domenica, settembre 13, 2009
Renato the punisher
Si dice che Renato Brunetta, eclettico economista imprestato (?) alla politica, sia persona brillante e spassosa: il classico commensale che qualunque padrona di casa vorrebbe avere a cena per tenere viva la conversazione.
Sarà anche vero - non ho avuto il discutibile piacere di verificarlo di persona - non di meno mi riesce insopportabile per l’ipocrisia di fondo delle sue pose da genio iconoclasta e fustigatore dei costumi, per le sue crociate populiste e per il disprezzo che trasudano le sue battutine acidule alla “Perché io so’ io e voi nun siete un cazzo”.
Le ultime sciagurate prodezze verbali, Brunetta le ha messe a segno qualche giorno fa a Gubbio, dove ha esortato l'emerito collega Sandro Bondi a revocare i finanziamenti del Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS) a “tutti i parassiti dei teatri lirici, i finti orchestrali che suonano poco e poi vogliono i sussidi pubblici”.
I musicisti sfaticati sono andati a fare compagnia ai registi impegnati alla Mostra del Cinema di Venezia, sprezzantemente bollati come “persone che hanno preso milioni di euro di soldi pubblici e poi al botteghino hanno incassato pochissimo. Gente che non ha mai lavorato per il bene del Paese, anzi che non ha mai lavorato. Questa Italia è leggermente schifosa“ .
È evidente che Renato Brunetta ha della cultura e delle arti un’idea quanto meno curiosa, che fa il paio con i giudizi insultanti espressi a più riprese sulla dedizione al lavoro degli insegnanti e dei dipendenti pubblici.
Di quale cultura sana e alternativa alla “borghesia radical chic e autoreferenziale di merda” (ipse dixit) si faccia portatore l'esimio Brunetta è un mistero gaudioso su cui forse è conveniente non andare a scavare.
Ma passiamo all'aspra polemica aperta con L’Espresso sulla crociata bandita contro l’assenteismo nella Pubblica Amministrazione.
Il ministro ha sventolato, orgoglioso, i dati a campione relativi al calo dell'assenteismo nei mesi di giugno e luglio (-27,4% e -17,3%) come fossero le Tavole della Legge.
Ora è un segreto di pulcinella che dalle direzioni nazionali degli enti statali e del parastato sono partiti a suo tempo ordini precisi per fornire al Ministero della Funzione Pubblica statistiche allineate ai desiderata del titolare del Dicastero.
Quello che si sa meno, ma che è indicativo sul come si ottengano i risultati ai tempi del "castiga-fannulloni", è come sta procedendo un’altra battaglia scatenata da Brunetta: quella contro i finti invalidi e chi gode abusivamente dei benefici della Legge 104.
Ebbene, all’INPS è scattata puntualmente una corsa alla revisione delle posizioni mirata a produrre “numeri” in tempi rapidi e senza andare tanto per il sottile.
Il paradosso è che i medici dell’INPS, competenti in materia di medicina del lavoro, hanno ricevuto carta bianca per annullare o rivedere al ribasso le decisioni prese dalla Commissioni Provinciali di Invalidità anche su casi che esulano totalmente dalla loro specializzazione. Lascio a voi ogni considerazione su quanto tutta questa solerzia coincida con un giudizio fondato e imparziale sui singoli casi.
D'altronde che ci vogliamo fare? Gli italiani sono notori fancazzisti dediti a pettinare le bambole: tutti, eccetto uno.
Etichette: il buco con la fregatura intorno, Politica, The Smoking Pipe
Comments:
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e ne vuoi sapere un'altra? Le ore sbandierate in più del medico fiscale, che veniva dalle 8 del mattino alle 14 e dalle 15 alle 20 questa estate sono magicamente tornate a 4 in tutto il giorno...dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18...e perchè questo il fantabuloso brunetta non l'ha sbandierato ai 4 venti? o il suo ridurre i fannulloni all'obbedienza è stato così efficace che ora, dopo averci rotto i maroni con il medico che giunge a qualsiasi ora per smascherarli, ha cambiato rotta?
forse ho scritto un pò ingarbugliato, ma ultimamente lo sono molto ancvhe io...scusa...
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forse ho scritto un pò ingarbugliato, ma ultimamente lo sono molto ancvhe io...scusa...
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