hi NrgMc)
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