domenica, marzo 20, 2016

 

Un buon avvocato serve sempre



Diablo by Krakov at Deviantart

Un ingegnere muore e si ritrova alla porta del paradiso. San Pietro sfoglia il dossier sul nuovo arrivato, scuote la testa e dice: “Ah, vedo che lei è un ingegnere. Il suo posto non è qui, mi spiace.”

L’ingegnere viene spedito all’inferno, dove viene accolto. Ben presto, però, inizia a trovare insoddisfacente il livello di comfort del posto. Così inizia a progettare e realizzare una serie di migliorie quali l’aria condizionata, toilette con scarichi efficienti e scale mobili tra i vari gironi, diventando un personaggio molto popolare negli inferi.

Un giorno Dio telefona a Satana e con fare scherzoso domanda: “Beh, come vanno le cose giù da te?”
“Oh, qui le cose vanno alla grande!” - risponde Satana - “Adesso abbiamo aria condizionata, toilette che funzionano, scale mobili e non so cos’altro abbia in mente l’ingegnere che ci hai mandato.”
“Cosa? Come sarebbe a dire che hai un ingegnere?" - replica Dio colto alla sprovvista - “C’è stato un errore: non sarebbe mai dovuto arrivare da te. Rimandalo qui!”
Satana ribatte: “Nemmeno per sogno! Mi piace avere un ingegnere nel mio staff e me lo tengo!”
Indispettito, Dio sbotta: “Se non me lo rimandi ti faccio causa!”
“Ah sì?” - ribatte Satana con una risatina perfida - “Dimmi una cosa, conti davvero di trovare un buon avvocato in paradiso?

[fonte: www.unijokes.com - "The best lawyer jokes"]

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domenica, luglio 12, 2015

 

Noahxit



Noah's ark

Il mattino del giorno fissato per il diluvio universale, Dio si affaccia sopra l’arca e la vede ultimata, con il portellone ermeticamente chiuso. Compiaciuto, inizia a radunare le nubi di tempesta quando, con la coda dell’occhio, scorge ai piedi di un’altura poco distante Noè, la sua famiglia e tutti gli animali.
Stupito e contrariato, Dio chiama a gran voce:

«Noè!! Noè!!»

«Dimmi, mio Signore»

«Che diav... ahem... cosa ci fate tu e tutti gli animali fuori dall’arca??? Non sai che sto per scatenare il diluvio?»

«Lo so bene, Signore»

«Osi forse disubbidire ai miei comandi?!?»

«No, mio Signore, ci mancherebbe altro»

«Quindi? Esigo una spiegazione, subito!!»

«Mio Signore, i tedeschi a cui avevo affidato l’appalto dell’arca, frau Merkel e herr Schäuble, hanno fatto un lavoro davvero eccellente. Lo vedi anche tu, Signore: bel design, tecnologia di prim’ordine, arca indistruttibile...»

«Vedo, vedo... poi cos’è successo?»

«Quei due si sono piazzati alla porta a controllare chi entrava. Hanno iniziato a urlare Nein! Nein! Voi non in regola, tu e tu bisogno troppa acqua, voi due sovrappeso, tu, tu e tu niente documenti..»

«E non hanno fatto entrare neanche te?!?»

«No, mio Signore. Hanno detto che siccome avevo speso tutti i miei averi per l’arca non ero più una persona solvibile e che l’arca era un progetto troppo serio per essere ancora affidato alla mia famiglia»

«Come si permettono??? Ti ho scelto IO per questa missione!!»

«Ho cercato di spiegarglielo. Mi hanno risposto che questo non era affare loro e che si riservavano di riaprire le trattative per farmi entrare nell’arca a diluvio finito»

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domenica, maggio 17, 2015

 

Metamorfosi



Traduzione e adattamento da Sum del neuroscienziato David Eagleman

Giunti nell’aldilà vi viene generosamente sottoposta l’opportunità di scegliere cosa vorrete essere nella prossima vita. Potreste gradire l’idea di appartenere al sesso opposto, nascere in seno a una famiglia regale, essere filosofi dall’illimitata profondità di pensiero, scienziati brillanti e innovatori, generali che trionfano sui campi di battaglia.

metamorfosi
Ma forse siete tornati nell’aldilà dopo una vita difficile e dura. Forse siete stati portati allo stremo dal peso e dalla complessità delle decisioni, delle responsabilità e dei sacrifici che vi hanno accompagnato in vita e ora c’è un’unica cosa cui aspirate: la semplicità. Questo rientra tra le cose che possono essere concesse.

Così per il prossimo giro scegliete di essere un cavallo. Vi attrae la beatitudine di una vita semplice come quella. Avete sempre immaginato quanto possa essere piacevole essere un cavallo. Pomeriggi immersi nella quiete a nutrirsi in pascoli aperti e rigogliosi, l’eleganza e l’equilibrio imponente della vostra struttura, i muscoli possenti, la pacifica coda che si muove lenta o gli sbuffi di vapore che fuoriescono dalle narici mentre galoppate su pianure imbiancate dalla neve.

Annunciate la vostra decisione.
Vengono pronunciate le parole dell’incantesimo e per il vostro corpo ha inizio la metamorfosi. I muscoli si ingrossano, un tappeto di morbido pelo erompe per coprirvi come la più confortevole delle coperte in inverno.
I mutamenti nella struttura celebrale seguono a distanza serrata quelli anatomici, cosicché l’ispessimento e l’allungamento del collo vi appaiono naturali mentre avvengono. La carotide cresce di diametro, le unghie si fondono diventando zoccoli, le ginocchia si irrobustiscono e le anche si rafforzano. Contemporaneamente, il vostro cranio si allunga assumendo la sua nuova forma e il cervello si rimodella: la corteccia celebrale rimpicciolisce e cresce il cervelletto, i neuroni vengono reindirizzati, le sinapsi scollegate e ricollegate secondo lo schema equino e il vostro sogno di capire come ci si possa sentire a essere un cavallo galoppa verso voi da lontano. Gli affanni che vi hanno amareggiato in passato svaniscono, il cinismo maturato sui comportamenti umani si sgretola e persino il vostro modo di pensare umano inizia a dileguarsi.

Improvvisamente, però, prendete consapevolezza di un problema che non avete considerato: più diventate cavallo, più dimenticate il desiderio originale. State dimenticando come era essere umani che si chiedevano come fosse essere un cavallo. Questo barlume di lucidità non dura a lungo, ma quanto basta per essere la punizione per il vostro prometeico peccato. Ancora per un istante siete mezzi uomini-mezzi cavalli, e ciò rende acremente inutile che ora siate consci che non si può apprezzare la destinazione senza conoscere il punto di partenza, non si può essere felici nella semplicità a meno che non si ricordino quali siano le alternative.

E questa non è neppure la peggiore delle rivelazioni. Con orrore vi rendete conto che la prossima volta che ritornerete nell’aldilà, con il vostro cervello equino non avrete la capacità di chiedere di diventare nuovamente uomo: la scelta di discendere la scala dell’intelligenza o di abbracciare il livello di consapevolezza di un’altra specie, infatti, è irreversibile.
Una frazione di secondo prima di perdere definitivamente le vostre facoltà umane, riflettete dolorosamente su quale magnifica forma di vita extraterrestre, affascinata dall’idea di una vita più semplice, abbia scelto nell’ultimo giro di essere umana.


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martedì, maggio 05, 2015

 

EXPO: cibo per lo spirito?



EXPO tra demonio e santità

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sabato, ottobre 11, 2014

 

L'indecisione



Reluctant

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domenica, aprile 21, 2013

 

Marx è morto, e anch'io mi sento poco bene



PD malato

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domenica, luglio 10, 2011

 

worthless papers



Noblesse oblige

Una notizia che in questi giorni è finita sprofondata nella foliazione dei quotidiani fino a essere virtualmente invisibile spiega, meglio di mille parole, la schizofrenia incurabile di questo Paese e il concetto di moralità di chi dovrebbe esserne il custode.

Il fatto: il Comune di Bari aveva avanzato richiesta per accedere al Fondo di Solidarietà per le vittime dei reati di stampo mafioso istituito con la Legge 512/1999 che, fino alla modifica del 2009, garantiva alle persone fisiche e agli enti pubblici il risarcimento dei danni liquidati in sentenza e il rimborso delle spese processuali affrontate per la costituzione in giudizio.
Titolo per tale richiesta erano tre distinti procedimenti per reati di tipo mafioso arrivati a sentenza di condanna.

Il primo no arriva dal Comitato di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso, organo del Ministero dell'Interno che gestisce il Fondo, che si giustifica con la sopravvenuta normativa del 2009 che limita il contributo alle sole spese processuali. Il Comune di Bari impugna questa delibera, forte del fatto che le sue richieste sono state avanzate prima di tale modifica normativa.

Ed ecco che entra in scena l’Avvocatura dello Stato, che patrocina il Ministero dell'Interno, la quale, con provvedimento depositato il 27 giugno scorso, boccia l’istanza e spiega che in realtà agli enti pubblici non spetta il becco di un quattrino in quanto non hanno alcun diritto ad accedere al Fondo di Solidarietà.
Viminale
Non solo, l’Avvocatura argomenta che i risarcimenti liquidati in passato sono frutto di un’errata interpretazione della legge e che, pertanto, il Viminale si riserva di adire l’autorità giudiziaria per recuperare quanto “erroneamente versato”.

Ora, se si va a questa pagina del sito del Ministero dell'Interno - link alternativo da copiare e incollare http://www.interno.it/mininterno/export/sites/default/it/temi/vittime_mafia/ e andare alla voce "Argomenti"- si legge testualmente:
A. Presupposti:

• costituzione di parte civile di persone fisiche o Enti (*) destinatari  di sentenze emesse, successivamente al 30 settembre 1982, nei confronti di imputati: del delitto di cui all'art. 416-bis del c. p.; dei delitti commessi avvalendosi delle condizioni previste dall'art. 416-bis e dei delitti commessi al fine di agevolare l'attività delle associazioni di tipo mafioso.
(*) Gli Enti hanno diritto di accesso al Fondo (entro i limiti delle disponibilità finanziarie annuali dello stesso) limitatamente al rimborso delle spese processuali.

Delle due l’una: o il Viminale non sa che il suo sito istituzionale pubblicizza in modo errato e fuorviante il Fondo di Solidarietà e, in pratica, smentisce se stesso, oppure sta tentando un bel colpo di spugna all’italiana attraverso un’interpretazione palesemente contra legem finalizzata a:
a) non pagare;
b) dissuadere gli enti dal presentare in futuro domande di ammissione al Fondo.

Dobbiamo pensare che tutto ciò sia un monito alle amministrazioni locali a non immischiarsi in processi che riguardano le attività criminose di mafiosi, camorristi, stiddari e affiliati alla ndrangheta svolte sul loro territorio, salvo lo facciano a rischio e a spese loro.
Oppure si vuole coprire una verità inconfessabile: il Fondo di Solidarietà per i reati di tipo mafioso è considerato una spesa inutile, il relitto di una cultura antimafia ormai demodé e fuori corso che, come tale, va strangolato dolcemente, senza far rumore.


Honi soit qui mal y pense


Tremonti trasloca (img)


Rime intinte nella malinconia


Ho scelto una poesia del nicaraguense Francisco Ruiz Udiel, morto suicida ai primi dell'anno.
Vi consiglio di leggere questi versi lasciando fluire la melodia di De Ushuaia a la Quiaca di Gustavo Santaolalla (nel video)

Deja la puerta abierta

A Claribel Alegría

Deja la puerta abierta.
Que tus palabras entren
como un arco tejido por cipreses,
un poco más livianos
que la ineludible vida.Insonnia (img)
Lejos está el puerto
donde los barcos de ébano
reposan con tristeza.
Poco me importa llegar a ellos,
pues largo es el abrazo con la noche
y corta la esperanza con la tierra.
Donde quiera que vaya
el mar me arroja a cualquier parte,
otro amanecer donde la imaginación
ya no puede convertir el lodo
en vasijas para almacenar recuerdos.
Me canso, de despertar,
la luz me hiere cuando ver no quiero,
el viaje a Ítaca nada me ofrece.
Si hubiera al menos un poco de vino
para embriagar los días que nos quedan
       embriagar los días que nos quedan
               que nos quedan.




Lascia la porta aperta

Lascia la porta aperta.
Che le tue parole entrino
come un arco tessuto dai cipressi,
un po’ più leggeri
della ineludibile vita.
Lontano è il porto
dove le barche d’ebano
riposano con tristezza.Cico Ruiz Udiel
Poco m’importa di arrivare a loro,
perché lungo è l’abbraccio con la notte
e breve la speranza sulla terra.
Ovunque io vada
il mare mi scaglia da ogni parte,
un’altra alba dove l’immaginazione
ormai non può trasformare il fango
in vasellame per riporre i ricordi.
Mi stanco, di svegliarmi,
la luce mi ferisce quando vedere non voglio,
il viaggio a Itaca nulla mi offre.
Ci fosse almeno un po’ di vino
per ubriacare i giorni che ci restano
       ubriacare i giorni che ci restano
               che ci restano.

Francisco Ruiz Udiel
(1977-2011)

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sabato, giugno 11, 2011

 

MarsEdit e Blogo: sfizi da blogger



La festa è traslocata altrove, ma il web-logging (blog) è ancora vivo. Qualcuno se ne va, altri si accomodano alla tastiera consapevoli che, nella stragrande maggioranza dei casi, le pagine del proprio diario online avranno una risonanza pari a quella di fiocco di neve che cada in Groenlandia durante la lunga notte artica.

Checché se ne dica, aggiornare un blog è una faccenda seria e maledettamente time consuming: nel tempo medio di “gestazione” di un singolo post, su Facebook vengono condivise diverse migliaia di contenuti. Se poi si appartiene alla razza del sottoscritto, che cova off-line ogni post come se dovesse partorire un semidio, fanno in tempo a sorgere e tramontare papati e imperi... .


Editor specializzati

Un blog può essere aperto per il puro piacere di scrivere e pubblicare le proprie riflessioni oppure come strumento al servizio di una strategia di self-promotion o di web marketing. Nell’uno come nell’altro caso, ci si può benissimo accontentare dell’editor online messo gratuitamente a disposizione dalla piattaforma che ospita il blog, anche perché nel tempo le funzionalità offerte da queste piccole finestre di editing sono notevolmente migliorate.

Ciò non toglie che si possa ancora preferire una gestione del blog più “meditata” e totalmente controllata in locale sul proprio computer: per intenderci qualcosa di più vicino a quello che facciamo con un testo usando Word o una presentazione in PowerPoint.

Ebbene, anche se non molto conosciuti, esistono software specializzati per questo compito. Applicazioni (per Mac) come MarsEdit e Blogo consentono di scrivere testi e inserire immagini restando off-line senza che sia necessaria alcuna conoscenza di HTML e impaginazione grafica. Quando il post è ultimato, basta premere un bottone e il programma provvede alla pubblicazione.
Diamo un’occhiata?



MarsEdit 3.3

MarsEdit è un programma onesto, robusto ed efficiente, che tuttavia presenta incoerenze che andrebbero affrontate radicalmente da parte della Red Sweater Software.

MarsEdit

L’interfaccia è semplice, ma completa e confortevole. Ad esempio, una volta impostati i riferimenti del blog di destinazione, MarsEdit si occupa automaticamente di importare e ordinare cronologicamente tutti i post già pubblicati con i relativi tag (categorie), consentendo così di consultare l'archivio, controllare citazioni, editare o copiare al volo testo e immagini. Durante la scrittura, una finestra gemella mostra un’anteprima aggiornata in tempo reale, mentre le regolazioni per l’inserimento, l’allineamento e l’eventuale ridimensionamento delle immagini sono accorpate in un’unica finestra a comparsa.

Dolenti note


MarsEdit è stato sviluppato avendo in mente i primi blog quasi esclusivamente testuali. Questa impostazione emerge chiaramente nella gestione, tuttora approssimativa, delle immagini.

Se si sceglie di scrivere in modalità Rich Text, ad esempio, il testo non scorre intorno alle immagini, ma rigorosamente sopra e sotto indipendentemente dall’allineamento. Scegliendo la modalità HTML, invece, si ottiene lo scorrimento del testo, ma il codice generato manca delle istruzioni perché venga lasciato un margine bianco di rispetto tra i bordi dell’immagine e il testo.
Trattandosi di un software a pagamento (circa 40 Dollari), difetti e limiti dovuti a un gap di sviluppo rispetto agli editor online gratuiti mi paiono difficilmente accettabili.


Blogo 1.3

Rispetto a MarsEdit, quest’applicazione realizzata dalla software house drinkbrainjuice ha un’interfaccia utente meno convenzionale, tuttavia impadronirsi dei comandi e delle funzioni è cosa altrettanto rapida ed intuitiva.


Blogo

A differenza di MarsEdit, Blogo non va a rastrellare l’archivio dei post già pubblicati. In compenso, Blogo sembra più a suo agio del competitor nel gestire dietro le quinte codice HTML+CSS per una impaginazione curata. A onor del vero, però, il codice generato dal programma è abbastanza caotico anche se perfettamente funzionante, ragion per cui è meglio "non aprire quella porta" per curiosare.

Il programma è impostato per la scrittura in modalità Rich Text, ma ciò non interferisce con l'interazione tra immagini e flusso del testo. L’inserimento di immagini avviene trascinando con il mouse la foto desiderata in un riquadro presente all’interno dello spazio di lavoro dell'applicazione, mentre la regolazione delle dimensioni diventa comoda solo dopo diversi tentativi a vuoto, dato che la logica di funzionamento non mi è sembrata il massimo dell'intuitività.

L’anteprima importa in una finestra la grafica del blog per dare all’utente una rappresentazione verosimile del risultato finale, anche se il refresh ogni 30 secondi può risultare fastidioso quando si è alle prese con la stesura di un post particolarmente lungo e impegnativo.

La licenza di Blogo costa 25 Dollari: lo sviluppo e le caratteristiche del prodotto sembrano giustificare il prezzo, non di meno resta sub judice l’utilità di investire in quello che, tutto sommato, è uno sfizio da blogger.


P.S: Per questo post ho usato Blogo in prova.


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domenica, luglio 11, 2010

 

Archeocompilation



Paranthropus Robustus

Ultimamente il mondo della paleoantropologia è in subbuglio. Da gennaio a oggi è stato tutto un fiorire di scoperte e di tesi scientifiche che mettono in discussione datazioni, linee di parentela e scenari dati per acquisiti.
Inoltre, mai come in questo periodo c’è stata una produzione così abbondante di articoli, saggi e studi comparativi che gettano una luce nuova e curiosa sull’album di famiglia della nostra specie.
Insomma gli antenati sono un argomento che “tira” parecchio ed è persino divertente assistere a quella che sembra l'irruzione di un rave party sotto le volte della Cappella Sistina.
Il problema, semmai, è che al lettore viene dato in pasto di tutto, dalla divulgazione scientifica alle ricostruzioni più improbabili, senza che gli siano offerti gli strumenti necessari per distinguere l’informazione dalla panzana.

Ma scorriamo insieme alcune delle “chicche” comparse di recente:

Tipetti mordaci

Utilizzando un sofisticato programma di simulazione 3D, un gruppo di studiosi australiani ha confrontato l’efficienza e la forza del morso dell’uomo moderno con quelle dei grandi primati attuali (scimpanzé, gorilla, orango) e di due antichissimi ominidi: l’Australopithecus Africanus e il Paranthropus Boisei.

Paranthropus BoiseiÈ emerso che malgrado la struttura cranica più leggera, la dentatura più piccola e stretta e la muscolatura facciale assai meno sviluppata, l’uomo moderno è dotato di un morso potente ed estremamente efficiente.

In termini di pura efficienza battiamo gorilla, scimpanzé e persino il Paranthropus Boisei, vissuto in Africa Orientale tra 1,7 e 1,4 milioni di anni fa ed eloquentemente soprannominato “the nutcracker man” (l’uomo spaccanoci) per la forma massiccia dei denti e l’imponente fascio dei suoi muscoli masticatori, "ancorati" per forza di cose alla cresta sagittale in cima al cranio.

Neanche a farlo apposta, un altro team di studiosi ha analizzato al microscopio elettronico la dentatura di alcuni esemplari di Paranthropus, scoprendo la quasi totale assenza dei segni d’usura provocati dalla masticazione prolungata di vegetali coriacei quali radici, tuberi, semi e frutta in guscio.
In altre parole, contrariamente a quanto si pensava, questi nostri lontanissimi parenti preferivano una dieta “morbida”, a base di frutta e bacche, e ricorrevano alla straripante forza delle loro mascelle solo quando non trovavano nulla di meglio da mangiare.
Avranno avuto un cervello piccolo e rudimentale (circa 400 cm3), ma non erano scemi.

Per inciso, è bastato che circolasse in Rete la ricostruzione del possibile aspetto del Paranthropus Boisei perché sui siti di criptozoologia venisse rilanciata la tesi secondo cui il Bigfoot/Sasquatch, semi-mitica creatura scimmiesca che si nasconderebbe nei boschi della west coast americana, dalla California alla Columbia Britannica, sarebbe un Paranthropus miracolosamente sopravvissuto all’estinzione e trasferitosi (non si sa come) dall'area compresa tra Kenya e Tanzania al continente nordamericano.

Pumped Macho

Dopo la notizia della prova scientifica che la popolazione mondiale - africani esclusi- possiede una piccola quota di geni ereditati dall’Uomo di Neanderthal, altre informazioni sono sopraggiunte a rimescolare le nostre nozioni su questo cugino misteriosamente estintosi circa 30.000 anni fa.

homo heidelbergensisSi riteneva che i Neanderthal si fossero staccati dalla linea evolutiva che conduce all’uomo moderno tra 500.000 e 300.000 anni fa e che l’antenato comune fosse l’Homo Heidelbergensis, una specie di rambo preistorico (altezza media 1.80, muscolatura possente, cervello di dimensioni pari o lievemente superiori al nostro, alta capacità di adattamento ad habitat diversi, anche ostili).

Invece, un recente studio condotto utilizzando una sofisticata simulazione computerizzata comparativa sugli effetti delle mutazioni ambientali sulle caratteristiche dei denti di Neanderthal e di altri ominidi trovati in Africa, Europa e Asia ha portato una studiosa dell'Università di Granada (Spagna) a retrodatare il distacco dei Neanderthal a circa 1 milione di anni fa - ovvero almeno 500.000 anni prima di quanto si pensava - e a escludere pressoché tutte le specie di Homo finora catalogate dal ruolo di potenziale anello di congiunzione.
Se le conclusioni della ricercatrice si dimostrassero corrette, vorrebbe dire che c'è un ulteriore e misterioso antenato comune da trovare. Inoltre, sarebbe l'ennesima conferma che madre natura ha sperimentato più varianti di ominidi, anche in contemporanea e in aree contigue, prima di selezionare per vari - e spesso insondabili - motivi il ceppo che meritava di progredire nell'evoluzione.

Non basta: un’equipe dell’Istituto di Archeologia dell’Accademia Russa delle Scienze ha studiato i resti di un esemplare di Neanderthal.
L’esame dell’omero (l’osso del braccio che va dalla spalla al gomito) ha portato alla conclusione che i maschi di Neanderthal non solo disponevano di una muscolatura a dir poco erculea, ma che tale sviluppo fosse dovuto a livelli di testosterone in circolo oggi impensabili e insostenibili.
neanderthal huntersFattori genetici, ambientali e alimentari avrebbero innescato anche un marcato dimorfismo tra i sessi, con maschi di corporatura nettamente più massiccia delle femmine e dotati di una forza impressionante, ma anche inclini ad esplosioni di aggressività brutale a causa della costante overdose ormonale.

Un’ultima notizia, non recentissima, riguarda i rapporti di amore/odio tra i nostri antenati e i Neanderthal.
Se è vero che vi fu un primissimo periodo di sovrapposizione pacifica in Medio-Oriente e Anatolia, con incroci tra specie, in almeno un caso - nel sud della Francia - abbiamo trovato la prova di un Neanderthal che fece una bruttissima fine: macellato e mangiato.

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sabato, luglio 11, 2009

 

Migrantes (S.F short tale)



Ogni riferimento a fatti o persone
della vita reale è intenzionale


Gli scienziati individuarono le loro navi quando erano ancora lontanissime nello spazio remoto.
La data di quel primo avvistamento la conoscono tutti: la insegnano nelle scuole da noi e da loro, è ben visibile all'ingresso di ogni riserva protetta dove vivono e ai muri delle loro misere case, per ricordare a noi e a loro i diritti dei residenti e i doveri dei Migranti.

Allorché la notizia della scoperta si diffuse, l'intero pianeta fu attraversato da un acceso dibattito a metà tra curiosità, interesse e sospetto. Tutti a chiedersi chi fosse, da dove venisse, che aspetto avesse questa forma di vita intelligente balzata all'improvviso dal buio oltre le stelle note, qual era la destinazione finale delle navi.

Con il senno di poi, molti ammisero di aver segretamente sperato che quelle navi fossero dirette altrove, che le autorità dell'epoca fossero così sagge da lasciarle sfilare senza cercare alcun contatto e, in ogni caso, avessero impedito lo sbarco su questo e sui pianeti più prossimi del nostro sistema.
Le cose andarono come sappiamo. Per farla breve - visto che è storia nota - contattammo le navi e scoprimmo che trasportavano una parte degli scampati a una catastrofe ambientale che aveva reso inabitabile il terzo pianeta del sistema di Sol, situato in un braccio periferico di una lontana galassia.
La sopravvivenza delle vite senzienti a bordo, gestita da un complesso sistema automatico, era messa in forse dalla penuria di riserve di combustibile e di scorte alimentari.

Così li accogliemmo, fragili e inquietanti esseri alla deriva, sottraendoli al loro infausto destino. Ci organizzammo per far loro posto tra noi, li curammo con l'amore e la pazienza che si hanno verso i nuovi nati.
Come ora, loro non erano del tutto sgradevoli nonostante il cattivo odore che emanano e la loro inettitudine a comunicare senza produrre una cacofonia di suoni.
Le cronache raccontano di come rischiammo di perderli tutti, poco dopo il loro arrivo, a causa di una molecola comune nei nostri cibi che risulta tossica per il loro organismo.

Li studiammo a lungo. Benché in apparenza volenterosi, i Migranti erano incapaci di rendersi utili se non in lavori di poco conto. Si stancavano presto perché - sostenevano - il loro corpo faticava ad adattarsi alla forza di gravità del nostro pianeta.
Però più li conoscevamo a fondo, meno li trovavamo attraenti. A poco a poco, il nostro atteggiamento nei loro confronti cambiò.
Erano ospiti imprevedibili, invadenti, sporchi e rumorosi, bugiardi, violenti tra loro. Pretendevano di essere accuditi e difesi, che regalassimo loro spazio, cibo, alloggio, tecnologie e attrezzature mediche. Non c'era giorno che i notiziari non si dovessero occupare delle malefatte dei Migranti.
Loro stavano tra noi, nelle nostre città e nei nostri paesi, ma non facevano nulla - nulla di veramente serio - per cercare di integrarsi, per avvicinarsi al nostro livello, per ripagare la nostra generosa ospitalità.

A un certo punto sorse spontaneamente un movimento di opinione che prese piede velocemente, diventando partito di maggioranza in quasi tutte le nazioni del pianeta.
Le tesi del partito erano semplici ed efficaci: non era giusto che i Migranti vivessero a nostre spese, mangiassero il nostro cibo, ottenessero le case che ci spettavano, creassero disturbo e pericolo con le loro azioni sconsiderate. Non era giusto che ci privassimo delle nostre risorse per esseri così evidentemente inferiori e immeritevoli. Come dar loro torto?? Era ciò che il pianeta pensava dei Migranti messo nero su bianco. Gira voce che gruppi di Migranti vengano selezionati per lavori speciali e trasferiti in località sconosciute. Si dice che questi trasferimenti riguardino solo gruppi di Migranti che tramavano contro le autorità, ma i pochi che vedo ancora in giro per strada sono sempre più guardinghi e impauriti.
Era ora che imparassero il rispetto, però ho l'impressione che stia accadendo qualcosa di strano e di spiacevole.

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domenica, giugno 07, 2009

 

Sunday stock



Emozione con dedica

Il compianto Andrea Parodi accompagnato alla chitarra da Al Di Meola per una versione limpida e intensa di Non potho reposare: un classico amatissimo del folklore sardo.
La lontananza dagli affetti è un tema che mi tocca da vicino, la vivo a modo mio nel bene e nel male, però ascoltando Parodi mi è venuto da pensare con un pizzico di tenerezza alla Coniglia e al suo Coniglio, separati di fresco dal mare, così giovani da essere assai più "in target" di me per una canzone d'amore e struggimento.


Non posso riposare, amore del cuore
sto pensando a te ogni momento
non essere triste, gioia d'oro,
non dispiacerti e non preoccuparti
ti assicuro che desidero solo te
perché t'amo, forte t'amo, t'amo e t'amo

Se mi fosse possibile dell'angelo
prenderei lo spirito invisibile
e ruberei le forme dal cielo,
il sole e le stelle, e formerei
un mondo bellissimo per te
per poter dispensare ogni bene

Amore mio, tesoro da voler bene
il mio affetto è dato solo a te
se avessi avuto le ali per volare
mille volte all'ora avrei volato
sarei venuto almeno per salutarti
e non per avvisarti di altre cose

Sei il sole che illumina la giornata
che spunta al mattino a oriente
fiorito giglio candido come la neve
l'amore mio solo a te è dato

Non posso vivere no, che è un'amarezza
stare lontano da te, amato cuore
A nulla vale la bella natura
se non sono vicino al mio tesoro
per dare consolazione e gioia
a te che t'ho amata più di me stesso.

Ti assicuro che desidero solo te
perché t'amo, forte t'amo, t'amo e t'amo

Distacco

Facebook® logo Salire sulla giostra non è mai troppo difficile e fino a qualche giorno fa credevo che avrei avuto problemi a schiodare le terga dal comodo cavalluccio.
Poi un fatto del tutto casuale, l'ennesimo utente che si è visto da un giorno all'altro messo alla porta del paese dei balocchi, mi ha fatto capire che era tempo di imboccare l'uscita dal set di The Truman Show.

Let's twist again...

Le creature so' piezz'e core, si sa, ma è altrettanto notorio che nella loro primissima infanzia sono capacissime di mettere alla frusta il sistema nervoso quando non c'è notte che non innestino a tradimento la loro "sirena d'allarme".
Può essere che il pupo voglia segnalarci che ha mal di pancia o ha appena scodellato la pupù, può essere che voglia coccole e rassicurazioni: solo con il tempo si riescono a riconoscere le piccole differenze d'intonazione.
Resta il fatto che manca un pulsante per disattivare la sirena e che certe notti ai genitori abbruttiti dalla stanchezza e dal sonno passano per la testa idee non proprio amorevoli sul conto della prole mentre la ninnano sperando che taccia.

Il filmato che segue è una burla televisiva sull'argomento che ho pescato da The Onion, un curioso aggregatore americano di pseudo-notizie ironiche e surreali.


New BabySafe Ball Makes Shaking Your Infant Guilt And Injury Free


Coraggio e cinismo



Lo sconcertante personaggio che ha realizzato questo video è - anche se non lo si direbbe - poco più di un bambino, vivace e sfrontato come lo si deve essere a quella età, ma soprattutto coraggioso.
Ci vuole coraggio o suprema incoscienza, infatti, per usare il web e YouTube per mostrare al mondo che si ha voglia di cantare, divertirsi e giocare come tutti i coetanei avendo stampati sul viso e sul corpo i segni di quella che con ogni probabilità è la Progerie, una rara e terribile sindrome di invecchiamento precoce che colpisce 1 bambino ogni 8 milioni, oppure dell'altrettanto rara Sindrome di Virkow-Seckel, nota anche come "nanismo dalla testa a uccello".
Il cinismo è quello di quanti si sono accodati alla scia del piccolo fenomeno mediatico per puro, maligno divertimento, manipolando i video e rilanciandoli su YouTube.

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domenica, novembre 23, 2008

 

Sunday Resume 11.23



Bitter fruits

Il fine settimana mi ha portato in dono frutti asprigni: l'appendice piuttosto banale, confusa e malmostosa che ha archiviato definitivamente la storia di un'amicizia tra le più belle, straordinarie e intense che abbia mai vissuto e la persistente sensazione di essere un relitto di me stesso, un "vuoto a perdere" da troppo tempo abbandonato in balia delle correnti.

A volte, però, sembra davvero che si possa formulare una domanda e che la vita risponda. Nel mio caso, una risposta è arrivata stamattina leggendo il blog di Stefania (Fronesis) sotto forma di questo post.


Le forbici sui social network?

facebook logoSi annunciano tempi duri per gli utenti italiani dei social network (Facebook, Twitter, MySpace ecc.).
In ritardo rispetto ad altri Paesi, aziende, scuole e pubblica amministrazione stanno iniziando a prendere provvedimenti bloccando l'accesso a questi network, considerati una distrazione inopportuna e costosa.
Il filtro non è invalicabile, tant'è che ogni giorno su internet spuntano come funghi nuovi servizi di web proxy, e anche se sembra un esempio del chiudere la stalla quando i buoi sono scappati, non è una soluzione del tutto priva di buonsenso: voi che ne pensate?


Son tutte belle le mamme del mondo...

Lory DrewIn questi giorni negli USA è in corso il processo contro Lori Drew, una donna del Missouri accusata di aver indotto al suicidio la tredicenne Megan Meier, che abitava nel vicinato, utilizzando una forma di cyberbullismo in concorso con la figlia e un'amica di quest'ultima.
In pratica, dopo un banale bisticcio tra la futura vittima e sua figlia, la signora Drew avrebbe architettato una perfida vendetta: ha creato una falsa identità su MySpace spacciandosi per un sedicenne appena arrivato in una cittadina poco distante e ha preso contatto con Megan.

La crudele burattinaia avrebbe portato avanti il gioco facendo sì che tra la povera Megan e il falso adolescente sbocciasse una tenera storia virtuale e poi, di colpo, ha cambiato tono iniziando a inviare messaggi insultanti e derisori sino all'ultimo e fatale "il mondo sarebbe un posto migliore se tu sparissi per sempre".
Poche ore dopo, Megan Meier è stata trovata impiccata nel sottotetto di casa.

E che dire di quella madre del West Virginia (USA) che con una sigaretta accesa ha "tatuato" sul collo della figlia, di appena 6 anni, la parola WIMP (timido, imbranato) perché stufa di vederla tornare a casa in lacrime a causa delle vessazioni e degli scherzi cui era sottoposta da parte dei compagni di scuola?


I'm lovin'it

Tina picDopo il pieno di brutture, ecco una notiziola pepata che sembra fatta apposta per far sorridere, anche se ci sarebbe di che preoccuparsi.
Una signora americana in vena di affettuosità invia alcune sue foto - tra cui alcune senza veli - dal suo cellulare a quello del maritino. Purtroppo, il coniuge è sbadato e dimentica il telefonino in un McDonald's.
Accortosi del fatto, il marito chiama prontamente il fast food per avvertire e viene rassicurato: il cellulare è stato recuperato ed è tenuto in custodia.
Fine della storia? Niente affatto, perché "misteriosamente" le foto discinte iniziano a circolare in rete e sul telefonino della malcapitata signora piovono SMS pieni di oscenità, proposte indecenti e apprezzamenti scurrili.
Ora i coniugi hanno citato in giudizio la catena McDonald's chiedendo un risarcimento di 3 milioni di dollari per danni morali.

Buona settimana a tutti.

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venerdì, settembre 12, 2008

 

Let's LOL :D




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martedì, settembre 02, 2008

 

Sesso: quando il silenzio è d'oro


Perdonatemi se posto un video non nuovissimo. Spero vi metta di buonumore, ma soprattutto che nessuno possa riconoscersi negli sketch! :D

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domenica, luglio 13, 2008

 

Un sorriso sotto i baffi


E la chiamano estate, questa estate... Ieri sera, di ritorno da una pizzata in ottima compagnia, ho fatto appena in tempo a tuffarmi in un bar prima che tra Piazzale Loreto e Viale Monza si scatenasse una furibonda grandinata.
I chicchi erano della dimensione giusta per un sontuoso long drink on the rocks; non li vedevo altrettanto bene come shampoo antiforfora: formula troppo aggressiva :-)

Bueno, in un'ordinaria domenica di pulizie domestiche ci sta bene una pausa di buonumore. Ho selezionato per voi alcune delle buffe immagini feline che mi arrivano sul Mac da I can has Cheezburger tramite un piccolo Widget.
Sarà pure la solita inutility americana, ma non mi vergogno di sorridere sotto i baffi... da gatto. :D

cheezburger 1

cheezburger 2

cheezburger 3

cheezburger 4

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domenica, giugno 22, 2008

 

Incubi e fiabe



Operazione bocche cucite

Con tutto quello che sta succedendo c'è da avere i brividi anche se si inizia a sudare dal caldo. Ho ascoltato con amarezza e frustrazione Marco Travaglio spiegare dal blog di Beppe Grillo quali saranno gli effetti concreti dell'emendamento sulle intercettazioni e sulla rivelazione di atti giudiziari inserito nel sedicente "pacchetto sicurezza".
Chiariamo un punto: la sicurezza dei cittadini è l'ultima delle preoccupazioni di chi ha voluto e ha steso l'emendamento.
Gli obiettivi sono altri, e consistono nel mettere sotto controllo e depotenziare le attività d'indagine delle Procure da un lato, e dall'altro nel tenere sotto ricatto i giornalisti e i loro editori affinché tacciano ed evitino di ficcanasare dove non sono graditi.
La conseguenza di questo emendamento è che in futuro ben difficilmente si arriverà a scoperchiare imponenti casi di malaffare e reati di notevole gravità perché l'ipotesi di reato da cui partono le indagini non consente più l'uso di intercettazioni ambientali o l'acquisizione di tabulati telefonici e, in ogni caso, sino alla celebrazione di un processo noi cittadini non potremo sapere alcunché.
Dite che esagero? Andate a cercare il video di Travaglio su YouTube, oppure leggetevi la nota dell'UNCI sul Barbiere della Sera a questo indirizzo e poi ne riparliamo.

Vi regalo una favola



Dopo le cattive notizie di cui sopra, proporre l'ascolto di una favola africana può sembrare un'istigazione a evadere dalla realtà, seguendo il luminoso (si fa x dire) esempio della leadership del Partito Democratico.
Tuttavia, nelle favole si nasconde sempre qualche lezione utile non solo ai bambini. Perciò, se ne avete l’occasione, dedicate qualche minuto a questa fiaba raccontata da quello straordinario affabulatore radiofonico che risponde al nome di Massimo Villa.

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martedì, giugno 17, 2008

 

Web Sailing



Oggi parlare di web browser è interessante su per giù quanto discutere di unghie incarnite o di furuncoli sui glutei. Perdonatemi, perciò, se confesso di avere un debole per questo genere di applicazioni.
La cosa che mi affascina maggiormente è il fatto che oggi ci sono tanti eccellenti browser in competizione tra loro, ognuno sviluppato e perfezionato con un lavoro non indifferente dietro le quinte, e tutti o quasi disponibili con la formula della licenza d'uso gratuita (quel papiro scritto in legalese che compare durante l'installazione e che quasi mai viene letto prima di fare click su "accetto").
A prima vista, dunque, sembrerebbe che lo sviluppo di un web browser sia un'impresa in perdita, da cui non ci ricava direttamente neanche di che pagare la bolletta della luce: strano, no?

Give 'em a try

"Toglietemi tutto, ma non Explorer!"
"Guai a chi tocca Safari!"
A scatola chiusa compro solo Arrigoni - recitava uno spot dell'epoca di Carosello. Oggi succede più o meno la stessa cosa per i programmi informatici. Intendiamoci, non c'è niente di male a utilizzare esclusivamente ciò che si è abituati a trovare nel computer una volta installato il sistema operativo. Internet Explorer per i PC e Safari per i Mac sono lo standard in casa loro e non si può affermare che siano delle oneste fetecchie, tuttaltro (ahem...meglio precisare che uno dei due si è riabilitato, o mi si allunga il naso).

Tuttavia c'è tutto da guadagnare a guardarsi intorno e a sperimentare qualche alternativa, se si ha lo spazio, il tempo e la possibilità di farlo.
Browser diffusi come Firefox e Opera, ma anche il giovane e promettente Flock (solo per restare tra i programmi disponibili per PC, Mac e Linux) offrono prestazioni, affidabilità e funzionalità tali da far cambiare opinione anche al più abitudinario dei naviganti.

Ecco una brevissima panoramica aggiornata:


Firefox 3

firefox 3
Chissà se oggi il neonato Firefox 3 ha battuto veramente il record di download. E’ ancora troppo presto per pronunciarsi, ma a parte il giudizio soggettivo sul grigio Leopard sfoggiato dalla versione Mac, questa terza incarnazione della Volpe di Fuoco mi ha impressionato per velocità e reattività: un'autentica saetta rispetto a Firefox 2.
Il team di volontari della Mozilla Foundation ha fatto un gran bel lavoro.


Opera 9.50

Opera 9.50
Nel suo nuovo look tutto sfumature di grigio, Opera 9.50 appare un po’ incupito, ma resta molto veloce e, nel complesso, un signor browser che cura la sicurezza durante la navigazione.

Flock 1.2.1

Flock 1.2.1
Se non avete mai sentito parlare di Flock, è tempo di fare la sua conoscenza. Questo cuginetto di Firefox offre una serie di funzioni integrate molto comode per chi carica, condivide o sfoglia immagini su Flickr (o altri servizi simili) e per chi vive intensamente il social networking.

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mercoledì, maggio 28, 2008

 

Intervallo



Una breve pausa con un'illusione ottica, tanto per gradire :-)



Cosa vedete in questa immagine? La befana o il profilo di un'elegante signora abbigliata come nella belle-epoque?

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