giovedì, luglio 21, 2011

 

storie minute



Punti di vista

Drama Masks
"Due sono le motivazioni alla radice di tutte le nostre azioni: soddisfare i desideri e sfuggire alla sofferenza.
I mezzi che utilizziamo per raggiungere lo scopo - se costruttivi o distruttivi, aperti al prossimo o meschini, saggi, furbi, folli o criminali - dipendono dall’educazione che abbiamo ricevuto, dalle esperienze che abbiamo fatto e dal livello di consapevolezza delle nostre azioni."
(dal web)

Sembrano le parole di un Marco Aurelio redivivo e digitalizzato. Alla luce di questo punto di vista assumono una parvenza di senso molti nostri comportamenti spiccioli in apparenza insulsi o incoerenti. Però in base a questi presupposti sparirebbero le categorie di bene e male anche su larga scala, nella storia dell'umanità, sostituite da metodi intelligenti e metodi stupidi, violenti e sanguinari di realizzare desideri o di evitare il dolore. Mah!


Spiccioli

Empty pocketsPur di fare cassa hanno architettato una sistematica e spietata spoliazione dei ceti medi e medio bassi.

La manovra di assestamento passerà come un tosaerba su quel poco di magro benessere e sicurezze che resta dopo tre anni di crisi, rivolterà le tasche di dipendenti, pensionati, famiglie, piccoli risparmiatori, nuclei familiari con persone a carico non autosufficienti, lavoratori che sono stati convinti a a destinare parte del magro salario e il TFR a una pensione integrativa.

Poi qualcuno si accorgerà che il paese è stremato, che gli studi dentistici chiudono per mancanza di clienti, che il turismo interno e verso l'estero è tornato a essere un fenomeno elitario, che le spese alimentari sono ulteriormente diminuite, che autovetture, televisori, frigoriferi, lavatrici e lavastoviglie non trovano acquirenti, che i contadini preferiscono far marcire la frutta sugli alberi, che le buste contenenti bossoli recapitate ad amministratori locali e ai medici delle Commissioni INPS non sono più fatti isolati.

Ma tanto a loro cosa importa? Hanno vinto da tempo il loro biglietto della lotteria, il loro posto al sole.
Ci sarà chi dagli scranni del parlamento leverà il dito contro la deriva giustizialista e dell'antipolitica e qualche alto prelato dichiarerà che l'indignazione non è costruttiva e non è neppure un sentimento cristiano… .

Mi chiedo solo come mai, dato che c'erano, non abbiano pensato di riesumare anche la tassa sul macinato e l'oro alla patria.


Lion

Ho fatto una scelta spericolata, molto lontana dalle mie abitudini: installare Mac OSX 10.7 Lion il giorno stesso in cui Apple l'ha reso disponibile.
Essere impulsivi, però, è quasi sempre una mossa poco giudiziosa, ancor più se di mezzo c'è il sistema operativo.
Mac OSX LionLa decisione di offrire Lion esclusivamente tramite download dal Mac Application Store (MAS) è del tutto legittima e coerente con gli indirizzi del marketing Apple.
Tuttavia scaricare 3,79 Gigabyte è una specie di terno al lotto: se incappi in un momento in cui i server sono intasati di richieste e se il tuo ISP decide di fare manutenzione, com'è successo ieri all'ora di cena, arrivare in fondo diventa un esercizio di santissima pazienza.
Diciamo che mi ci sono voluti 15 minuti per scaricare gli ultimi aggiornamenti propedeutici, circa 50 minuti per il download e mezzora (abbondante) per l'installazione di Lion.

Riavvio ed eccomi finalmente al cospetto del Re Leone.
Sto ancora ringraziando che mi sia stata risparmiata l'introduzione con animazioni, luci e squilli di fanfare quando compare la scrivania del Mac, apparentemente uguale a quella solita. In realtà, Lion ammicca da qualche icona nuova di zecca nel dock e dal nuovo look delle finestre.

Inizio a vedere gli effetti di Lion dal fatto che le icone delle applicazioni più datate – da Photoshop CS ad AppleWorks 6 – sono sbarrate. Apple ha definitivamente cancellato le istruzioni che consentivano al software scritto per la dismessa piattaforma PPC di girare ancora. Mestizia.

Le grane cominciano con il comportamento del browser Safari, che proprio non risponde alle chiamate, e con la suite NeoOffice che non può funzionare senza il supporto per Java (non fornito con Lion).
Il primo tentativo di scaricare il supporto Java fallisce perché Fastweb toglie la connessione; il secondo si inchioda irrimediabilmente a un minuto dalla conclusione. Dopodiché Aggiornamento Software inizia a dare i numeri, seguito a ruota dall'applicazione di assistenza all'installazione.

Preoccupato e incattivito, inizio a recitare litane di invettive e a pensare a una exit strategy per tornare sui miei passi; comunque decido di fare prima un tentativo riavviando il Mac. Miracolo! Lion improvvisamente si mostra docile e tutto ciò che sembrava corrotto o non funzionate si rimette in carreggiata.
In tutto, son tornato a riveder le stelle, sfinito, che era passata mezzanotte e mezzo.

Morale della favola: con i felini informatici di grossa taglia è meglio usare prudenza e, in ogni caso, si fa meno fatica ad andare ad ammirare quelli in carne e ossa in uno zoo safari.

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Comments:
Credo che il filosofo del web abbia ragione. Secondo me, anche dietro le religioni, la politica, gli imperi, le grandi categorie del bene e del male, c'è solo questo: soddisfare i desideri e sfuggire alla sofferenza.
Visti davvero da vicino, noi esseri umani non è che siamo poi tutto 'sto granché.

PS. Lascia stare i leoni: passa ai pinguini!
 
@Rio - il Leone è caruccio, fa anche le fusa, per certi versi è solo da affinare. Avrei solo fatto meglio ad aspettare qualche aggiornamento prima di saltargli in gropp,a visto che rispetto al recente passato ha introdotto un robusto pacchetto di innovazioni interessanti.

@Everybody- alcuni hanno iniziato a consultare questo post per sapere come ovviare al "taglio", ormai (purtroppo) confermato, di Rosetta l'interprete che consentiva alle applicazioni scritte per i processori PPC di girare sui MacIntel:
purtroppo NON esiste un sistema, a meno di improbabili ripensamenti da parte di Apple.
Già con Snow Leopard bisognava scaricare Rosetta ignorando i warning di Apple che sconsigliava di farlo.

AppleWorks 6: se non avete a casa un "muletto" con Tiger (10.4x) o Leopard (10.5x) mettetevi l'animo in pace. Per la conversione dei file di archivio salvati nel formato proprietario di AppleWorks dovrete cercare un amico o un conoscente che abbia un Mac adatto e, possibilmente, abbia in arsenale AppleWorks 6x.
Ho salvato in una chiavetta una copia completa di preferenze, oltre a quella che uso sul G5 d'ufficio.
Se avete necessità "da canna del gas" lasciate un messaggio qui.
Non vi sto a segnalare le alternative funzionali perché quello è veramente l'ultimo dei problemi.

Office 2004 Mac: l'unica soluzione non dispendiosa è passare a NeoOffice, LibreOffice, OpenOffice o Simphony (la versione di OpenOffice Made in IBM) e scaricare il supporto Java x Lion, perché altrimenti sembra che solo LibreOffice giri senza intoppi.
Nel 98% dei casi la conversione dei file Word, Excel o Powerpoint va liscia come l'olio.
 
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