domenica, maggio 17, 2015

 

Metamorfosi



Traduzione e adattamento da Sum del neuroscienziato David Eagleman

Giunti nell’aldilà vi viene generosamente sottoposta l’opportunità di scegliere cosa vorrete essere nella prossima vita. Potreste gradire l’idea di appartenere al sesso opposto, nascere in seno a una famiglia regale, essere filosofi dall’illimitata profondità di pensiero, scienziati brillanti e innovatori, generali che trionfano sui campi di battaglia.

metamorfosi
Ma forse siete tornati nell’aldilà dopo una vita difficile e dura. Forse siete stati portati allo stremo dal peso e dalla complessità delle decisioni, delle responsabilità e dei sacrifici che vi hanno accompagnato in vita e ora c’è un’unica cosa cui aspirate: la semplicità. Questo rientra tra le cose che possono essere concesse.

Così per il prossimo giro scegliete di essere un cavallo. Vi attrae la beatitudine di una vita semplice come quella. Avete sempre immaginato quanto possa essere piacevole essere un cavallo. Pomeriggi immersi nella quiete a nutrirsi in pascoli aperti e rigogliosi, l’eleganza e l’equilibrio imponente della vostra struttura, i muscoli possenti, la pacifica coda che si muove lenta o gli sbuffi di vapore che fuoriescono dalle narici mentre galoppate su pianure imbiancate dalla neve.

Annunciate la vostra decisione.
Vengono pronunciate le parole dell’incantesimo e per il vostro corpo ha inizio la metamorfosi. I muscoli si ingrossano, un tappeto di morbido pelo erompe per coprirvi come la più confortevole delle coperte in inverno.
I mutamenti nella struttura celebrale seguono a distanza serrata quelli anatomici, cosicché l’ispessimento e l’allungamento del collo vi appaiono naturali mentre avvengono. La carotide cresce di diametro, le unghie si fondono diventando zoccoli, le ginocchia si irrobustiscono e le anche si rafforzano. Contemporaneamente, il vostro cranio si allunga assumendo la sua nuova forma e il cervello si rimodella: la corteccia celebrale rimpicciolisce e cresce il cervelletto, i neuroni vengono reindirizzati, le sinapsi scollegate e ricollegate secondo lo schema equino e il vostro sogno di capire come ci si possa sentire a essere un cavallo galoppa verso voi da lontano. Gli affanni che vi hanno amareggiato in passato svaniscono, il cinismo maturato sui comportamenti umani si sgretola e persino il vostro modo di pensare umano inizia a dileguarsi.

Improvvisamente, però, prendete consapevolezza di un problema che non avete considerato: più diventate cavallo, più dimenticate il desiderio originale. State dimenticando come era essere umani che si chiedevano come fosse essere un cavallo. Questo barlume di lucidità non dura a lungo, ma quanto basta per essere la punizione per il vostro prometeico peccato. Ancora per un istante siete mezzi uomini-mezzi cavalli, e ciò rende acremente inutile che ora siate consci che non si può apprezzare la destinazione senza conoscere il punto di partenza, non si può essere felici nella semplicità a meno che non si ricordino quali siano le alternative.

E questa non è neppure la peggiore delle rivelazioni. Con orrore vi rendete conto che la prossima volta che ritornerete nell’aldilà, con il vostro cervello equino non avrete la capacità di chiedere di diventare nuovamente uomo: la scelta di discendere la scala dell’intelligenza o di abbracciare il livello di consapevolezza di un’altra specie, infatti, è irreversibile.
Una frazione di secondo prima di perdere definitivamente le vostre facoltà umane, riflettete dolorosamente su quale magnifica forma di vita extraterrestre, affascinata dall’idea di una vita più semplice, abbia scelto nell’ultimo giro di essere umana.


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