venerdì, marzo 29, 2013

 

La situazione è grave, ma non è seria


Burning house

In una fredda sera di una primavera che tarda ad arrivare, all'improvviso prende fuoco un’azienda agricola. In attesa dell’arrivo dei vigili del fuoco, i titolari si danno da fare come possono per domare le fiamme e mettere in salvo gli animali.
Per caso, sulla statale che per un breve tratto costeggia i terreni dell’azienda passa un autobus granturismo che trasporta un folto gruppo di turisti.
L’autista ferma l'automezzo sul ciglio della strada e, insieme alla guida e ai passeggeri, si avvicina al luogo dell’incendio. Nella concitazione del momento qualcuno propone di andare ad aiutare, ma viene zittito e bloccato dall'arcigna guida turistica, mentre la maggioranza del gruppo resta immobile a osservare la scena.

«Non state a guardare. Vi prego, venite a darci una mano!» - esclama uno dei titolari.

«Mmh. No, non m’immischio»
«Non sono affari miei»
«Perché dovrei?»
«Non sono autorizzato ed è pericoloso»
«Si sta facendo tardi. Torniamo sull'autobus»

«Aiutateci a salvare almeno il bestiame!»

«Eh già, gli animali… chissà come li torturate!»
«Assassini!»
«Quest’azienda è gestita male. Siete dei furfanti!»
«Ben vi sta!»
«Avete rubato e truffato per anni! Siete dei ladri!»
«Non mi piacciono le vostre facce, non mi fido di gente come voi»
«Non fateci perdere altro tempo»
«Non vi aiuteremo né ora né mai. Sbrigatevela da soli»

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